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Patrizia Biaghetti: la positività "creativa"

Patrizia Biaghetti, una bella e "vulcanica" signora, una "creativa", pubblicitaria, fotografa, grafica che allestisce spettacoli e scrive racconti e poesie, un bel giorno ha deciso di chiudere il suo studio pubblicitario a Genova trasferendosi nella fascinosa Sussisa, a pochi chilometri dalla città. 
Come in una favola, ha ripreso la sua vita in mano ed è nato cosi un gruppo culturale, gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi.
In realtà ha fatto di più: a Sussisa, ha fatto nascere una sorgente culturale....e da lì è cominciato a scorrere un fiume che ha preso il suo veloce corso raccontando di libri, di teatro, di armonia con la natura, di eventi culturali.
E' un fiume che non si arresta, diventa sempre più " corposo", limpido, essenziale e disseta chi è assetato di cultura...... 


Rm Signora Patrizia Biaghetti, chi sono gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi?
Pb La nascita degli Agitatori è una storia strana,  un momento positivo, nato da una serie di brutti eventi. Mi ero da poco trasferita a Sussisa, una frazione di Sori, tra il verde, ma con il mare ben in vista. Accaddero in quel periodo brutti eventi di sangue, ci fu una sparatoria per motivi di sequestro di cani ai cacciatori. Gli amici mi telefonavano e mi dicevano: " bel paesino ameno in cui hai deciso di vivere......" a quel punto decisi che questo posto non meritava di essere associato ad eventi nefasti, ma alla bellezza. 
Nacquero così gli Agitatori, una mattina di luglio nel giardino di casa con l'intento di creare eventi, di promuovere la lettura ad alta voce, biblioteche "en plein air" per godere della parola e della natura.

Rm  Conoscenza, inventiva, cultura?
Pb Agitatori Cuturali Irrequieti  anteposto al nome Gian dei brughi,  significava per noi sinonimo di curiosità, piacere della scoperta e voglia di condividere con maggior numero di persone.
Antonio Gramsci diceva:
Istruitevi, perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Agitatevi, perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perchè avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Al nostro nome  avremmo potuto aggiungere anche la parola "egregi" perchè fuori dal gregge siamo, ma avremo superato la Wertmuller e ci siamo limitati alle tre parole.

Rm Gian dei Brughi, una figura calviniana, perchè questo nome?
Pb Amo molto Calvino e fin dalle prime letture alle scuole medie rimasi affascinata da questo personaggio, un brigante assalitore di carrozze che un giorno trovò in mezzo al bottino un libro, non conosceva la lingua in cui era scritto, ma bastò lo stesso ad avvicinarlo alla lettura, modificandone la vita. Gian dei Brughi è un vincitore morale e noi crediamo che l'unica vittoria da inseguire sia proprio quella morale che fa sì che i nostri comportamenti restino umani .

Rm Sussisa, 200 abitanti poco più poco meno, eppure da lì è partito un forte vento culturale...
Pb Una piccola frazione che ha subito negli '60 l'abbandono da parte dei suoi abitanti che smettevano di fare i contadini lasciando la campagna per lavorare nell'industria, ora sta ripopolandosi perchè si è tornati a sentire il bisogno di una vita più in sintonia con la natura, più a misura d'uomo.
Dal 1927 è attiva una Banda musicale composta da ragazzini del territorio e che ancora oggi recluta giovani che hanno voglia di imparare la musica. La Banda è una comunità dove si giocano tutti i ruoli della vita: apprendere, ascoltare, mettersi in gioco, intervenire solo al momento giusto, dare spazio all'altro, essere all'unisono per per ottenere un risultato.
Esiste poi un evento risalente al 10 agosto 1906 al quale noi Agitatori teniamo molto. In quel 10 agosto il giovane Alberto Einstein, accompagnato dal cugino Otto, percorse la via del sale e si trovò sui nostri monti. Otto scrisse in una lettera ad Einstein anni dopo : " quella volta in cui nella nostra escursione sulle montagne italiane osservammo il cielo stellato e lei suggestivamente parlava dell'enorme impressione che lo spettacolo le provocava sempre, forse già da allora qualcosa in lei si profilava  della grandiosa visione di cui lei ha fatto regalo al mondo". Quel cielo è lo stesso che vediamo ogni volta che facciamo le nostre manifestazioni sul prato e anche quegli astri e vogliamo credere che anche a noi possa aprire la mente come fu per Albert.

