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Renata Crotti e....la "sua" Storia

Ci sono sguardi che "non guardano" e sguardi che "guardano".
Lo sguardo di Renata Crotti, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia è diretto, acuto e solare, uno sguardo che "guarda", prende le misure della persona che ha davanti, la studia, le da la giusta dimensione, l'ascolta, perchè quello sguardo significa attenzione verso l'altro.
A quello sguardo seguono le parole, mai casuali, ma anche mai ricercate, parole, precise e dirette, che trasmettono un valore a chi le ascolta.
L'arte del rispetto insegna l'arte del vivere, ed è un'arte che Renata Crotti possiede, intrecciata con la passione per il suo lavoro, per la storia, per la sua famiglia, per gli "altri"......


Rm  Professoressa Crotti, lei è una storica, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, la guerra ci ha catapultati in una realtà che i nostri genitori hanno vissuto....ma la Storia non insegna niente?
Rc Come mi piace sempre dire : " la Storia è maestra di vita, ma ha sempre meno allievi e quelli che ha tendono a dimenticare gli insegnamenti"
 
Rm Lei vive, ha insegnato e svolge la sua attività nella splendida Pavia, città ricca di storia e cultura, cosa rende Pavia e la sua Università così "speciali"?
Rc Ancora una volta devo far riferimento alla Storia perchè è dalla sua storia che l'Università di Pavia trae i suoi valori, quei valori che ha conservato e potenziato in questi 660 anni, da quel lontano 1361, quando l'imperatore Carlo IV istituiva proprio a Pavia l'Università o come si diceva allora lo Studium generale.
E' anche la città, che vanta oltre 2000 anni di vita da quando portava il nome Ticinum come il fiume che la attraversa il Ticinus, ha avuto momenti gloriosi essendo stata per oltre 200 anni capitale del  regno longobardo prima e italico poi.

Rm Perchè sono così uniti gli ex Laureati dell'Università di Pavia, spesso uomini e donne di successo sparsi per il mondo?
Rc Proprio attraverso l'Associazione Laureati ho quotidiane conferme dell'alto valore formativo attribuito dagli ex studenti al percorso universitario seguito all'UnivPV, grazie a maestri eccellenti per i quali tutti esprimono sentimenti di riconoscenza, pronti a restituire alla loro Università quanto hanno ricevuto, nel rispetto del motto dell'Associazione il virgiliano " Meminisse iuvabit" ( Gioverà ricordare).

Rm Cosa ha voluto trasmettere ai suoi studenti come docente di Storia Medievale?
Rc  Due sono i messaggi forti che ho voluto far arrivare ai miei studenti in oltre quarant'anni di insegnamento. Il primo : solo mettendo in campo impegno, fatica e serietà si raggiungono gli obiettivi, sempre. Il secondo: ogni esperienza, anche quella ritenuta la meno confacente al proprio sentire, si configura come una tessera di quel grande mosaico che è la vita. Ne viene l'invito a mettersi in gioco, sempre.

Rm Una grande soddisfazione della sua carriera? Si è mai sentita "sconfitta" davanti ad uno studente?
Rc La miglior soddisfazione è ricevere ancora oggi messaggi di studenti che riconoscono che è stato proprio grazie al rigore richiesto nella preparazione degli esami che hanno imparato un metodo di studio che è stato determinante anche per il loro successo professionale. E il riconoscimento viene spesso da quegli studenti che ho rimandato all'esame obbligandoli a presentarsi all'appello successivo con una miglior preparazione.
Di sconfitte non ne ricordo, ma non vorrei peccare di presunzione....

Rm Durante il Covid  lei ha organizzato moltissimi, interessanti eventi on line, presentazione di libri, attività culturali...cosa l'ha spinta?
Rc Ho ritenuto che proprio nei momenti di maggior difficoltà fosse nostro dovere impedire di "appiattirci con lo spirito". Di qui l'impegno a organizzare eventi on line che hanno visto una notevole partecipazione di pubblico. La spinta? Sempre e comunque l'amore per la cultura, per la città, per l'Università, per la storia.

Rm Le donne hanno dato e danno un grande supporto alla vita culturale di Pavia, penso a Maria Teresa d'Austria festeggiata in un suo evento, che ha dato un contributo fondamentale alla società pavese, e penso a lei, che continua a portare la bandiera della Cultura, come si è evoluto il rapporto delle donne con la società e quanto è ancora difficile " essere donna"?

Rc Sì, oggi  è ancora difficile "essere donna", in tutti i campi. Certo lo è meno di qualche decennio fa. Sono sempre più numerose infatti le donne che sanno affermarsi nelle professioni, a volte però a costo di grandi sacrifici e sofferte rinunce nella sfera personale. Ma anche in questo campo, se si vuole si può. Le grandi donne hanno dato nel corso della storia prove di sé. E noi possiamo continuare nel loro esempio, a patto di tenere sempre presente nel rapporto uomo-donna che "pari non vuol dire uguali", rivendicando e salvaguardando dunque i caratteri della propria femminilità.

