" Dogman" di Luc Besson è un film bello e intenso, a volte difficile, parla di dolore, ma anche di "purezza", che ti avvolge anche nelle scene più cruente.
La strepitosa bravura di Caleb Landry Jones, il trentatrenne attore statunitense che interpreta Douglas, il giovane protagonista del film, e quella fenomenale degli "attori" cani trascinano lo spettatore attraverso tutto il film.
Douglas ha conosciuto il dolore, la prepotenza di un padre violento e cattivo e di un fratello altrettanto imbevuto di astio e violenza, fin da piccolo.
Vive nella casa dove il padre gestisce un allevamento di cani da combattimento, con nefandezze di ogni tipo verso le povere bestie.
Douglas invece ama quegli animali, li vorrebbe proteggere e salvare dalla furia paterna e del fratello.
I due lo vessano e lo costringono a vivere nella gabbia dei cani, ma è con loro che tornerà in qualche modo alla vita.
Si rifugia nell'amore dei cani, tanti , e con loro crea intorno a sè una difesa dal mondo e, purtroppo, dagli esseri umani. " I cani non hanno difetti, anzi ne hanno uno quello di amare gli esseri umani...." dice.
I suoi amici diventano un tutto uno con lui, rispondono ad un suo cenno, un suo pensiero è un ordine per loro. Douglas diventa intoccabile grazie a loro.
La regia di Luc Besson è perfetta: il film può piacere o meno, ma la regia ti porta nella magia del cinema in modo prepotente e godi di ogni dettaglio, di ogni sguardo, delle scene corali, con il pathos che Besson è Maestro nel trasmetterti.
"La vita non è mai un fiume tranquillo...." afferma Douglas a colloquio in carcere con la psichiatra, un'ottima Jonica T. Gibbs, con la quale si apre, racconta come un fiume in piena la sua vita, rivela la sua anima, la sua lotta contro il male, il suo uscire fuori dalle regole per potersi difendere, la sua capacità di innamorarsi, il suo desiderio di diventare un'artista....di vivere una vita, anche se le violenze subite dal padre e dal fratello lo hanno reso paraplegico.
La capacità di Caleb Landry Jones di esprimere la dolcezza che Douglas ha dentro di sè è magnifica. Douglas diventa un ribelle, ma la sua anima è salva, le violenze non l'hanno schiacciata.
Le musiche di Eric Serra, collaboratore da sempre di Luc Besson, accompagnano il film con grande impatto.
Perfetto il cameo di Marisa Berenson, che interpreta l'aristocratica derubata.
Il film è stato presentato in concorso alla 80° Mostra del Cinema di Venezia, ed è 2° in classifica al box office incassando, fino a ieri, 53.623.00 euro.
L'esercito di cani, salvatori di Douglas, ti rimangono nel cuore, forse sono capaci di salvare l'umanità.
Un gran bel film!
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