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Luigi Proietti detto Gigi

 E' con particolare abilità e bravura che Edoardo Leo ha realizzato il suo film "Luigi Proietti detto Gigi".
Ha raccontato un gigante che riempie lo schermo con la sua personalità, la sua bravura quasi mostruosa, la sua maschera che continua a stupire anche se la conosci, quella sua capacità di roteare gli occhi, di creare movimenti che sembrano impossibili di mani, braccia, gambe, ma Edoardo Leo ha fatto di più, ha cucito le interviste in modo che ne esce fuori non solo l'artista immenso, ma anche l'uomo, a volte fragile, mai in prima fila anche se il pubblico ne ha consacrato la genialità.
Scorrono le parole della sorella,  Anna Maria Proietti, che ricorda episodi dell'infanzia, le figlie Carlotta e Susanna, gli amici  Loretta Goggi, Alessandro Gassman, Marco Giallini, Nicola Piovani che parla dell'artista, ma soggiunge "scusate di Gigi persona non riesco ancora a parlarne" e ancora Renzo Arbore, Paola Cortellesi, Fiorello, per tutti è l'attore eccelso, unico, ma il tono è sommesso, come se l'ammirazione per l'artista e l'uomo non richiedesse toni trionfalistici.
Il grande successo di "A me gli occhi... please" ce lo racconta lo stesso Proietti, quasi stupito, quasi "sommesso" anche lui. I suoi incontri con Federico Fellini, Carmelo Bene, con il quale rivela il suo talento drammatico, con Edoardo De Filippo.... che lo va a vedere a teatro e alla fine dello spettacolo gli da la mano, questo suo essere "sommesso" Proietti se lo porta dentro e dietro....l'artista che crea spettacoli al Teatro Brancaccio, che soffre quando gli viene tolta a sua insaputa  la direzione artista e gli subentra, da un giorno all'altro, Maurizio Costanzo, ma non  sbraita, non urla, non parla del suo dolore, anzi non parla dell'episodio, almeno non in pubblico.
E ancora i suoi film, il bellissimo  "Tosca" di un altro grande Gigi Magni, ma anche  "Casotto" di Sergio Citti, "Un matrimonio" di Robert Altman e poi il doppiaggio, il Silvester Stallone di Rocky, il suo urlo  "Adrianaaa!" rimane mitico per noi ragazzi che lo sentimmo.
E' stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021 con grande successo.
Gigi Proietti, grazie alla indiscussa bella regia di Edoardo Leo che è anche  la voce narrante del film, sembra quasi volerci sollevare in questi giorni,  che la guerra in Ucraina rende terribili per l'umanità, con la sua maestria, il suo essere  una straordinaria persona per bene.



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