Passa ai contenuti principali

In via dei matti numero zero.....


La casa è una seconda pelle, apriamo la porta, la chiudiamo ed entriamo nel nostro regno, fuori chi non amiamo, gli scocciatori, i lamentosi, i pessimisti, dentro chi amiamo, chi ci fa sorridere, con gli oggetti che raccontano la nostra vita, i nostri libri, le nostre carte.....

"Era una casa molto carina,
senza soffitto senza cucina,
non si poteva entrarci dentro
perchè non c'era il pavimento

Ma era bella, bella davvero
in via dei matti numero zero....."

Cantava il bravo Sergio Endrigo, alla fine degli anni sessanta, una bella, famosa e spiritosa canzone, " La casa", l'elogio della casa, del pensarla come vuoi.
Sì perchè la casa racchiude anche la bellezza dei nostri sogni e l'originalità sia la benvenuta. " Casa mia, casa mia , pur piccina che tu sia tu mi sembri una badia ( abbazia)...." mi cantilenava la nonna, a significare che anche la casa più piccola può sembrare grande e imponente coma un'abbazia se la si ama....
Gli irrefrenabili Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi scatenano la loro intelligente creatività e fantasia in una nuova iniziatiava : "in via dei matti numero zero", il 5 settembre, a Sussisa, una frazione di Sori, a pochi chilometri da Genova, complice il fantastico scenario di Confaunè, prato della strada nuova, alle 21.00.
Fulcro della serata l'incontro con Andrea Staid, docente di Antropologia Culturale, scrittore, dirige per Meltemi la collana "Biblioteca antropologica", parlerà del suo libro:"Abitare illegale".
Letture degli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi, racconteranno l'importanza della casa, la libertà di scegliere "come" abitare i nostri spazi.
Ancora una volta gli Agitatori ci invitano a pensare.....
La casa non mente: parla per noi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...