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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Troppo azzurro

  "Troppo azzurro" il film scritto, interpretato e diretto da Filippo Barbagallo, è una  piccola poesia, un inno alla tenerezza, al non essere sempre "adeguati", alle difficoltà di crescere e di confrontarsi con la vita e con l'amore.  Il tutto condito con il sorriso, spesso con la risata. Dario ha 25 anni, studia architettura, figlio di una famiglia benestante che non gli fa mancare nulla ( la ragione  della difficoltà di crescere?), si vede con gli amici, in particolare Sandro, l'amico del cuore e non ha ancora conosciuto l'amore.  La sua aria svagata, il modo "traballante" di cercarsi un posto nella vita,  una serie di "sbagli", vengono visti dagli amici e dalle ragazze che incontra con stupore, privo di qualsiasi forma di bullismo. Ed è questa la forza del film, che si snoda in una Roma estiva dove Filippo incontra Caterina, una brava e spontanea Alice Benvenuti con la quale intreccia una storia. Ma.... C'è qualcosa che frena

"Aggiustare l'universo"

  "Aggiustare l'universo" il bel libro di Raffaella Romagnolo , edito da Mondadori , candidato al prossimo Premio Strega 2024 ( la cinquina dei finalisti sarà proclamata il 5 giugno) affascina per le molte storie racchiuse comprese nell'arco di tempo 1938 - 1946. E' la storia di Gilla, il suo vero nome è Virgilia, maestra elementare, genovese, partigiana. E' la storia di Ester Sacerdoti, una bambina ebrea. E' la storia della famiglia Sacerdoti, ebrea. E' la storia di un Planetario. E' la storia di un gatto Lucifero. E' la storia della Guerra. E' la storia di Genova bombardata. E' la storia di un Amore. E' la storia di un'Amicizia. Raffaella Romagnolo intreccia queste storie in un crescendo che emoziona e commuove. Racconta di Gilla, che dopo la lotta partigiana, in un'Italia liberata, riprende le sue lezioni  nella 5°D di una scuola elementare a Borgo di Dentro, nel Monferrato.  Arriva nella sua classe Ester, anzi Francesca

Confidenza

  "Confidenza"  il bel film di Daniele Luchetti oscilla fra Amore e Paura. Proprio come la linea che Pietro Vella traccia con il gesso sulla lavagna durante una lezione, da una parte la parola amore, dall'altra paura. Pietro Vella, interpretato da un magistrale Elio Germano, è un professore di Lettere al Liceo, amato dai suoi studenti che riama a sua volta. Finita l'anno scolastico, alcuni dei suoi studenti lo vanno a trovare e  Pietro scopre che Teresa Quadraro, una bravissima Federica Rosellini, la sua studentessa più brava, geniale in matematica, ha lasciato gli studi e lavora come cameriera in un ristorante, incuriosito la va a trovare. Forse Pietro/ Germano è già attratto da Teresa, ma dopo l'incontro al ristorante l'amore scoppia fra i due. Pietro convince Teresa  a riprendere gli studi lasciati ed a laurearsi in matematica. Ma uno strano gioco interrompe la relazione. Teresa vuole che si scambino un segreto che non hanno mai detto a nessuno. E così succ

Un sabato da Paride

"Un sabato" è in realtà "il sabato" da Paride. E' un appuntamento non solo dal Parrucchiere, ma un momento gioioso dove si incontrano gli amici, Paride con la sua squadra, dove si scherza e si scambiano battute, ma anche si parla dei propri problemi che si sbrogliano con la leggerezza che Paride ha saputo dare al suo negozio, ai suoi collaboratori, a sè stesso. Faccio sempre lo stesso percorso per arrivare al negozio a Vicolo della Campana, a Campo Marzio, nel cuore di Roma. Da Largo Argentina arrivo a Piazza della Rotonda, il Pantheon si spalanca in tutta la sua bellezza che emoziona sempre, passo davanti a San Luigi dei Francesi, che custodisce le meraviglie caravaggesche, il Martirio di san Matteo, San Matteo e l'angelo, Vocazione di San Matteo e, a volte, se sono in anticipo, non posso fare a meno di entrarci, per l'ennesima volta, ad ammirarle. Proseguo per Via Della Scrofa , lasciando sulla destra la Chiesa di S. Ivo dei Bretoni, entro nel negozio.

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un

Anselm

 Le sculture di vestiti bianchi, in sottofondo voci sussurrate di donne antiche, poggiate su un prato con uno sfondo incantevole per colore ed atmosfera, aprono il bel documentario di Wim Wenders,  "Anselm" , lasciando a bocca aperta lo spettatore ed è il preludio di un film che è un inno alla bellezza, all'arte. Racconta di Anselm Kiefer, pittore e scultore, la sua arte, le grandi opere composte con metallo fuso, fuoco, terra, piombo. E' tutto di dimensioni enormi nell'arte di Kiefer, che parla in prima persona nel film e non solo descrive la sua arte, ma racconta di sè. Mostra le fotografie con se stesso che posa con il saluto fascista, ma dalle sue parole viene fuori non il fatto di aver fatto parte di quella ideologia, ma la sua complessa e dolorosa visione di quell'epoca. Kiefer fu accusato di simpatie nazifasciste, accusa che rifiuta, ed ha sempre rifiutato. Quell'epoca fu una ferita profondissima per il mondo, una ferita difficile da rimarginare, un

Uno "spicchio" di luce a Roma

 La Primavera è così: scrosci di pioggia, poi il sole, una ventata e le nuvole passano veloci, desiderio di crogiolarsi al sole, interrotto da una nuvola più nera, e si punta il naso all'insù aspettando che passi. Roma regala sempre qualcosa di nuovo. Quante volte passo per Piazza della Minerva, ma questa volta quel pezzo di cielo, particolarmente azzurro  mi fa correre lo sguardo dal famoso elefantino, disegnato dal Bernini nel 1667, poggiato sull'obelisco, fino al sole che illumina e accarezza la  Basilica di Santa Maria sopra Minerva, scrigno di bellezze cariche di storia, i dipinti del Beato Angelico, le spoglie di Santa Caterina da Siena, il Monumento Funebre di Maria Raggi sempre Gian Lorenzo Bernini .... E quello spicchio di sole che sembra voler allargare la luce della piazza mi emoziona e attrae l'attenzione anche di un bambino che si ferma con il suo monopattino e guarda all'insù, socchiudendo gli occhi chiari e mettendo la manina sulla fronte a riparo dalla l