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Franca Della Ratta: bellezza e mistero dell'Annunziata di Napoli

Franca Della Ratta, scrittrice, docente di scuola elementare, quando racconta l'affascinante storia dell'Annunziata di Napoli colpisce non solo per la competenza, i dettagli ricchi di particolari a volte sconosciuti, ma per la delicatezza e l'amore con cui tratta anche un tema così " fragile" come l'abbandono dei neonati nella famosa "ruota".
Mi accolse all'Annunziata alcuni anni fa dove l'intervistai per "Uno Mattina", un sorriso quasi a nascondere la profonda conoscenza, una donna determinata come oggi, con la stessa forza emotiva. 
La sua persona, carica dell'intelligente acutezza e "verve" napoletana, sembra diventare un unico corpo con la storia e ci trascina nell'interessante e misterioso racconto.....

Rm Professoressa, cos'è il Complesso dell'Annunziata che si erge nel cuore di Napoli, a Forcelle?
Fdr Il Complesso dell'Annunziata di Napoli fu fondato all'interno delle mura della città dalla Confraternita "B. Mariae Annuntiatiae sopra murum de Civitate Neap." come si legge nel diploma di Carlo d'Angiò datato 15 dicembre 1318 che ne sancì ufficialmente la costituzione.
Scopo di tale istituzione era "hospitare", accogliere (alloggiare, nutrire, curare) senza distinzione alcuna, tutti coloro che necessitavano di aiuto: poveri, ammalati, incapaci, scampati a eventi catastrofici, infanzia abbandonata. Tale attività è stata svolta per ben settecento anni da personale educativo e medico sempre più specializzato, clero, volontari di ogni ceto. 
Il Complesso fu poi ricostruito ed ingrandito nel luogo attuale dalla regina Sancia di Maiorca, nel 1343, con la Basilica ( oggi nella ricostruzione di Luigi e Carlo Vanvitelli) e l'ex R.S. Casa comprendente l'Ospedale, la stanza della Ruota, il luogo dell'Accoglienza, il Brefotrofio, il Conservatorio, l'Archivio Storico.
Può pertanto considerarsi il luogo simbolo dell'Accoglienza che ha sempre fatto onore al popolo napoletano.

Rm Ha raccontato nel suo interessantissimo libro " L' Annunziata", edizioni Guida la storia di questo Complesso, nel 2018 ha pubblicato " Il complesso dell'Annunziata, sette secoli di arte, storia e accoglienza", sempre edizioni Guida, cosa ha aggiunto a questa affascinante storia?
Fdr La ristampa del libro contiene più approfondite ricerche sulla storia e le presenze artistiche di varie epoche nel Monumento, le trascrizioni di ulteriori documenti d'archivio relativi agli "esposti" e storie dei " figli della Madonna".

Rm La Ruota dell'Annunziata, gli "esposti", il mistero la fa da padrone in questa storia....
Fdr Il mistero, è vero, è stato sempre accostato a questo luogo, tra sacro e profano sono state tramandate storie e leggende, sono state ispirate pagine di autori napoletani e non. Migliaia di esserini indifesi sono stati lasciati nella Ruota da mani ignote, con il mistero di quel gesto e di chi lo compiva. Alla chiusura della Ruota, il 22 giugno 1875, moltissime altri mani, rimaste anch'esse sconosciute, fino al 1987, hanno consegnato corpicini appena nati nelle mani di suore o balie pronte ad accudirli.
La Ruota dell'Annunziata ha esercitato sempre un fascino particolare sui Napoletani.

Rm In che condizioni si trova adesso la Ruota?
Fdr Il suo manufatto ha subito diversi restauri, l'ultimo, da parte di Incontri Napoletani, nel 2006 quando iniziò un periodo di rilancio e rivalutazione dei locali più significativi. Fu un susseguirsi di visitatori italiani e stranieri, visite guidate dalle scolaresche, mostre scolastiche e di artisti a livello nazionale. Poi, gradualmente, è stata essa stessa sempre più "abbandonata" dalle istituzioni, finchè i Lions hanno da poco restaurato ( e fatto riaprire)  il cancello cinquecentesco, dotato di moderne strumentazioni ( es. corner turistico) hanno operato alcune ristrutturazioni ed altre ne hanno in programma.

