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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

I bambini......al tempo del Coronavirus

Scendo per il viottolo che dal cancello porta al portone di casa mia e incontro due bambini che, sotto lo sguardo attento del papà, disegnano con i gessetti sull'asfalto. Vengo attirata dalla particolarità del disegno e chiedo al più piccolo, cinque o sei anni circa, cosa sia : " Un alieno" mi risponde e soggiunge " l'ho detto io  a Davide di disegnarlo ", indicando il fratello, con il tono trionfante e gli occhi luccicanti che i bambini sanno avere. Il fratello è accucciato, intento a disegnare, fra le dita un gessetto, uno strumento antico e potente. "E' una idea fantastica"  esclamo , sono contenti di essere lodati per la loro bravura, riprendono il loro " lavoro", ci salutiamo, il papà ringrazia con gentilezza. E' difficile per i grandi superare questa reclusione forzata che ci richiede il Coronavirus, ma per i bambini è ancora più complicato, con la giusta irrequietezza dell'età, il loro bisogno di muoversi, di stare con

Risotto con crema di peperoni

Cucina romana.... Occorrono: Riso 100g a testa (secondo i commensali) 1 Peperone a testa ( secondo i commensali)  1 Cipolla 1 Spicchio d'aglio Basilico (qualche foglia) 2 cucchiai Pomodori pelati Parmigiano Sale q.b. Pepe q.b. Olio e.v. Preparazione: Tagliare la cipolla in fette sottili. Tagliare i peperoni a pezzetti.  Mettere in una padella con un paio di cucchiai d'olio, la cipolla, l'aglio e i peperoni aggiungendo 2 cucchiai di pomodori pelati e qualche foglia di basilico. Far soffriggere per 20 25 minuti,aggiungere il sale. Quando i peperoni sono pronti togliere l'aglio.  Frullare i peperoni Cuocere  con  un paio di cucchiai d'olio per un 4/5 minuti il riso con del brodo vegetale. Aggiungere la crema di peperoni al riso. Continuare a cuocere il riso con la crema di peperoni  aggiungendo il parmigiano, pepe e sale, fino a cottura. Una volta messo nel piatto  il riso si può decorare con qualche foglia di basilico. Suggerimenti di f

Un grande amore....considerazioni al tempo del Coronavirus

Pestò i piedi ridendo sul tappeto posto ai piedi del letto. “Questo te lo ha regalato Emilia  vero…?” mi disse. La risposta era ovvia, lo sapeva  … giorni prima, gli avevo raccontato l’occasione in cui Emilia, sua sorella, me lo aveva regalato…Continuò a scivolare sul tappeto morbido, quasi accarezzandolo con la pianta dei piedi, con un movimento continuo avanti e indietro. Non so perché , ma in quello sguardo, in quella frase, in quel modo di guardarmi c’era una complicità ed un amore infinito che mi arrivò nel profondo ed ebbi forte la percezione del grande amore che vivevamo e che abbiamo vissuto. Perché è così l’amore grande si riflette negli attimi, nelle piccole parole che ti legano per sempre anche nell’assenza. Non ci sono regali, vita in comune, parole grandi che possono essere paragonabili alla profondità del sentimento, non c’è bisogno di dire “ per sempre” perché per sempre è nel tuo dna, è il tuo destino. Due metà di una mela che si ricongiungono ed, a volte, quella felici

Boccadasse... dopo il Coronavirus

Quando tutta questa terribile storia del Coronavirus sarà finita vorrei andare a Boccadasse. Vorrei scendere fra le barche di questo borgo di pescatori ad un tiro di schioppo da Genova, sempre pronte ad andare in mare, anche quando, la sera, sono ricoperte con il loro abituale telo. Sospese fra la sabbia e il mare, guardano l'orizzonte, aspettano l'alba, la luce, proprio come noi, adesso che la tragedia del Coronavirus incombe, aspettiamo che la luce ci trascini fuori da questo tunnel. Vorrei camminare fra i viottoli con i miei amici fraterni Elena e Lorenzo, dopo aver salutato la Pongi e la sua Arcigatta, fra le case pennellate di verde, azzurro, giallo, rosso, vorrei aspettare la sera che colora il cielo di colori che solo un poeta o un pittore può descrivere...Vorrei immaginare Fabrizio De Andrè, seduto fra le barche, tirare fuori dalle corde della sua chitarra la bellezza delle sue canzoni, circondato dalla magnificenza del posto... Vorrei assaporare tutte le specialità

