Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Rapito

  "Rapito", lo straordinario film di Marco Bellocchio, inchioda, con la sua potenza, lo spettatore alla sedia catapultandolo in un'epoca storica  ( 1858 1870) e in una storia, quella di Edgardo Mortara, il bambino ebreo rapito alla sua famiglia perchè battezzato in segreto, che inquieta e coinvolge. Il film emoziona, commuove e getta uno sguardo acuto su Papa Pio IX, e sulla Chiesa, sulla sua influenza in quegli anni, gli ultimi del potere temporale dei Papi. Colpisce l'intatta capacità di Bellocchio nel saper entrare nell'animo umano, nell'abilità di far recitare gli attori al massimo delle loro capacità e, in questo caso, di saper intrecciare il contesto storico con la storia della famiglia Mortara, con una regia insuperabile. Edgardo Mortara ha sei anni e vive, circondato da sette fratelli e dall'amore dei genitori a Bologna, quando viene prelevato con la forza dallo Stato Pontificio perchè le regole della Chiesa vogliono che sia educato e cresciuto sec

La Signora Anna

  "La Signora Anna" , il bel libro di Giorgio Cosmacini, medico e studioso di storia della medicina, edizioni Fondazioni Anna Kuliscioff, non mette solo in rilievo la straordinaria figura di Anna Kuliscioff, ma è anche una storia di Amicizia. Presentato il 16 maggio all'Università di Pavia, con il sempre intelligente e acuto coordinamento dalla Professoressa Renata Crotti, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, giornalista e scrittrice, con l'intervento di Walter Galbusera, presidente della fondazione Anna Kuliscioff e in dialogo con l'autore Paolo Mazzarello, docente di Storia della Medicina, Università di Pavia. La particolarità del libro è il taglio "familiare" della storia e la descrizione del contesto storico in cui la Kuliscioff è immersa. Il racconto si snoda, attraverso gli occhi di Carmen Curioni, nonna dell'Autore, ostetrica, amica della Kuliscioff "la  dottora dei poveri" ...storie che Cosmacini ha ascoltato da

Lettera ad una professoressa del nuovo millennio

  "Lettera ad una professoressa del nuovo millennio. Dalla Scuola di Barbiana alla Scuola di oggi" di Alex  Corlazzoli, maestro, scrittore, giornalista, scritto con un gruppo di studenti, edito da Bur Rizzoli, è un bel libro che va  assolutamente letto, fondamentale come lo fu: " Lettera ad una professoressa" di  Don Lorenzo Milani nel 1967, un libro che metteva al centro della vita scolastica lo scolaro e che salvaguardava i poveri, gli ultimi, i meno bravi: bisognava aspettarli perchè diventassero bravi anche loro, Don Milani metteva in primo piano i valori di libertà: non costringere, ma creare le personalità degli studenti secondo le loro inclinazioni. Il 27 maggio si festeggiano i 100 anni della nascita di Don Milani, a Barbiana, dove il sacerdote fondò la scuola innovativa, andrà a commemoralo anche il Presidente della Repubblica Mattarella e questo dimostra come è attuale il suo pensiero. Il bel libro di Alex Corlazzoli, scritto insieme ad 8 ragazzi: Filippo

Don Palmiro Prisutto: il coraggio della ragione

Il  prestigioso Premio Pina e Libero Grassi 2023  è stato vinto dal IV istituto comprensivo " Salvatore Quasimodo" di Floridia (Siracusa) qualificandosi al 1° posto nella sezione interviste riservato alle scuole secondarie di 1° grado, con il video: "La strage silenziosa. Intervista a Don Palmiro" Quattro ragazzi: Diego Aredia, Luigi Genovesi, Giulialaura Romano, Daniel Zacame, sotto lo sguardo attento del dirigente scolastico Salvatore Cantone, hanno raccolto una preziosa testimonianza di Don Palmiro Prisutto, dimostrando una sensibilità ed una profondità di pensiero, rendendo l'intervista particolarmente efficace ed emozionante. Don Palmiro, Parroco della Chiesa Madre di Augusta fino a qualche anno fa, quando è stato allontanato perchè "scomodo" per le sue continue denunce: si batte da anni ad Augusta contro l'inquinamento del petrolchimico, suscitando l'interesse ed il plauso della stampa internazionale ed italiana, diventando un personaggio

