"La Signora Anna", il bel libro di Giorgio Cosmacini, medico e studioso di storia della medicina, edizioni Fondazioni Anna Kuliscioff, non mette solo in rilievo la straordinaria figura di Anna Kuliscioff, ma è anche una storia di Amicizia.
Presentato il 16 maggio all'Università di Pavia, con il sempre intelligente e acuto coordinamento dalla Professoressa Renata Crotti, docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, giornalista e scrittrice, con l'intervento di Walter Galbusera, presidente della fondazione Anna Kuliscioff e in dialogo con l'autore Paolo Mazzarello, docente di Storia della Medicina, Università di Pavia.
La particolarità del libro è il taglio "familiare" della storia e la descrizione del contesto storico in cui la Kuliscioff è immersa.
Il racconto si snoda, attraverso gli occhi di Carmen Curioni, nonna dell'Autore, ostetrica, amica della Kuliscioff "la dottora dei poveri" ...storie che Cosmacini ha ascoltato dalla madre Lina e lo stretto rapporto con Carmen, oltre che amica, ostetrica di fiducia di Anna, rendono la grande donna, impegnata come medico ma anche nel sociale, "una di famiglia" agli occhi del lettore.
Anna Kuliscioff, nata nel 1854, medico, sempre aperta agli altri, socialista, amante delle idee di Bakunin, l'anarchico russo, bella e appassionata del suo mestiere, si laurea in medicina a Napoli e si specializza in ginecologia.
A Pavia, prima della laurea, per perfezionarsi collabora con Camillo Golgi ( premio Nobel nel 1906).
Ancora una volta Pavia si forgia di uno straordinario personaggio della storia della medicina .
Sullo sfondo gli avvenimenti storici, il 5 maggio 1898 i tumulti in piazza a Pavia, il rincaro del pane fa insorgere il popolo.
Il 6- 10 Maggio le cinque giornate di Milano, moltissimi esponenti democratici e socialisti finiscono in carcere, ma Anna Kuliscioff continua la sua battaglia, non solo come medico, ma vuole far prendere coscienza alle donne del loro ruolo subalterno nella società e nella famiglia, vuole renderle meno "suddite" e più indipendenti.
Crede nelle riforme, si innamora di Filippo Turati, creano una coppia umana e professionale di alto livello, è lontana dagli estremismi, vuole il dialogo. " Il suo maggior entusiasmo " racconta l'Autore "è per la tutela delle nubili gestanti, delle puerpere pericolanti, delle madri pluripare, delle malate povere e delle povere malate, le une sperimentati quanto è dura da sopportare la malattia in povertà e le altre quanto la povertà è prodiga di di gravi malattie."
Scorre il libro, scorre la lettura e scorre l'amicizia fra Anna e Carmen, che ne parla spesso con la figlia Lina ...
La capacità descrittiva dell'Autore ti fa immergere per le strade di Pavia e di Milano poi, dove si staglia vigorosa, bella, forte, appassionata della giustizia e colma della volontà di aiutare gli altri, la figura di Anna Kuliscioff.
Si forma il cosiddetto " socialismo medico" che ha spazio nel salotto della Kuliscioff / Turati:
Giuseppe Forlanini , Angelo Filipetti, Paolo Pini....nomi che vanno ricordati per la loro efficacia anche nella medicina del lavoro.....
Compare nel libro, quasi come un cammeo, la figura di Edoardo Gemelli: socialista, materialista, ateo, folgorato dalla Fede diventa sacerdote., diventerà frate Agostino, "perduto alla causa del socialismo" dirà la Kuliscioff...
Ed ancora sullo sfondo la guerra 1915/18, la spagnola che porterà via Carmen, il sodalizio amicale e lavorativo di Anna e Carmen diventa sempre più forte.... continuano a correre dove c'è bisogno, a curare, soprattutto a confortare...
Nel 1925 Anna muore, al funerale la figlia di Carmen, Lina ...
Dieci anni dopo Lina va al Cimitero Monumentale, porta per mano il figlio di 4 anni Giorgio, l'Autore, e dopo aver portato i fiori sulla tomba di Carmen e del nonno gli dice: " adesso andiamo a portare i fiori alla Signora Anna...."
L'amicizia fra le due donne continua....oltre la morte.
Un gran bel libro!
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