Appoggiata alla balaustra che circonda il laghetto di Villa Pamphili mi godo il sole di marzo, particolarmente caldo, mentre sorrido alle papere e alle oche che si divertono sul ciglio erboso, giocando con i piccioni.
Il silenzio è rotto solo dallo squittire degli uccelli.
Una signora, appoggiata al braccio di una più giovane, forse la figlia, si avvicina per sedersi sulla panchina vicina. Non è molto anziana, ma è malferma sulla gambe.
La donna che l'accompagna l'aiuta a sedersi, si siede accanto sorridendo. Ogni gesto è delicato.
Le sistema il collo del capotto, la sciarpa che le avvolge il collo. Poi le accarezza il viso.
Con dolcezza, spostandole una ciocca dei capelli grigi, ben acconciati le dice: " Vedi? Li ha pettinati proprio come piacciono a te...." Riferendosi evidentemente al parrucchiere appena visitato.
La donna sorride e, con una vanità non dimenticata, si mette le dita tra i capelli per sistemarli e per rendersi conto del lavoro del parrucchiere.
Attenzione della donna più giovane verso la più anziana.
Rispetto verso i suoi desideri...."come piacciono a te...." le ripete.
Attenzione del parrucchiere.
Considerazione verso chi non ha più la forza della gioventù.
Attenzione, delicatezza.
Sentimenti in primo piano, come dovrebbe essere sempre.
La signora alza il viso verso il sole per rapirne tutto il calore.
Mi chiedo quanti anni possa avere, forse poco più di ottanta. Il viso è intenso e rivela una bellezza che non tramonta. Quando si è belli si è belli sempre: può sfumare la freschezza della pelle, ma le linee del viso, come nel suo caso, affrontano il passare del tempo con la forza della gioventù, come la luce degli occhi che guarda la natura con la sorpresa e il godimento che forse ha sempre avuto nella sua vita.
Nella panchina vicina si siede una mamma con una bambina vivacissima, avrà forse sei o sette anni.
E' attratta dalla signora.
Le si avvicina saltellando, la guarda con curiosità.
"Quanti anni hai?" le chiede con la sfacciataggine e la spontaneità propria dell'età.
La mamma la sgrida: "Camilla non dare fastidio!"
Ma la bambina continua : " Sei vecchia?"
La mamma la riprende di nuovo: "Camilla! Smettila!"
La signora accarezza la bambina: " Sì " le risponde sorridendo e per nulla turbata.
La bambina risponde alla carezza, poggiando la manina sulla guancia della signora, sotto lo sguardo della donna che le sta vicino.
" Allora non devi prendere freddo..." le dice e le sistema la sciarpa.
La mamma si alza per distogliere la bambina.
Ma il gesto rimane, con la leggerezza del sole che scalda in profondità.
Attenzione, dolcezza, garbo.
Il sole continua a scaldarci, a penetrare con delicatezza, senza violenza.
Attento a rispettarci.
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