Rm L'Ospedale dell'Annunziata è stato addirittura chiuso alcuni anni fa, funziona solo l'ambulatorio, quali danni ha arrecato questa chiusura a Napoli?
Fdr L'Ospedale dell'Annunziata di Napoli, più volte ritenuto il migliore in città ed il più antico, ha curato malattie di ogni tipo, ha affrontato nel tempo varie epidemie, ha avuto alle sue dipendenze ospedali minori, termali e convalescenziari. Ha accolto feriti e reduci delle due guerre mondiali e superstiti di terremoti. In esso hanno studiato e prestato la loro opera  spesso gratuitamente, eminenti medici. Nel 1874 vi fu fondata la prima Clinica Pediatrica in Italia e nel 1971 la Cattedra di Puericultura dell'Università di Napoli. Studiando cause e cure adeguate si vinse più volte la mortalità infantile, atavica piaga cittadina. Vi furono istituite una Scuola per Vigilatrici d'infanzia, una sezione per lo studio delle malattie  metaboliche e una sezione ostetrico-pediatrica. Negli ultimi anni si affermò in campo internazionale per la ricerca clinica, le attrezzature all'avanguardia, il personale qualificato. Nel 2011 fu dotato della strumentazione diagnostica per i piccoli affetti da encefalopatie, in modo che divenne l'unico ospedale in cui il bambino poteva essere direttamente trasferito nel reparto TIN.
In seguito a provvedimenti regionali dal 2016 è punto di Primo Soccorso Pediatrico, centro ambulatoriale e consultorio. Tali provvedimenti hanno arrecato enormi difficoltà alle famiglie spesso disagiate del centro storico densamente abitato che ha perso il suo ospedale pediatrico di riferimento.

Rm Gli "esposti" o "figli della Madonna", si portano dietro tutta la vita il desiderio di trovare, conoscere i propri genitori, a volte un fiocco, un ricordo, lasciato nei loro  vestitini, conservato gelosamente è l'inizio di questa ricerca.....
Fdr Nel momento in cui conoscono la verità, rivelata a volte con tatto ed empatia, a volte con crudeltà o secondi fini, talora scoperta soltanto per caso, la vita di queste persone viene sconvolta. Iniziano le domande che lo accompagneranno per anni se non per l'intera vita: chi sono i miei genitori? Chi è la donna che mi ha dato la vita? Perchè mi ha abbandonato? Un perchè che diventa dominante, tartassante, è il desiderio di ogni essere umano di risalire alle proprie origini. Sentono un profondo abisso dietro di sé. Iniziano ad indagare tra persone e cose del passato, fra suore ed infermiere del tempo. La meta determinante è l'Archivio Storico dell'Annunziata che, oltre ai documenti, pergamene, lasciti, legati come un prezioso scrigno, conserva tutte le notizie dei bambini qui abbandonati, dall'arrivo all'uscita della Casa. La legge però è drastica in proposito: occorre, nella maggior dei casi, aver compiuto settanta anni o addirittura cento anni da parte del richiedente.
Alcune donne, è vero, lasciavano addosso al bambino un biglietto o un oggetto, spesso una medaglina o figurina sacra conservando l'altra metà nella speranza di poterlo un giorno ritrovare "unendo le due metà", ma pochissime l'hanno realmente fatto.

Rm Un "esposto" è mai riuscito a trovare i propri genitori?
Fdr  Parecchie persone sono riuscite a ricongiungersi con la madre biologica, quasi nessuno con entrambi i genitori, altre hanno ritrovato la balia che li nutrì nella R.S. Casa e, nei suoi figli, i propri fratelli.  Alcuni, dopo faticose ricerche, hanno individuato la madre e ne sono stati rifiutati per la seconda volta.
E' impossibile immaginare il turbamento, il dolore di queste esistenze già tanto provate.
Alcuni invece si sono rifiutati di fare ricerche, considerando propri i genitori adottivi.

Rm Il mistero della paternità del bambino abbandonato, la notte buia, cornice di una sofferenza nascosta ...i Napoletani la "arrichiscono" con la loro naturale teatralità  o ne sono solo affascinati?
Fdr Il popolo napoletano è noto per il suo buon "cuore", per la capacità di non essere indifferente alle difficoltà altrui, quel buon cuore che ha sempre considerato come suoi figli tutti i piccoli abbandonati, e che ha sorretto questa Casa contribuendo economicamente, con ricchi lasciti o modeste offerte, oppure prestando la propria opera gratuitamente.
I Napoletani, a volte, hanno fin troppo enfatizzato certe situazioni delicate dando sfogo alla loro ugualmente millenaria " creatività": riti, oggetti, eventi inspiegabili, leggende hanno accompagnato la lunga vita di questa istituzione.