Rm Secondo lei sono complementari natura e cultura?
Pb Sono senz'altro complementari, anzi direi interdipendenti, la cultura è anche quella della terra, la conoscenza delle fasi della semina, l'importanza della luna, che prima di essere dei poeti è stata dei contadini.
Ogni pianta ha un suo periodo per essere potata o rinvasata, occorre tener conto della luce, dell'umidità dell'esposizione al sole. Sperimentazione, ricerca e memoria, nella natura come nella cultura.

Rm Cosa significa vivere in una piccola frazione? Tornerebbe a vivere in una metropoli?
Pb Anni addietro  ho vissuto molto la metropoli per lavoro e per frequentazioni, avevo il mio studio pubblicitario a Genova, nel verde e fuori dai rumori che ho sempre detestato, abitavo a Sori in un piccolissimo appartamento sul mare, l'unico suono era quello delle onde e della ghiaia trascinata ritmicamente. Di fronte alla finestra il mio primo ostacolo era la Corsica, ma era un abitare dentro una scatola.
Poi scopri Sussisa e questa casa, appartenuta ad un console svedese, era in vendita e me ne innamorai.
Così spostai studio e casa.  Qui si vive in maniera diversa più in armonia con la natura, il silenzio, che poi silenzio non è, perchè c'è un continuo vocio dei più svariati uccellini, abbai di caprioli e volpi e il fruscio del vento tra gli alberi, tutta una musica. Si compiono quelle attività che in città sono precluse: tagliare la legna, riprodurre rose per seme e per talea, documentando antichi mestieri ancora in auge  e dei quali non vogliamo si perda la memoria.
 Non tornerei in città non riuscirei più a sopportare il rumore assordante.

Rm L'irrequietezza nutre le anime?
Pb La curiosità nutre l'irrequietezza e l'irrequietezza si nutre di curiosità, il piacere della scoperta e ancora di più il piacere di renderne partecipi gli altri, di condividere, ci arricchisce.

Rm Cosa le ha dato maggior soddisfazione da quando sono nati gli Agitatori?
Pb L'essere riconosciuti come una piccola entità che lavora sul territorio ed è su questo territorio che vogliamo avvengano le cose. Se organizzassimo gli stessi eventi giù a Sori o addirittura a Genova, sarebbe più facile avere visibilità, ma non vogliamo una visibilità di passaggio. 
Chi viene alle nostre manifestazioni, fa più fatica, deve raggiungerci in una località per molti di loro sconosciuta, nel buio della sera. Questo fa che il nostro pubblico arrivi perchè vuole noi. Da qui non si passa per caso.

Rm  I valori degli Agitatori? Cosa privilegiano?  Cosa è proprio lontano dalla visione di vita dell'Agitatore?
Pb Puntiamo sul valore della parola scritta, del libro come mezzo per abbattere i pregiudizi. Ci sono case dove non siamo mai stati. Magari ci si passa vicino tutti i giorni da anni, ma l'abbiamo sempre viste dall'esterno. Ora entriamo in una di queste, ci avviciniamo alla finestra, guardiamo fuori e abbiamo un'altra visione, una nuova prospettiva. Quello che vediamo è sempre il paese che conosciamo, ma visto da un nuovo punto di vista. Il libro è anche un tetto sotto cui ripararsi dalle intemperie della vita. I libri sono come gli uccelli migratori che portano semi nel loro piumaggio e spostandosi da un continente all'altro possono modificare l'ambiente.
Con le nostre letture corali vogliamo stimolare il nostro pubblico alla lettura, ed è bellissimo incontrare qualcuno che ti dice: vado a comperarmi il libro di cui avete parlato.
La cosa più lontana da noi credo sia il valore del denaro: ci autofinanziamo ed i nostri eventi sono sempre gratuiti, sta al pubblico, se ha gradito, sostenerci con una offerta che ci consentirà di ammortizzare le spese dell'evento successivo.
Il denaro governa e direziona le scelte noi siamo liberi da questi vincoli.

