Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2020

13 giornalisti di Mediaset costretti a trasferirsi da Roma a Milano

Manuela Maddaloni si è licenziata da Mediaset dove aveva un contratto a tempo indeterminato perchè non poteva trasferirsi a Milano: ha 45 anni, è separata ed ha due figlie piccole, adesso lavora in Rai, ad Uno Mattina, come precaria. Fa parte di un gruppo di 13 giornalisti  che domani, 30 settembre, verranno trasferiti a Cologno Monzese senza una motivazione precisa da parte dell'Azienda, anzi costretti a "firmare un accordo capestro con l'Azienda che vieta di loro fare causa" come racconta Cristiana Svaldi in una lettera inviata a diversi giornali impegnata in questa battaglia  per far conoscere il disagio dei colleghi. La trattativa sindacale si era conclusa  nel novembre 2019 prima, quindi, dell'arrivo della pandemia. Cristiana, (amica ed ex collega Rai) è giornalista a Mediaset, e non rientra nel gruppo dei colleghi in via di trasferimento perchè usufruisce (purtroppo) della legge 104. In tempi di Covid costringere famiglie a spostarsi aumentando i pericoli de

L'ironia di Claudio G. Fava: un autore "attore"

Claudio G. Fava non è stato solo il raffinato e profondo critico cinematografico, il dirigente di Rai 2 innovatore e geniale, lo scrittore con una cultura enciclopedica, il conduttore dell'indimenticabile "Cinema di notte" che ha cresciuto una generazione di appassionati di cinema, ma è stato anche l'autore e conduttore di programmi di Rai 3 e di Rai 2, insieme a Gloria De Antoni e Oreste De Fornari,  come "I perdenti" e"Le infedeli", ma anche " La principessa sul pisello"..... I programmi, andati in onda negli anni '90,  si svolgevano in un finto Commissariato dove l'ospite di turno si dichiarava perdente ( nel caso di "I perdenti") o infedele ( "Le infedeli" ) e dopo l'interrogatorio e la verbalizzazione della confessione da parte dei due commissari ( De Antoni e Fornari), Claudio G. Fava, che interpretava magnificamente il giudice, emanava la sentenza.  L'ironia, l'intelligenza , la profonda cult

Focaccia al pesto

Cucina genovese Occorrono: 600g. di farina. 300g. di acqua. 1 pizzico di zucchero. 10g. di sale fino. 20g. di olio di oliva. 15g. di lievito di birra fresco. 100g. di pesto alla genovese. pomodorini q.b. foglie di basilico q.b. ( per 4 persone) Preparazione: Versate l'acqua, lo zucchero, il lievito in una ciotola. Mescolate bene in modo da far sciogliere il lievito poi iniziate ad aggiungere la farina un pò alla volta. Lavorate con le mani. Unite anche l'olio, metà del pesto e il sale. Impastate fino ad ottenere un impasto compatto , aggiungendo se necessario un pò di farina. Fate lievitare per un paio d'ore l'impasto così ottenuto all'interno di una ciotola coperta con canovaccio pulito all'interno del forno spento. Prendete l'impasto ormai ben lievitato e stendetelo direttamente all'interno di una teglia da forno ben oleata o foderata con carta da forno. Spennellate la superficie con il resto del pesto alla genovese, poi distribuitevi sopra le fogli

Mare di settembre....a Bengodi

Il mare di settembre è speciale: immergerti e sentire l'acqua frizzante che ti abbraccia mentre nuoti, bracciata dopo bracciata, ti da una sensazione di leggerezza e forza allo stesso tempo.  Forse l'ultimo bagno di questa stagione, ed il saluto del mare settembrino di Bengodi,  a pochi passi da Talamone, in Toscana, posto incantato che conosco ed amo da  più di trent'anni, è privo di malinconia. Sembra volermi preparare all'inverno come un amico che non ti abbandona, che ti è sempre accanto e che sussurra : "sono quì...ti aspetto". La nuotata mi ha rinvigorito: mi siedo sul bagnasciuga, il mare trasparente liscia i sassi, lo sciacquettio delicato accompagna e srotola i pensieri. Poche  barche, silenziose, solcano il mare piatto e si adagiano pigre, desiderose solo del dondolio delle onde. Le voci sono lontane, non vogliono disturbare quella magia di sole e mare, l'ultimo scorcio d' estate: il faro di Talamone vigila, bianco e solido.  Scorgo Sandra, a

