La fine dell'emergenza....un sospiro di sollievo, attenzioni da continuare sì, ma forse l'incubo Coronavirus sta per tramontare. Quasi in contemporanea, però, arriva la notizia dello scoppio della guerra in Ucraina e quella gioia sembra congelarsi. Gli scoppi paurosi, i bambini nascosti nelle cantine e nelle metropolitane, i combattimenti, le città devastate, ma soprattutto l'inutilità di questa guerra ti entrano dentro impedendoti di godere della libertà dopo due anni di restrizioni.
Ti piange il cuore.
E poi vedi le città affollate di turisti, Venezia, Firenze, Napoli, complice il bel tempo, sono piene, il deserto che le ha contraddistinte in questi due anni, le piazze vuote, le strade silenziose, bar e ristoranti con i tavolini tristi, desolati dall'assenza, sono ora strapieni.
La voglia di tornare alla normalità non si frena.
La guerra incombe, ma la vita anche.
Quel desiderio di rinascita serpeggia, entra nel tuo cuore ed esplode, vuoi riprenderti la vita, quella che un crudele virus ha minacciato, vuoi riprenderla anche se adesso è minacciata non da un virus, ma dagli uomini, di chi è fatto come noi, solo che nel nostro cuore esplode il desiderio di felicità, nel loro il desiderio di morte, di sopraffazione, di conquista non del sole, dell'aria, degli alberi, ma di terre degli altri.
La forza della vita, in qualche modo riesce a scongelare quel cuore e, continuando a guardare gli orrori della guerra, continuando ad odiarla e a combatterla, ci fa alzare la testa, ci fa risentire i profumi e gli odori, perchè se il nostro cuore rimane congelato, paralizza i nostri muscoli ed il cervello, facciamo il gioco del nemico che ci vuole distruggere.
Ed allora riprendiamo a sentire il calore dell'amicizia, quella che non ci ha mai abbandonato, ma che la sofferenza per le immagini di guerra che passano sotto i nostri occhi, ci impediva di godere a pieno, ci sentivamo "legati" come in abiti troppi stretti, ed improvvisamente riusciamo a sciogliere quei lacci.
Roma strapiena di turisti accompagna questa nostra rinascita, il Pantheon fermo nella sua grandiosità ci abbraccia. Riprendiamo a godere anche del silenzio degli alberi e dei suoi abbracci, del mare che è la vita, il passo diventa sempre più sicuro, più veloce, rinascere significa anche continuare a combattere il male.
Vivendo, alziamo la testa.
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