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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Buoni e Cattivi

Quando frequentavo le elementari si faceva un "gioco" che tanto gioco non era..... La maestra chiamava uno di noi alla lavagna, il prescelto si avvicinava un pò timoroso di fare un torto ai compagni, e con il gesso tracciava nel mezzo una linea bianca:  nella parte sinistra scriveva "Buoni" e nella parte destra "Cattivi". Poi la voce imperiosa della Maestra scandiva i nomi dei bambini che dovevano essere scritti nella parte riservata ai "Buoni" e in quella dei "Cattivi", chi si era  comportato in modo corretto, che aveva studiato, chi era stato gentile, rispettoso ed educato leggeva il proprio nome scritto sotto la parolina "Buoni" e tirava un sospiro di sollievo, chi invece di studiare non aveva nessuna voglia, e l'educazione, il rispetto, la gentilezza non erano nelle proprie corde, era implacabilmente segnato sotto la scritta "Cattivi" e doveva sostenere una punizione: saltare la ricreazione per una settimana,

Musica Maestro!

 "Accordo" è la parola che mi viene in mente se penso alla Musica, qualsiasi sia, dall'opera lirica al rock, dal capolavoro a quella meno nota. E in questa parolina è insito il senso e il potere della musica: vuole portare serenità vuole "accordare". La musica riesce ad entrare nelle pieghe nascoste della nostra anima, ci fa esplorare lati nuovi di noi stessi, sognare, incontrare mondi che solo la musica sa sollecitare. Spesso si chiudono gli occhi, quando si ascoltano concerti, quasi a voler lasciare libera la nostra anima, il nostro cuore di volare, di raggiungere mondi, orizzonti impossibili da raggiungere senza quell' insieme di note che producono suoni che fanno arrivare l'uomo a mete sublimi. Se l'essere umano fosse capace  di "accordarsi" e non solo di rotolarsi nel fango delle cattiverie e volgarità, il mondo avrebbe un altro colore ed un altro "suono", ben più armonioso. Il  Direttore d'orchestra, come per magia, semb

L'importanza dell'ironia

Non posso fare a meno dell'ironia. Sono nata e cresciuta sapendo affrontare con leggerezza anche i momenti critici e difficili della vita: "Forza e coraggio" diceva mio padre "e non smettere di saper ridere". In Rai, poi, dove ho svolto il mio lavoro per più di trent'anni, ho avuto la fortuna di lavorare con persone che dell'ironia e dell'umorismo ne hanno fatto una bandiera per poter esprimere al meglio la loro professionalità, la fatica e l'attenzione che il lavoro dell'autore e del giornalista richiede. Erano note le continue battute e l'empatico umorismo di Brando Giordani, direttore di Rai Uno con il quale ho lavorato a lungo, così come famosa era la continua "verve" di Claudio G. Fava, Capostruttura di Rai Due, un bellissimo rapporto di amicizia ci ha uniti, incontrarlo per i corridoi della Rai era una gioia tanto sapeva far ridere con il suo umorismo, capace di allontanare la tensione di una giornata lavorativa particolar