Non odiare

"Non odiare" opera prima di Mauro Mancini, ti trascina nella profondità di sentimenti a volte difficili da gestire, come l' incapacità di perdonare e il senso di colpa che ne scaturisce, con sicurezza e passione. La storia è realmente accaduta in Germania.Il film, presentato alla Settimana della Critica alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, si pregia di una regia asciutta ed efficace, ma soprattutto di una magistrale interpretazione  di Alessandro Gassmann, vincitore del Premio Pasinetti. Gassmann è Simone Segre, un affermato chirurgo ebreo, che vive e lavora a Trieste. Simone assiste casualmente ad un incidente di macchina, accorso per aiutare, nel momento che si accorge che l'uomo ferito ha, sul petto, disegnata la svastica nazista, non è più capace di salvarlo. La sua vita si intreccia in seguito con quella dei figli dell'uomo, alla ricerca di un riscatto per la colpa di quella morte che non ha saputo e voluto evitare. La drammaticità della storia si unisc

Notturno

"Notturno" di Gianfranco Rosi è un film bellissimo, presentato in concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia. Ci porta "silenziosamente" ( è un film in cui si parla poco, si vede molto, emoziona e fa pensare) ai confini delle zone di guerra Kurdistan, Iraq, Siria, Libano e ci racconta vita e personaggi che tentano una normalità di vita in zone massacrate dalla guerra. La guerra sembra lontana, gli scoppi dei bombardamenti che illuminano il cielo, i soldati in marcia, fanno da sfondo, sono il dolore e le ferite raccontate con il pianto e il lamento delle madri in una scena magistrale all'inizio del film, le scene in un ospedale psichiatrico, dove alcuni pazienti preparano uno spettacolo teatrale o i terribili ricordi dei bambini vissuti in un campo Isis, raccontate quasi sommessamente  dalle loro voci e disegnate, stimolati dalla maestra, che ti entrano nel cuore  in modo indelebile dandoti l'idea dell'orrore della guerra più di qualsiasi scena cr

Bullismo e....Gentilezza

Tu vali se distruggi il valore dell'altro: eccolo il bullismo che serpeggia, diventa un'onda inarrestabile, difficile da arginare. Complice la tecnologia, che, se usata male, spiando, permette una visione distorta dell'altro, il bullismo detta delle regole: non puoi pensare diversamente, non puoi dire " è sbagliato essere aggressivi", non puoi esprimere la tua diversità, la tua fragilità ( le insicurezze degli adolescenti), diventi preda di un branco virtuale e non, che vuole distruggerti, perchè solo annientandoti il loro povero, stupido pensiero prende forza, o almeno così credono. Una piaga che porta ad episodi terrificanti come quello del povero Willy, il ragazzo ventunenne, massacrato di botte a Colleferro, perchè voleva allontanare l'amico dalla forza bruta di un gruppo di scellerati. L'incontro con un' altra persona è uno scambio, conoscere, godere, apprezzare, nutrirsi del valore dell'altro è un arricchimento che ci fa salire nella scala de

Un "cielo stellato" a Pavia

  Si cerca sempre la bellezza, la si insegue, la si va a scovare negli angoli più remoti del mondo o nei visi di chi ti circonda, perchè la bellezza fa stare bene, ti apre al sorriso, alla felicità, alla pace. Lo aveva capito bene nel 1449 Fra' Domenico da Catalogna, fondatore dell'Ospedale San Matteo di Pavia. Volle che 1600 tavolette lignee raffiguranti volti o busti di meravigliosi angeli, decorassero il soffitto dell'Ospedale quasi a proteggere ed a rasserenare i malati e l'Associazione Laureati dell'Università di Pavia, presieduta da Carlo Rossella, (giornalista acuto, di raro spessore, amante del bello e della cultura) ha voluto  inserire l'Angelico Soffitto Stellato dell'Ospedale San Matteo  nei "Luoghi del cuore" 2020 del Fai. Renata Crotti, segretaria generale dell'Associazione Laureati, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, scrittrice (suo l'interessantissimo e particolareggiato  libro " Il sistema caritati

Un albero abbracciato

Riprendo le mie camminate veloci, dopo la pausa vacanziera, in realtà mai lasciate del tutto.  Mi inoltro per i vialetti di Villa Pamphili, scopro con stupore una volpe, accomodata in mezzo alle frasche, i rumori dei rametti che si rompono sotto la suola delle scarpe mi accompagnano insieme al concerto  degli uccelli e degli animaletti, che sembrano far parte di un'orchestra diretta da un grande Maestro. Il lockdown ha "ripulito" la natura, l'aria già molto tersa di Villa Pamphili è ancora più fresca e chiara, forse un avvertimento ad avvicinarci di più a quello che per anni ci siamo impegnati a distruggere. Arrivo ad  uno spazio che amo molto, meta delle mie camminate veloci, dove si stagliano tigli, ippocastani, un albero di giuggiole ti rinfresca con il suo ombrello di foglie, i suoi frutti dolci, che si sciolgono in bocca, i tronchi possenti mi spingono ad un gesto semplice e potente: un abbraccio. Circondo un tiglio con le braccia, come si abbraccia l'uomo ch