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Un sabato da Paride

"Un sabato" è in realtà "il sabato" da Paride. E' un appuntamento non solo dal Parrucchiere, ma un momento gioioso dove si incontrano gli amici, Paride con la sua squadra, dove si scherza e si scambiano battute, ma anche si parla dei propri problemi che si sbrogliano con la leggerezza che Paride ha saputo dare al suo negozio, ai suoi collaboratori, a sè stesso. Faccio sempre lo stesso percorso per arrivare al negozio a Vicolo della Campana, a Campo Marzio, nel cuore di Roma. Da Largo Argentina arrivo a Piazza della Rotonda, il Pantheon si spalanca in tutta la sua bellezza che emoziona sempre, passo davanti a San Luigi dei Francesi, che custodisce le meraviglie caravaggesche, il Martirio di san Matteo, San Matteo e l'angelo, Vocazione di San Matteo e, a volte, se sono in anticipo, non posso fare a meno di entrarci, per l'ennesima volta, ad ammirarle. Proseguo per Via Della Scrofa , lasciando sulla destra la Chiesa di S. Ivo dei Bretoni, entro nel negozio.
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Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un

Anselm

 Le sculture di vestiti bianchi, in sottofondo voci sussurrate di donne antiche, poggiate su un prato con uno sfondo incantevole per colore ed atmosfera, aprono il bel documentario di Wim Wenders "Anselm" lasciando a bocca aperta lo spettatore ed è il preludio di un film che è un inno alla bellezza, all'arte. Racconta di Anselm Kiefer, pittore e scultore, la sua arte, le sue grandi opere composte con metallo fuso, fuoco, terra, piombo. E' tutto di dimensioni enormi nell'arte di Kiefer, che parla in prima persona nel film e non solo descrive la sua arte, ma racconta di sè. Mostra le fotografie con se stesso che posa con il saluto fascista, ma dalle sue parole viene fuori non il fatto di aver fatto parte di quella ideologia, ma la sua complessa e dolorosa visione di quell'epoca. Kiefer fu accusato di simpatie nazifasciste, accusa che rifiuta, ed ha sempre rifiutato. Quell'epoca fu una ferita profondissima per il mondo, una ferita difficile da rimarginare, un

Uno "spicchio" di luce a Roma

 La Primavera è così: scrosci di pioggia, poi il sole, una ventata e le nuvole passano veloci, desiderio di crogiolarsi al sole, interrotto da una nuvola più nera, e si punta il naso all'insù aspettando che passi. Roma regala sempre qualcosa di nuovo. Quante volte passo per Piazza della Minerva, ma questa volta quel pezzo di cielo, particolarmente azzurro  mi fa correre lo sguardo dal famoso elefantino, disegnato dal Bernini nel 1667, poggiato sull'obelisco, fino al sole che illumina e accarezza la  Basilica di Santa Maria sopra Minerva, scrigno di bellezze cariche di storia, i dipinti del Beato Angelico, le spoglie di Santa Caterina da Siena, il Monumento Funebre di Maria Raggi sempre Gian Lorenzo Bernini .... E quello spicchio di sole che sembra voler allargare la luce della piazza mi emoziona e attrae l'attenzione anche di un bambino che si ferma con il suo monopattino e guarda all'insù, socchiudendo gli occhi chiari e mettendo la manina sulla fronte a riparo dalla l

"Il carnefice"

 Il bellissimo libro di Antonio Iovane , giornalista," Il carnefice.Storia di Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine" edito da Mondadori, nella collana "Strade blu"  racconta fatti conosciuti:  il 23 marzo 1944 i partigiani, il GAP , Gruppi di Azione Patriottica, decidono di attaccare l'11° compagnia del terzo battaglione , "Bozen", che ogni giorno attraversa Roma  con pistole, mitragliatrici, bombe a mano, per addestramento, per colpire la violenza nazista. Il battaglione solitamente imbocca Via Flaminia passa davanti Trinità dei Monti e prosegue per Via Rasella, Via Quattro Fontane, il Viminale... L'agguato avviene a Via Rasella 32 i morti, poi diventati 33, uno muore nella notte. La rappresaglia dei tedeschi è immediata: Herbert Kappler ordina che per ogni soldato tedesco morto devono morire 10 italiani " l'ordine viene dall'alto" fu detto. Si concretizza il dramma delle Fosse Ardeatine, dove vengono trucidati 335 ( 5 in

Toxicily

Un film bello e importante "Toxicily" di Francois-Xavier Destors, regista francese e Alfonso Pinto, geologo palermitano. Il racconto di quello che succede nel triangolo industriale, Priolo, Melilli, Augusta devastato dal petrolchimico si sussegue "affascinante" nella sua drammaticità. Le immagini dei comignoli e dei fumi che escono dalle ciminiere, alte e affusolate si stagliano nel panorama, sembrano voler promettere qualcosa di buono con le luci serali, quasi simili ad un albero di Natale, in realtà diffondono malattie e morte. La scritta, tinteggiata di un bell'azzurro sui muri di Augusta, "Cancro o fame" rivela un futuro senza via di uscita per gli abitanti della bella città che racchiude un panorama incantevole. Destors e Pinto, con sensibilità e bravura, hanno raccolto una serie di testimonianze che raccontano questa tragedia. L'instancabile Don Palmiro, Arciprete di Augusta, parroco della Chiesa Madre, poi allontanato,  il primo abitante di

E la festa continua!

  "E la festa continua"   il delizioso film del regista francese Robert Guédiguian racchiude la drammaticità del discorso sociale nella bellezza della speranza individuale e collettiva. Rosa, una combattiva donna madre, nonna, infermiera, impegnata nella politica, interpretata da un'incisiva e bravissima Ariane Ascaride, si muove con velocità e abilità a Marsiglia cercando di far fronte a tutti i ruoli che la vita le impone. Vedova giovanissima, a 26 anni, ha due figli Sarkis e Minas, e due nipoti, ma soprattutto ha il suo impegno verso gli altri in politica e in ospedale. L'origine Armena della famiglia, la drammatica storia di questo popolo, fa da sottofondo al film. Marsiglia con il suo mare e la sua problematica è la coprotagonista  di "  E la festa continua"  che vanta un grande cast. Una storia di degrado, porta alla rovinosa caduta di due palazzi vicino al Porto Vecchio che provoca otto morti, spinge Rosa a rafforzare l'impegno politico suo e dell