Horror......al tempo del Coronavirus

Mi è capitato, in questi giorni, di ammirare un corto horror: " The Amulet of fear" di Andrea Ricca , arrivatomi su twitter. Per qualche minuto mi sono dimenticata della paura  che sta infondendo nel mondo il  Coronavirus  e mi sono fatta trascinare dalla " paura" del cortometraggio che racconta la materializzazione di un mostro alieno legato al ritrovamento di un talismano. Il terrore che si diffonde sul viso della bravissima Ludovica Ferraro è diventato mio, e la sua difficile fuga dal mostro, cercando di sbarrare le porte di casa, si è trasmessa in me dilagando in una paura quasi liberatoria. Andrea Ricca, regista salernitano, che ha partecipato a moltissimi Festival Internazionali come il Short Horror of Fantasy Film,   mostra tutta la sua bravura in questo corto horror, genere di cui è maestro,  catturando, sul canale you tube, quasi 40 milioni di follower ." The Amulet of fear" mischia al terrore un tocco di poesia:  la materializzazione e la scomp

Spiedini di tacchino con speck o pancetta

Cucine veneziane Occorrono: 8 fettine di tacchino. 8 foglie di salvia. 2 rametti di rosmarino. 1 etto di speck o pancetta. olio q.b. sale. burro.  vino bianco. brandy. Preparazione: Battere le fettine con il pestacarne fino a farle diventare sottilissime. Appoggiare sopra le fettine una fetta di speck o di pancetta e una foglia di salvia. Arrotolarle  e infilzarle con uno stecchino lungo. Metterle nella padella dove sta già sfrigolando il burro con altre foglie di salvia e due rametti di rosmarino. Aggiungere una bella spruzzata di vino bianco e uno di brandy e farli sfumare. Cuocere a fuoco basso per dieci minuti.            Servirli con contorno di purè o polenta                       Dall' "Appendice golosa" di "L'ombra della Regina nera" di Monica Avanzini 

Quanta vita!

Aspettando che il Coronavirus passi ti accorgi di quanta vita ti è passata per le mani. Quanta meravigliosa vita. Trascorrendo il tempo fra un libro, lo scrivere, il goderti la casa, ti rendi conto, anche se lo hai sempre saputo, di quanti regali incommensurabili hai avuto, ora che non sei libera di raggiungere gli affetti più cari, gli amici, il mare, ora che il tuo camminare è limitato, il profumo, il valore irrinunciabile della libertà, diventa più forte. Ho sempre dato importanza alle piccole cose, è stato un insegnamento di mia madre, ed è quello che mi fa amare la vita anche adesso e che continua a farmi sentire libera  rispettando le regole restrittive. Quanti secoli fa abbiamo vissuto la gioia di rivedere il proprio amore, la piacevolezza delle giornate senza fine al mare, godendo di suoni, profumi, colori, della chiacchiera con l'amica tassista, della cena con gli amici fraterni ? No, non secoli, solo poche settimane fa, ed ora aspettiamo sospesi. Aspettiamo che il parco r

I libri....al tempo del Coronavirus

Eccoli lì i  libri, nel tepore della tua casa, in bella mostra nella libreria, in fila uno dopo l'altro,  e aspettano..... a volte formano , in bilico l'uno sull'altro, una pericolosa "torre" sul comodino...aspettano che tu li prenda...devi solo allungare la mano, sceglierne uno, sfogliarlo, sentirne l'odore, leggerlo. Anche se da sempre si è appassionati lettori, adesso che incombe il Coronavirus,  si ha più tempo per godere delle parole di un libro. Gli   Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi,   hanno dato vita ad una bella ed interessante iniziativa    " Il libro salva la vita" per superare, insieme,  questo periodo....  Elissa, Pampinea, Filomena, Panfilo, Filostrato, Neifile, Dioneo, Emilia, Isotta... ed altri  hanno scelto ed inciso dei brani di libri, recitandoli con bravura e sapienza facendo  riscoprire libri letti e facendo nascere, o rinascere, la voglia di leggerli...ed ecco che ti vengono incontro le parole di " Il sogno di

Roma ....al tempo del Coronavirus

Roma, in questi giorni, è piena di assenze...ma non è assente. E' come quando è assente l' uomo della tua vita, la sua assenza è piena delle sue carezze, del suo innamoramento,delle sue tenerezze:è presente nonostante l'assenza. Così è Roma ai tempi del Coronavirus. Manca il rumore , manca il chiacchiericcio, manca anche l'arroganza e la maleducazione ( per fortuna e non sempre), manca la fretta, manca il gusto del capannello di persone, manca la folla, mancano anche le risate. Eppure Roma si staglia imperturbabile, con le sue fontane, le sue piazze secolari, il suo inusuale silenzio...aspetta.... aspetta che tutto questo passi e nello stesso accoglie, immobile, sicura della sua bellezza inattaccabile, del suo essere ineguagliabile. Nel negozio biologico il ragazzo educato e gentile, ma stretto nella sua mascherina, ti serve  cercando la normalità e non perde la sua naturalezza. Corro da Fabrizio e Roberto, nel loro negozio di macelleria, mi servono con la solita elega

