"Il seme del fico sacro" il bellissimo film che Mohammad Rasoulof, il regista iraniano esiliato, cacciato dal suo paese, rifugiatosi in Germania, ha realizzato in clandestinità, racconta il dramma iraniano, la difficoltà di chi non vuole arrendersi ad un regime di violenza e soprusi.
Le donne, forse, sono le maggiori vittime.
Il film racconta, con una regia ed una sceneggiatura straordinaria, come la violenza di un paese diventa violenza familiare, si insinua ed esplode nella famiglia di Iman, il protagonista del film.
Iman diventa giudice istruttore al Tribunale rivoluzionario di Teheran. Si trova a dover condannare senza sapere, senza poter leggere e studiare gli atti dei processi.
Le ingiustizie del sistema politico iraniano provocano rivolte studentesche.
Ma anche nella famiglia di Iman, un ottimo Missagh Zare, la moglie Najmeh e le due figlie Rezvan e Sana, interpretate con bravura ed intensità da Soheila Golestani, Masha Rostani, Setareh Maleki scoppia un conflitto nello scoprire la vera professione del padre, tenuta nascosta da Iman con la complicità amorosa dalla moglie.
La moglie di Iman ha sempre accettato il volere del marito.
Lo ha sempre amato e protetto il suo segreto anche dalle figlie.
Ma non è la carta vincente.
Perchè quello che Iman diventa è odiato dalle ragazze, che rinfacciano alla madre la sua sottomissione:
" Gli hai sempre detto di sì....ed ecco cosa è diventato" gli urlano le figlie.
Con un crescendo di emozione il film fa toccare con mano la violenza iraniana, il voler far tacere la voce della libertà.
Ed ecco che diventa protagonista del film il megafono, che Sana, la figlia più piccola, attacca ad un albero nella casa del nonno dove la famiglia si è rifugiata per risolvere un "giallo" inspiegabile: la sparizione della pistola di Iman.
Il megafono che deve dar voce a chi vuole gridare la sete di libertà e di giustizia, trasmette anche le voci di un padre affettuoso e tenero che gioca con le figlie quando erano piccole, diventato una persona cinica e violenta.
La libertà è difficile da soffocare. Anche se si usa la violenza, il sopruso, le torture.
Il megafono diffonde la sua voce.
Urla.
Diventa un'eco che risuona, rimbomba, travolge un paese, ma anche una famiglia.
Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2024, candidato come Miglior Film Internazionale agli Oscar 2025, "Il seme del fico sacro" scoppia dentro il cuore dello spettatore.
Rasoulof rende quel grido potente, corposo.
Le musiche di Karzan Mahmoud sottolineano la forza e l'intensità del film.
Uscito nelle sale cinematografiche il 20 febbraio, nella settimana dal 24 febbraio al 2 marzo è stato 9° in classifica al Box Office. Incasso al 6 marzo di 377.368 euro e 58.137 presenze.
Un gran bel film!
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