Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

Grazie ragazzi

Nel bel film "Grazie ragazzi" di Riccardo Milani passi con rapidità dalla risata, al goderti la profondità della storia, per poi commuoverti nell'emozionante "monologo" finale del bravissimo Antonio Albanese. Il film è un remake di "Un triomphe" di Emmanuel Courcol, tratto da una storia vera. Antonio Cerami (Antonio Albanese) è un attore di teatro squattrinato, senza lavoro da tre anni, che, per sbarcare il lunario, doppia film porno e vive a Ciampino ad un passo da dove atterranno gli aerei e passano i treni. Un ex collega  (un sempre bravo Fabrizio Bentivoglio) gli propone un lavoro: mettere su un laboratorio teatrale nel carcere di Velletri. Cerami si imbarca in questa impresa e riesce a coinvolgere cinque detenuti: Diego ( Vinicio Marchioni), Aziz ( Giacomo Ferrara), Mignolo ( Giorgio Montanini), Damiano ( Andrea Lattanzi), Christian (Gerard Koloneci), Radu ( Bogdan Iordachioiu). Antonio propone alla Direttrice del carcere, una  Sonia Bergamasco i

Ennio l'alieno, i giorni di Flaiano

Quando chiudi il libro dopo aver letto le ultime righe e ti viene il desiderio di saperne di più sul personaggio appena raccontato, allora significa che il libro ha fatto centro nel tuo cuore e nella tua mente. E questo avviene con "Ennio l'alieno, i giorni di Flaiano"  di Renato Minore  e Francesca Panza, edito da Mondadori. Ennio l'alieno, perchè in realtà chi è il grande Flaiano? giornalista? narratore? sceneggiatore? umorista? critico cinematografico? pittore? Sembra che qualsiasi definizione gli vada stretta... Ed anche il bellissimo documentario di Fabrizio Corallo, andato in onda in questi giorni su Rai Uno, sceglie un titolo di estraneità " Ennio Flaiano, straniero in Patria". Il racconto del libro si dipana con estrema fluidità come la scrittura di Flaiano che vince nel 1937 il Premio Strega alla sua prima edizione, con  "Tempo per uccidere". Ma il successo non lo rende felice: " Nella notte del trionfo, Ennio un pò stordito e un pò m

Augusto Forin

 Arrampicate sulla collina, guardano il mare le case di Sussisa, la frazione di Sori a pochi passi da Genova. Lì abitava Augusto Forin, un uomo che amava la cultura, soprattutto condividerla.   Per realizzare questo sogno aveva costituito, con la sua compagna Patrizia Biaghetti, un gruppo: gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi e con i suoi amici diffondeva cultura. Era un musicista, un poeta, un cantautore, ha raccontato fino all'ultimo le fiabe ai bambini, in " Notti di fiabe" le serate on line, ideate dagli Agitatori prima di Natale, perchè conosceva bene l'importanza del racconto per i bambini, ed è stato capace di diffondere, con Patrizia e gli Agitatori, il suo sapere da quella piccola frazione di Sussisa, come un eco che si allarga senza confini. Questa la sua più grande vittoria. Non conoscevo Augusto, conosco gli Agitatori Cuturali Irrequieti attraverso la loro attività culturale, ma ho provato un dolore acuto quando ho saputo che se ne è andato a

The Fabelmans

" The Fabelmans " di Steven Spielberg è un film che sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, la bravura e l'intensità artistica del Maestro. La storia della famiglia Fabelmans si intreccia con la passione per il cinema che nasce in Sam, il primogenito, fin da piccolo quando a sei anni viene portato a vedere " Il più grande spettacolo del mondo". L'impressionante scena dello  scontro di due treni, paralizza dalla paura il piccolo Sammy, ma nello stesso tempo lo affascina e lo porta per sempre nella magia del cinema. Sammy, ( un ottimo Gabriel LaBelle, la somiglianza con Steven Spielberg, marca ancora di più il tratto autobiografico del film) comincia a filmare la vita quotidiana della famiglia: sua madre Mitzi, una bravissima Michelle Williams,  ex pianista che ha abbandonato la carriera artistica per dedicarsi al marito Burt ( un perfetto Paul Dano) e ai quattro figli. Sempre presente anche l'amico di famiglia Bennie Loewy, un ottimo Seth Rogen. Attraver