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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Franca Della Ratta: bellezza e mistero dell'Annunziata di Napoli

Franca Della Ratta, scrittrice, docente di scuola elementare, quando racconta l'affascinante storia dell'Annunziata di Napoli colpisce non solo per la competenza, i dettagli ricchi di particolari a volte sconosciuti, ma per la delicatezza e l'amore con cui tratta anche un tema così " fragile" come l'abbandono dei neonati nella famosa "ruota". Mi accolse all'Annunziata alcuni anni fa dove l'intervistai per "Uno Mattina", un sorriso quasi a nascondere la profonda conoscenza, una donna determinata come oggi, con la stessa forza emotiva.  La sua persona, carica dell'intelligente acutezza e "verve" napoletana, sembra diventare un unico corpo con la storia e ci trascina nell'interessante e misterioso racconto..... Rm Professoressa, cos'è il Complesso dell'Annunziata che si erge nel cuore di Napoli, a Forcelle? Fdr Il Complesso dell'Annunziata di Napoli fu fondato all'interno delle mura della città dalla C

Colori a Villa Pamphili....

Sembrano fiocchi di cotone ...il delicato colore rosa richiama lo sguardo: sono fiori di ciliegi, i piccoli alberelli piantati da poco vogliono essere un segno di pace, così  dice un cartello attaccato all'impalcatura che sostiene i giovani alberi. Gli Amici di Villa Pamphili, e la Zona Verde di Villa Pamphili  hanno piantato 18 ciliegi giapponesi "Serrulata Kanzan" con i soldi avanzati dalla cura dei pini della Villa:  un segnale di Pace e Speranza.  Percorrendo il vialetto sembra respirarle queste due paroline così intense. La giornata è magnifica, l'aria è fresca, limpida, il vento è leggero, carezzevole, sembra tutto pronto per accogliere la bella stagione, anche il rumore dei miei passi sul terriccio ha qualcosa di musicale. In uno scenario così la scelleratezza degli uomini, con le smanie di guerra, sembra lontana, anzi assurda e incomprensibile. Il silenzio è rotto solo dagli abitanti alati della Villa, dal loro concerto, dall'abbaiare di qualche cane, dall

25 APRILE

Liberi. Liberi di seguire il proprio cuore. Liberi di amare il lavoro scelto. Liberi di scegliere, sempre. Liberi di non ascoltare le maldicenze. Liberi di rispettare le convenzioni, ma non esserne schiavi. Liberi di essere felici. Liberi di essere quello che si è. Liberi di vivere. Libertà è una parola che risuona nell'aria, la si vorrebbe urlare in questi giorni di guerra insensata (come tutte le guerre) per sottolineare ancora di più la Festa della Liberazione del 25 Aprile 1945, per allontanare e sconfiggere una storia che non si deve ripetere. Chi mai poteva pensare che avremo visto attraverso i media immagini raccontate dai nostri genitori, nonni? Come diventa prezioso il sapore del cibo, dell'acqua, gli odori e i profumi della natura per noi che possiamo goderne e nello stesso tempo il cuore si stringe per bambini, uomini e donne che per bere devono sciogliere la neve, che sentono le bombe sulle loro teste, vedono le loro città distrutte. Gli  Agitatori Culturali Irrequi

Rinascere

 La fine dell'emergenza....un sospiro di sollievo, attenzioni da continuare sì, ma forse l'incubo Coronavirus sta per tramontare. Quasi in contemporanea, però, arriva la notizia dello scoppio della guerra in Ucraina e quella gioia sembra congelarsi. Gli scoppi paurosi, i bambini nascosti nelle cantine e nelle metropolitane, i combattimenti, le città devastate, ma soprattutto l'inutilità di questa guerra ti entrano dentro impedendoti di godere della libertà dopo due anni di restrizioni. Ti piange il cuore. E poi vedi le città affollate di turisti, Venezia, Firenze, Napoli, complice il bel tempo, sono piene, il deserto che le ha contraddistinte in questi due anni, le piazze vuote, le strade silenziose, bar e ristoranti con i tavolini tristi, desolati dall'assenza, sono ora strapieni.  La voglia di tornare alla normalità non si frena. La guerra incombe, ma la vita anche. Quel desiderio di rinascita serpeggia, entra nel tuo cuore ed esplode, vuoi riprenderti la vita, quella

Il mare racconta....