Rm Professoressa Crotti, lei ha scritto un libro "Il sistema caritativo assistenziale nella Lombardia medievale. Il caso Pavese", la Medicina è sempre stata fondamentale nella storia di Pavia, penso all'Ospedale San Matteo....
Rc Ancora una volta torno alla Storia. Precisamente a metà Quattrocento quando ci fu una vera e propria rivoluzione nel campo assistenziale- sanitario con l'Istituzione dell'ospedale in senso moderno. E uno dei primi casi fu proprio l'Ospedale San Matteo di Pavia, i cui statuti scritti dal fondatore, Fra Domenico di Catalogna, nel 1451, rappresentano un microcosmo di principi di buona gestione, ancora oggi del tutto applicabili.

Rm Lo studio, la disciplina, la fatica, sono alla base della formazione di un essere umano, quanto è difficile insegnarlo adesso ai giovani?
Rc Oggi non è facile. Il contesto in cui i giovani si trovano a vivere, caratterizzato dal " tutto subito" non agevola la propensione all'attesa nel raggiungimento dei propri obbiettivi su cui occorre investire tempo e fatica. E ancora l'omologazione e l'abitudine agli aspetti virtuali della vita, imposte dal web, non aiutano.

Rm Lei ha insegnato la Storia del Medioevo anche ai ragazzi nel Campus estivo  Coloryourlife, a Loano, in Liguria fondato dall'indimenticato William Salice, grande dirigente d'azienda della Ferrero, inventore del mitico ovetto Kinder. Cosa è importante far arrivare alla testa e al cuore dei ragazzi?
Rc Intanto è importante far capire che la storia non è quella "cosa" lontana e sterile, fatta di dati e di date, ma è qualcosa che vive con noi e attorno a noi. E in più se siamo quello che siamo è perchè qualcuno prima di noi si è dato da fare, ha fatto conquiste, ha subito sconfitte, ha conseguito vittorie. Per esempio parlando del Medioevo ho sempre fatto l'esempio di come sarebbe oggi la nostra vita senza le tante eredità di quell'epoca, piena di luce e ombre. E allora come faremmo senza occhiali, senza i numeri arabi, senza le maniche, senza i bottoni, senza il tavolo e le sedie, senza il camino, senza il gatto, senza la carta, senza i quaderni, senza i castelli, senza le chiese, senza le banche, senza gli assegni, senza i comuni e potrei continuare. Così i ragazzi si rendono conto dell'importanza di un'epoca.
Su quella medievale, ne hanno capito la lezione e si sono espressi " Il Medioevo non è passato".

Rm E' stata ideatrice, insieme a William Salice, di Coloryourlife, sicuramente un'esperienza ricca e preziosa, come era organizzata?
Rc E' stata un'esperienza entusiasmante, piena, faticosa che mi ha dato moltissime soddisfazioni. Come ci dicevamo spesso io ed William, la nostra era una reciprocità nei fatti perchè io imparavo tanto da lui e lui da me, su temi che erano stati lontani dal nostro sentire quotidiano. 
L'organizzazione era impostata sulla responsabilità di ciascun frequentante il Campus verso se stesso e verso i compagni, l'interazione con i quali, diversi per luoghi di provenienza, per età, per formazione, è stato il vero valore aggiunto del percorso formativo proposto dalla Fondazione. Lo scopo è stato quello di aiutare i giovani a conoscere se stessi per costruire il loro futuro con consapevolezza.

Rm Professoressa Crotti come si vive a Pavia? 
Rc  A Pavia vivo da quasi 50 anni. E a Pavia si vive bene. E non potrei mai pensare di vivere in un'altra città perchè a Pavia sono molto affezionata. Qui ho studiato, sono cresciuta professionalmente e non potrei immaginarmi in un'altra città senza la "mia" Università. Però ci tengo a dire che sono una 
"provinciale", originaria della Lomellina, un'area rurale della provincia di Pavia. Di questo vado molto orgogliosa e non perdo occasione per sottolinearlo.

Rm Se dovesse descrivermi i "Pavesi"?
Rc  Un poco "rassegnati". Il loro motto potrebbe essere "vivi e lascia vivere". Non molto radicata è in loro la consapevolezza di vivere in una città carica di storia, arte e cultura.

Rm Come Storica e come donna pensa che vedremo tempi migliori? Secondo lei cosa dobbiamo fare per cambiare questo "pazzo" mondo? La cultura potrà aiutarci?
Rc Non so se vivremo tempi migliori. Vedo un pò troppa indifferenza nella difesa dei valori dell'Occidente e, come ha ben detto e scritto un grande giornalista, Federico Rampini, siamo in presenza di un vero e proprio "suicidio dell'Occidente".
E sono sicura che sarà la cultura a salvarci e a far tornare la pace sociale. L'istruzione può tornare ad essere, anche oggi, l'unico rimedio alla discordia sociale, a patto che sia accompagnato al coraggio di superare le divisioni, nell'esclusivo interesse del Paese. La strada è però accidentata e lunga.



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