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Pinocchio

"Pinocchio" è un  gran bel film, un vero regalo di Natale di Matteo Garrone. 
Una favola carica di umanità che si rivolge ai grandi, oltre che ai bambini, sottolineando l'importanza  del "comportarsi bene", unica forza e strategia per superare il male. Lo spettacolare e intenso rapporto fra padre e figlio che si dipana fra le disubbidienze e bugie dell'umano burattino, non abbandona mai l'oggetto del proprio amore, del padre verso il figlio e del figlio verso il padre, raggiunge il suo apice nello sguardo e nell'intensa espressione di Roberto Benigni (grandissimo Geppetto) nella scena in cui Pinocchio lo incita a buttarsi in mare per salvarsi dalla balena e Geppetto, non sapendo nuotare, si affida al figlio, abile nuotatore. Lo straordinario sguardo  pieno d'amore di Roberto Benigni verso Pinocchio racchiude il senso della vita, quando il cerchio si chiude ed ogni figlio è chiamato ad accudire il proprio genitore, ridandogli quell'amore che gli è stato donato alla nascita. Gli occhi di Federico Ielapi (Pinocchio) intensi , ma anche stupiti e  perplessi di fronte alla difficoltà del crescere, non ti abbandonano durante tutto il film fino ad esplodere nella felicità finale.
Bravi tutti. Il  grande Gigi Proietti, il Mangiafuoco che il bacio di Pinocchio fa diventare buono, perfetti Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo, gli insidiosi  "Gatto e la Volpe", la fatina Marina Vatch che sembra più amica che fata.....
La regia di Matteo Garrone è magistrale, come sempre d'altronde. 
Grandiosa la creazione degli animali con gli effetti digitali e l'opera  del costumista Massimo Cantini Parrini.
L'ambientazione è talmente realistica da sembrare di entrare nel mitico libro di Collodi o di vedere il libro trasformarsi in immagini, come preferite.




  

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