Pennabilli è un borgo di straordinaria bellezza, in Val Marecchia, Emilia Romagna, ad un'ora circa da Rimini. Vi andai qualche anno fa, dovevo realizzare, per Uno Mattina, Rai Uno, un servizio sul famoso Festival Internazionale degli "Artisti di strada". Artisti di tutto il mondo erano arrivati per riempire quel posto tanto amato da Tonino Guerra, sceneggiatore e amico di Federico Fellini, che ne fece la sua "patria" e creò " L'Orto dei Frutti Dimenticati", dove crescono alberi preziosi di frutti speciali. L'allegria, la bravura, l'entusiasmo, l'arte di questi artisti creavano un clima non solo di festa, ma di cultura, perchè inventavano, raccontavano, suonavano, ballavano, facevano sognare...."La cultura illumina..." così mi disse un'artista intervistato " rende i visi più belli..." Perchè avete scelto la strada per esprimervi?" incalzai " ... l'amore per la libertà...nulla è più libero della strada...".
Libertà e aggregazione...due parole difficili in questo periodo.
E' arrivato di nuovo, subdolo, infido, in realtà non ci ha mai lasciato, ma questa virulenza del Coronavirus è come uno schiaffo non meritato. Dopo il primo stordimento si reagisce, si lotta nuovamente: hanno chiuso teatri e cinema, un colpo al cuore, ma forse è giusto così, speriamo per poco, continuiamo a nutrirci di cultura come possiamo...perchè senza ci spegniamo. Torneremo al cinema, la nostra passione, e, intanto, continuiamo a pensarci, a vederlo come è possibile, in televisione in streaming, non lo dimentichiamo, lo desideriamo, si continua a seguire "Effetto Notte", il programma di Fabio Falzone, acuto giornalista, su TV 2000, perchè ci parla di cinema in modo intelligente e profondo, ce lo fa sentire vicino....Torneremo nelle sale...
I libri diventano, lo sono sempre stati, amici ancora più preziosi, e continuiamo a sentire l'odore della cultura anche nelle parole dell'abile idraulico Lino Bressa, perito elettronico, venuto a riparare un danno: " a 17 anni lavoravo alle telescriventi per "PaeseSera" ( noto quotidiano pomeridiano chiuso nel 1994), distribuivo le agenzie ai diversi redattori, ma per fare questo dovevo essere informato e mi dissero che la mattina, appena arrivato, dovevo leggere i giornali, per capire bene a quale settore ed a quale giornalista consegnare l'agenzia. Questa abitudine mi è rimasta, non esco di casa senza aver letto le notizie..." Il suo corretto parlare, la sua educazione rivelano la formazione e l'abitudine mantenuta alla cultura.
Lo stop di teatri, cinema, artisti di strada, concerti ci fa soffrire, ma sappiamo che ci aspettano: soprattutto ci aspetta la libertà.
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