La luce della Maremma

In vacanza a Talamone ho spesso scorrazzato con le amiche in Maremma. Si andava alla ricerca di qualche gustoso ristorante ( anche ora, ma allora c'era il gusto della scoperta), a trovare gli amici che avevano casali sprofondati nella quiete maremmana. La luce della Maremma è particolare, prima del tramonto ha qualcosa di magico: è dorata, forse perchè si mischia al colore del grano e dei girasoli di cui quella terra è piena, forse perchè il mare vicino rende particolarmente limpida l'aria, non lo so, ma ha un colore unico. A volte arrivavamo alla spiaggia dell'Uccellina per cenare in riva al mare, nell'incantevole baia di Cala di Forno, in un ristorante che, in realtà, era una capanna di legno con una tettoia di paglia sotto alla quale erano disposti i tavoli che poggiavano sulla sabbia. Era tutto molto familiare, spesso ci toglievamo i sandali per sentire il piacere della sabbia fredda scorrere sui piedi, mentre eravamo intenti in chiacchiere rotte dal rumore del mare

I dentisti....al tempo del Coronavirus

Qualche giorno fa mi è capitato di dover andare dal dentista per due piccole carie che mi si erano formate. Piccole contrarietà che capitano anche in tempi di Coronavirus. Mi apre la porta Sabrina, la brava assistente del Dott. Massimo Viola, l'ottimo dentista diventato negli anni amico come tutti i competenti medici e le "ragazze" dello studio.  Ha  il suo solito sorriso accogliente, mi dice: "solo un pò di pazienza e ti faccio accomodare...", sembra una giornata come un 'altra nonostante l'incubo del  Coronavirus aleggi nell'aria ... il numero delle persone, correttamente distanziate in  sala d'attesa, è contenuto. Dopo pochi minuti Sabrina mi fa entrare nella sala predisposta, le chiedo: "avete avuto molte disdette per la paura del Coronavirus? "  "No" , mi dice, "quì è tutto sterilizzato, noi siamo abituati da sempre a trattare con pazienti che potrebbero essere infetti..." E comincia subito " l'allegro

L'abbraccio....al tempo del Coronavirus

Ho trascorso l' infanzia, periodo importantissimo della vita, in Brasile, (i miei genitori italianissimi, papà, ingegnere, si trasferì a S. Paolo per lavoro), e mi è sempre rimasto in mente il modo in cui i brasiliani si salutavano, anche incontrandosi casualmente per strada : un abbraccio non formale ma sentito, il vero abbraccio, con un'affettuosa pacca dietro le spalle e le guance che si incontrano per un bacio. La frase di saluto fra i due amici o conoscenti era magnifica, dicevano rispondendo   al "Come stai?", "Todo è azul", che significa "Tutto è azzurro", qualcosa di più profondo del nostro " bene" , un'apertura ed un ottimismo verso la vita con le sue contrarietà e difficoltà. In questi tempi, dilagando il Coronavirus, bisogna mantenere le distanze, niente abbracci, strette di mano ( così importanti), baci, gesti eleganti e da "gentleman" come il baciamano, la carezza...   ci si saluta da lontano....Ma quell'ap

Frittata di cicoria all'antica ( Liguria di Levante)

Cucina ligure.... Occorrono: Cicoria cruda  q.b. (a seconda del numero delle uova). Uova ( in genere una a persona). 70g di pecorino grattugiato. sale q. b. pepe q.b. 3 cucchiai di olio e.v. Preparazione: Sbollentare per 15 minuti la cicoria in acqua salata. Lasciarla raffreddare e poi strizzarla per eliminare l'acqua di cottura e tagliuzzarla a pezzettini corti. Sgusciare le uova in una terrina, insaporitele con una presa di sale e sbatterle leggermente con una forchetta. Unite alle uova la cicoria, il formaggio grattugiato, una macinata di pepe e amalgamate bene gli ingredienti mescolando con un cucchiaio di legno. In una padella antiaderente fate scaldare l'olio, rovesciatevi il composto preparato,distribuendolo uniformemente sul fondo e lasciate rassodare la frittata sul lato a contatto con il recipiente, scuotendolo spesso per evitare che la frittata attacchi sul fondo. Con l'aiuto di un piatto e appoggiandolo su quest'ultimo, capovolgetela

Volevo nascondermi

Un Elio Germano immenso, superlativo che non diventa, è  Ligabue, con la sua potenza emotiva ed artistica in "Volevo nascondermi" il film del bravissimo Giorgio Diritti, che racconta la vita del grande pittore: quello "strano" personaggio che diventa l'animale che dipinge perchè questo è l'amore: diventare l'altro e Ligabue ama la sua arte. Il pittore, scultore emiliano che visse sulle rive del Po dopo un'infanzia difficile e un  periodo di internamento  nell' ospedale psichiatrico di Pfafer , in Svizzera, in seguito anche in quello di Reggio Emilia, è un'anima tormentata ed allo stesso tempo pura e, forse, proprio per questo i suoi quadri sono magnifici. Elio Germano supera se stesso nell'interpretare l'artista, la sua sofferenza di fronte al foglio bianco prima di riuscire a tirar fuori il suo genio e, al tempo stesso,  la sua semplicità : " Ho patito talmente tanto freddo nella mia vita  che il caldo non lo sento più" dic