La Caccia

"   La caccia" di Marco Bocci è un film che attrae e coinvolge, nonostante racconti una storia di durezze, fin dalle prime immagini. Quattro fratelli Silvia, Giorgio, Luca e Mattia si riuniscono in occasione della morte del padre. Marco Bocci, da subito, crea un'atmosfera da "noir" anche se può apparire solo la storia di quattro personaggi che hanno avuto un padre autoritario, appassionato di caccia, e che sono andati in cerca delle loro vite. Silvia, l'unica femmina, interpretata dalla bella e brava Laura Chiatti , tossicodipendente che sta cercando di uscire dalla dipendenza della droga, vuole diventare madre. La sua coinquilina è incinta e Silvia desidera quel figlio più di ogni altra cosa, un riscatto della vita. Giorgio, un intenso Paolo Pierobon, è un contabile in un supermercato, pressato dalle richieste, per lui troppo onerose della figlia e della moglie. Luca,  interpretato con bravura da Filippo Nigro, venditore di auto si imbarca in un impresa tro

Cuori in piena

 "Cuori in piena" il bel libro di Alessio Torino racconta lo "sguardo" dei ragazzi sugli adulti, su quel mondo così difficile da comprendere per gli adolescenti, ma non solo, racconta di emozioni, di vita.  E' un libro accompagnato dai "suoni": quello del fiume Burano, quello delle biciclette, quello della giostra... Vivere la propria adolescenza non è facile  così come spesso è difficile mettere a fuoco, per i grandi, lo sguardo  verso i  ragazzi.... Corsi ha dodici anni, le sue vacanze a Pieve Lanterna, un borgo dell'Appennino umbro-marchigiano, sono sempre agognate, ma quell'anno il padre gli mette un veto: non deve tuffarsi alle Caldare, punto di incontro dei giovani del fiume dove l'anno prima è morto il figlio di Arcangelo Gori, Andrea. E' difficile per Corsi giurare..ma lo "sguardo" paterno lo induce a farlo. Le vacanze a casa della nonna sono per lui l'occasione di rivedere gli amici  Giorgio Angrandi e Achille Sp

Benedetta Cambiagio Frassinello: Santa e Guerriera

L'amore, di qualunque natura, crea coraggio. E di coraggio Benedetta Cambiagio Frassinello ne ha avuto tanto. Fondatrice delle Suore Benedettine della Provvidenza, Santa dal 2022, è stata una donna non solo coraggiosa, ma anticonformista, capace di scelte radicali che ha saputo sempre difendere. Il 6 maggio, in occasione del ventennale della canonizzazione, a Pavia, dove Suor Benedetta ha vissuto a lungo ed ha svolto la sua opera filantropica, è stata ricordata in un convegno, alla Sala Bianca del Collegio Borromeo: "L'attualità del pensiero educativo di Benedetta Cambiagio Frassinello" , al quale hanno partecipato Paolo Bresciani, Presidente Casa Benedetta Cambiagio onlus, Mons. Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, la Prof.ssa Renata Crotti dell'Università di Pavia, con un'acuta e bellissima relazione " Benedetta Cambiagio, il contesto storico e l'avventura pavese", Suor M. Germana Marelli, Madre Generale dell'Istituto delle Suore Benedet

Mon crime-La colpevole sono io

"Mon crime- La colpevole sono io"  il bel  film di Francois Ozon  è un carosello di battute, colori, divertimento, ma anche di  "testa",  perchè la filosofia del film è centrata sull'importanza della sorellanza, accennando a quello che sarà poi il "Me too", con il garbo e l'eleganza di Ozon, che fin dalle prime inquadrature fa assaporare il film con quella particolarità del "movimento" che sa dare  ai suoi attori. Siamo a Parigi, nel 1935, Madeleine Verdier, interpretata da una brava e incisiva Nadia Tereszkiewicz, attrice o aspirante tale, si autoaccusa dell' omicidio di un  produttore cinematografico ucciso per salvarsi da un tentativo di violenza. Madeleine non vuole sottostare alla violenza dell'uomo, descritto come un "porco" e lo fa con una naturalezza quasi ingenua dando, in questo modo, più forza all'epiteto. Verrà prosciolta grazie alla dimostrazione di vivere in una società misogina e maschilista, diventand