Rm Professoressa Della Ratta cosa significa vivere senza avere radici?
Fdr Bella domanda. Ritengo che sia una naturale necessità di ognuno conoscere le proprie radici.
Tutti da piccoli abbiamo chiesto chissà quante volte ai nostri genitori, ai nostri nonni dei prononni per capire come si è giunti a noi. Abbiamo ascoltato storie sulla vita dei nostri predecessori, abbiamo visto foto, soddisfatti ed orgogliosi.
La persona abbandonata non può avere alcuna notizia, dietro di lui c'è il vuoto, il nulla. Chi sono? Da dove vengo? Questi interrogativi l'accompagnano giorno e notte, anno dopo anno.
Ha bisogno di colmare quella profonda lacuna, quell'immensa, invisibile ferita dell'abbandono.

Rm "Esposti" che si  sono fatti strada nella vita, che sono diventati famosi?
Fdr Gli esposti non adottati sono vissuti nella R.S. Casa fino alla maggiore età studiando ed imparando un mestiere per poter vivere onestamente e dignitosamente. Quelli adottati  sono vissuti come in tutte le famiglie seguendo ciascuno la propria inclinazione e intraprendendo poi mestieri e professioni di vario tipo.
L'esposto più famoso è lo scultore Vincenzo Gemito, nel mio libro riporto, per la prima volta, i documenti originali e la testimonianza di una sua visita all'Annunziata.

Rm Professoressa Della Ratta cosa l'ha spinta ad avvicinarsi agli studi sull'Annunziata?
Fdr Nel lontano 1996 la Preside della scuola dove insegnavo, conoscendo la mia predisposizione, mi affidò il progetto " La Scuola adotta un Monumento". Mi catapultai in questa felicissima avventura con entusiasmo. Prima di presentare il Monumento ai miei alunni dovetti ben documentarmi e studiarlo a fondo. La sua storia era appassionante e appassionate ne sono state tutte le colleghe che negli anni vi hanno lavorato. Scoprì tra l'altro che nella Basilica dell'Annunziata vi era la cappella dei miei avi, ricordatami spesso da mio padre e che uno di essi, mio omonimo, era stato fra i maggiori benefattori della Casa. Praticamente mi sentì in dovere di lavorarvi e vidi in ciò quasi una predestinazione. Per più di vent'anni, interrotti solo dall'epidemia, con i nostri alunni, sempre entusiasti, abbiamo fatto da guida al Monumento per i turisti italiani e stranieri, consultato documenti d'archivio, allestito mostre e spettacoli, vinto addirittura un Primo Premio Nazionale dalle mani del linguista Tullio De Mauro, allora Ministro della Pubblica Istruzione. 

Rm I giovani sono interessati a queste storie di antichità?
Fdr Gli alunni si sono sempre lasciati coinvolgere con piacere alla storia del Monumento perchè, con la loro sensibilità, ne hanno compreso la valenza non solo artistica, ma storica e sociale in quanto ha accolto e salvato vite umane. Molti di loro hanno continuato questo lavoro anche dopo aver lasciato la nostra scuola.
I ragazzi sono disponibili e riflessivi, bisogna presentare loro l'oggetto di studio con parole adeguate, saper suscitare il loro interesse, essere dapprima noi a credere in ciò che trasmettiamo.

Rm Professoressa cosa si augura per l' Annunziata? Ha ancora qualcosa da raccontare in un prossimo libro?
Fdr Mi auguro sinceramente che gli organi competenti, Comune di Napoli e Regione Campania ( i Lions come ho già detto hanno adottato proficuamente il sito) decidano di dedicare finalmente le cure necessarie a questo che è uno dei Monumenti che più ci ha fatto onore, è uno scrigno di storie da raccontare e degne di essere conosciute affinché tristi situazioni non si ripetano e vengano apprezzate volontà, tenacia, dignità di tante giovani vite da esempio per le future generazioni.
Tale è stato l'obiettivo del nostro lavoro.
Un prossimo libro? Ci sarebbe tanto altro da dire...Chissà!



Commenti

  1. Ringrazio Franca Della Ratta per l’accuratezza e la sensibilità, già presenti in tutti i suoi libri, con cui racconta l’Annunziata, e Rosellina Mariani per averne raccolto la testimonianza. Mi associo alla richiesta al Comune di Napoli e alle altre Istituzioni per non permettere che la mancanza di attenzione e cura nascondano le bellezze di questo luogo e la sua nobile Storia agli occhi di chi desidera apprezzarle. Ribadisco il diritto da parte di tutti i figli non riconosciuti alla nascita di conoscere le proprie origini, diritto ancora oggi negato dallo Stato italiano.

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  2. Grazie! Una testimonianza da raccontare.....

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