Il mare lo si ascolta, lo si ama, lo si rispetta...bisogna anche saperlo accarezzare perchè culli i tuoi sogni. Sono nata in Brasile, a San Paolo, del tutto casualmente. Mio padre, ingegnere, era partito con mia madre, poco dopo sposati, per raggiungere il nonno materno, Lorenzo Caccioppoli, ingegnere minerario, impegnato in una consulenza in quella terra magica. Ho goduto di un mare fantastico, l'Oceano, e dell'aver vissuto per quasi 10 anni in mezzo ai brasiliani, un popolo stupendo dove la calma, l'amore per la vita si mischiano a quello per il samba, per la musica, per la natura immensa. Ero bambina, ma il ricordo di quel popolo sorridente, musicale, mi ha sempre accompagnato negli anni insieme al ricordo di "quel" mare. Un mare che si apriva con onde immense infrangendosi sulla spiaggia con un rumore fragoroso, un mare che ho assaporato imparando a nuotare, che mi ha insegnato la vita e a superare le paure inutili, un mare che mi ha insegnato la libertà, quel

Un altro mondo

 Un altro mondo di Sthépane Brizét è un bel film non solo per l'ineccepibile regia e la strepitosa interpretazione di Vincent Lindon, ma per il modo in cui racconta la dualità che è in ciascuno di noi quando ci troviamo ad affrontare le scelte, quale strada seguire: si può scegliere di andare da una parte o dall'altra, ed a volte sono strade completamente opposte. Vincent Lindon, interpreta Philippe Lemesle, un dirigente d'azienda che si trova ad un bivio: la sua vita privata, una moglie, Anne, l'ottima Sandrine Kiberlain ( sua moglie anche nella realtà) e due figli, è a pezzi, Philippe sta per divorziare dalla moglie che gli rimprovera l'assenza a causa del lavoro. Il figlio Lucas Lemesle, ha problemi neurologici che lo portano a continue cure in clinica, ma per Philippe cominciano a nascere problemi anche in azienda, dove devono essere licenziati 58 dipendenti, alcuni dei quali nel suo settore. I silenzi, l'intensità delle  espressioni di Vincent Lindon, rie

Patrizia Biaghetti: la positività "creativa"

Patrizia Biaghetti, una bella e "vulcanica" signora, una "creativa", pubblicitaria, fotografa, grafica che allestisce spettacoli e scrive racconti e poesie, un bel giorno ha deciso di chiudere il suo studio pubblicitario a Genova trasferendosi nella fascinosa Sussisa, a pochi chilometri dalla città.  Come in una favola, ha ripreso la sua vita in mano ed è nato cosi un gruppo culturale, gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi. In realtà ha fatto di più: a Sussisa, ha fatto nascere una sorgente culturale....e da lì è cominciato a scorrere un fiume che ha preso il suo veloce corso raccontando di libri, di teatro, di armonia con la natura, di eventi culturali. E' un fiume che non si arresta, diventa sempre più " corposo", limpido, essenziale e disseta chi è assetato di cultura......  Rm Signora   Patrizia Biaghetti, chi sono gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi? Pb La nascita degli Agitatori è una storia strana,  un momento positiv

Di foglio in foglia....letture rampanti

Gli alberi hanno un potere grande: riescono a sbrogliarti i pensieri, sono capaci di farti sentire meglio cosa pensa il tuo cuore, la tua mente diventa più limpida. Camminare in mezzo a loro, sentirne il profumo, il "suono" delle foglie, fermarsi e abbracciare stretto stretto il tronco come si abbraccia un amore, assaporare il silenzio che li circonda dovrebbe essere un impegno giornaliero per ognuno di noi. E' difficile per chi abita in città (sono fra le privilegiate che riesce a farlo), ma non impossibile, perchè  cercare gli spazi e il tempo che ci fanno vivere meglio dovrebbe essere insegnato nelle scuole. Sicuramente nascerebbe una Società meno aggressiva, le persone non si dimenticherebbero il valore della gentilezza, la cortesia verrebbe cercata, la parola guerra si svuoterebbe di ogni senso, ammesso che possieda un senso.  Gli alberi sanno consigliarti, sanno proteggerti e alimentano la tua cultura perchè ti insegnano a "guardare", ti ricordano quante s

Renata Crotti e....la "sua" Storia

Ci sono sguardi che "non guardano" e sguardi che "guardano". Lo sguardo di Renata Crotti, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia è diretto, acuto e solare, uno sguardo che "guarda", prende le misure della persona che ha davanti, la studia, le da la giusta dimensione, l'ascolta, perchè quello sguardo significa attenzione verso l'altro. A quello sguardo seguono le parole, mai casuali, ma anche mai ricercate, parole, precise e dirette, che trasmettono un valore a chi le ascolta. L'arte del rispetto insegna l'arte del vivere, ed è un'arte che Renata Crotti possiede, intrecciata con la passione per il suo lavoro, per la storia, per la sua famiglia, per gli "altri"...... Rm   Professoressa   Crotti, lei è una storica, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, la guerra ci ha catapultati in una realtà che i nostri genitori hanno vissuto....ma la Storia non insegna niente? Rc Come mi piace sempre dire :