Passa ai contenuti principali

Favolacce

"Favolacce" è una "storiaccia" raccontata alla grande dai fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo, meritatissimo Orso d'argento per la sceneggiatura, allo scorso Festival di Berlino. 
Nella periferia romana si muovono famiglie, personaggi stretti da un disagio che si compirà nel dramma finale. Adulti incapaci di essere adulti, genitori che svolgono il loro ruolo fra brutture , sopraffazioni sui figli, bambini che non riescono a crescere godendo della loro infanzia , ma respirando la vita attraverso le miserie umane dei propri genitori. In alcuni momenti  tanto malessere arriva a disturbarti, ma poi entra dentro di te un film che è "cinema" e pazienza che il racconto non è solare, ottimista, va visto perchè i fratelli D'Innocenzo non inventano, raccontano qualcosa che esiste: la mediocrità, l'incapacità a svolgere il proprio ruolo, in questo caso di genitori.
Un Elio Germano che si conferma un grandissimo attore nel disegnare la figura di un incapace e violento padre, ma bravi tutti, Barbara Chichiarelli, Lino Musella ( il professore umiliato  che innesca un pericoloso e drammatico finale)  , Gabriel Montesi, Max Malatesta, Barbara Ronchi, quasi stupiti della loro pochezza genitoriale. Straordinari i bambini Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Justin Korokvin , Giulia Melillo, Laura Borgioli.
Giusta e azzeccatissima la voce narrante di Max Tortora  che si definisce, e quasi chiede scusa, di essere un "annoiato della vita"... forse, quando la vita non stupisce più, non si riesce più ad amarla nelle sue piccole, magnifiche cose, la bruttura prende il sopravvento.
Film assolutamente da vedere, disponibile da ieri 23 maggio, sulla piattaforma Miocinema,  ottima iniziativa di chi ama il cinema.... aspettando la riapertura delle sale cinematografiche.




Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...