Rm Le radici, il passato sono molto presenti nella vostra filosofia di vita.....
Pb  Le radici sono importanti. Per sminuire e rendere schiavo un uomo basta toglierli le radici. La saggezza sta in un passato che ha sperimentato e ci ha inviato soluzioni. Nella nostra società contraddistinta dalla velocità del tutto e subito, dall'ottenere senza fatica e quindi svalorizzare ciò che si ha, si è perso il piacere dell'ascolto. Oggi predomina l'immagine, che senz'altro è molto importante, io sono fotografa e credo nel messaggio visivo, ma c'è qualcosa che libera di più l'immaginazione , rende più partecipi ed è la narrazione.
Con la lettura o l'ascolto ognuno crea il suo film, diverso da tutti i film di coloro che nella stessa stanza stanno ascoltando la stessa storia, la parola crea l'immagine.

Rm Con l'evento " Notti di fiabe", che organizzate a Natale, parlate alla fantasia e all'immaginazione dei bambini...
Pb Qui nelle campagne, in anni non lontani, per riscaldarsi e stare insieme ci si riuniva nelle stalle o negli essicatoi provvisti di fuoco e si dava inizio a racconti, potevano essere gli accadimenti del quotidiano, la crescita degli ortaggi, la luna per la semina, ma il più delle volte erano storie inventate per i bambini che si addormentavano liberando la fantasia.
"Notti di fiaba" è nata da un dialogo con l'amica Emilia Lodigiani della casa editrice Iperborea che aveva appena pubblicato le fiabe Lapponi. Così è partito il progetto, un pò pazzo, di ospitare per tutta la notte dentro una tenda, all'interno della Società Operaia di Sussisa, i bambini che, muniti di sacco a pelo si sarebbero addormentati cullati dalle fiabe. Negli ultimi anni i bimbi da ascoltatori sono passati al ruolo di lettori scegliendo le fiabe da raccontare ai loro compagni.
Un gran risultato per noi e anche una grossa fatica, con 60 bambini di cui alcuni avevano appena 3 anni....Per loro "Notti di fiaba" per noi " Notti in bianco"....

Rm L'amicizia è alla base della vostra attività, ma vi capita di discutere, di litigare?
Pb Certamente siamo amici, ma tante amicizie si sono contratte dall'avvicinamento di chi prima era tra il pubblico, Quello degli Agitatori è un gruppo al quale possono prendere parte coloro che hanno voglia di fare, infatti è la magia del fare che ci contraddistingue, molte persone ne hanno fatto parte, poi per trasferimenti in altre città o diverse condizioni di lavoro hanno abbandonato ed altri hanno preso il loro posto. I quattro che hanno dato l'avvio al progetto ci sono sempre, oltre a me e  al mio compagno Augusto, Luana e Rodolfo ci sono ora Paola, Max, Maria, Onorina, Paolo, Sergio, Daniele, Antonio, Ilaria, Isaura, Sabrina e i nostri conoscitori e amanti del territorio.
Discutiamo sì, ma non abbiamo mai litigato, ogni critica che ci rivolgiamo è sempre piena di ironia e quindi fa sorridere l'accusato dalle sue posizioni di supremazia.,,,,

Rm Quanto ridete?
Pb Parecchio e soprattutto dei nostri difetti, da questi traiamo nomignoli con i quali ci chiamiamo. Io che ho la tendenza ad essere accentratrice e un pò impositiva sono "La Zarina".
Siamo tutti molto diversi, per esoerienza e stili di vita, ma accomunati dal piacere della condivisione, la parte più bella di questo nostro viaggio che abbiamo intrapreso sta proprio nell'incontrarci, nello stare insieme, e ci consente di portare a termine i nostri progetti.

Rm Credete in un mondo diverso?
Pb Senz'altro crediamo in un mondo diverso, dove uomo e natura vivano in perfetta integrazione. Credo che un mondo migliore lo si possa creare giorno per giorno mettendo assieme piccoli pezzi di cose buone, comportamenti migliori, ponendoci tanti dubbi e smantellandole certezze che rendono le persone impermeabili agli altri, è fondamentale tanta empatia che fa sì che i problemi degli altri diventino i tuoi.

Rm Signora Biaghetti, quali progetti avete per il futuro?
Pb Uno dei progetti più difficili da raggiungere è quello di creare una piccola biblioteca sempre aperta, dove a qualsiasi ora del giorno e della notte si possa accedere a questo tipo di conforto che è il libro.
Ho già raccolto un migliaio di libri, stiamo cercando un terreno dove poter costruire una casetta in terra cruda.
Stiamo poi progettando la nuova stagione che partirà dal 10 aprile e arriverà fino a dicembre.



Gli Agitatori pronti per lo spettacolo : "L'incauto incanto del canto"



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