Passa ai contenuti principali

Anselm

 Le sculture di vestiti bianchi, in sottofondo voci sussurrate di donne antiche, poggiate su un prato con uno sfondo incantevole per colore ed atmosfera, aprono il bel documentario di Wim Wenders, "Anselm" , lasciando a bocca aperta lo spettatore ed è il preludio di un film che è un inno alla bellezza, all'arte.
Racconta di Anselm Kiefer, tedesco,  pittore e scultore, la sua arte, le grandi opere composte con metallo fuso, fuoco, terra, piombo.
E' tutto di dimensioni enormi nell'arte di Kiefer, che parla in prima persona nel film e non solo descrive la sua arte, ma racconta di sè. Mostra le fotografie con se stesso che posa con il saluto fascista, ma dalle sue parole viene fuori non il fatto di aver fatto parte di quella ideologia, ma la sua complessa e dolorosa visione di quell'epoca.
Kiefer fu accusato di simpatie nazifasciste, accusa che rifiuta, ed ha sempre rifiutato.
Quell'epoca fu una ferita profondissima per il mondo, una ferita difficile da rimarginare, una lacerazione da dimenticare, ma impossibile farlo.
Anselm entra nella potenza dell'arte, quasi a cercare redenzione, non per sè, ma per l'intera umanità.
Cerca la "leggerezza per non guardare l'abisso", crea opere di dimensioni enormi perchè tale è la tragedia che l'umanità ha vissuto forse condannando per sempre il destino umano.
Se l'essere umano ha creato quel terribile olocausto, superarlo è impossibile.
Nato in Germania, vive in Francia, ha presentato le sue opere alla Biennale di Venezia.
Il documentario, con il racconto di Kiefer, spiega il rapporto con l'arte: " io non posso fermarmi" dice l'Artista "devo continuare a camminare...." 
Il sacro fuoco dell'arte raccontato con parole semplici...quasi con umiltà.
L'impatto visivo con lo spettatore che vede torri immense, ponti, aerei, case  è notevole.
Kiefer le rende di dimensioni naturali, quasi piccole per la semplicità con la quale si avvicina e lavora.
Intorno a lui una squadra di assistenti che manovrano macchinari di ogni tipo.
Wim Wenders ha saputo creare un film a volte dolente, ma un inno alla bellezza, e la bellezza è un inno alla vita.
Il bambino che interpreta Kiefer è Anton Wenders, nipote del regista, mentre Daniel Kiefer, figlio dell'Artista, interpreta Anselm da giovane. 
Entrambi, molto bravi, regalano al film la purezza dell'infanzia : " uno spazio vuoto tutto da costruire..."
Girato in 3D, presentato al Festival di Cannes 2023, distribuito da Lucky Red, sempre in prima fila nello scegliere i film,  è 10° in classifica al box office incassando 22.056.00 euro.

Un gran bel film!
                                                               

Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...