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Rapito

 "Rapito", lo straordinario film di Marco Bellocchio, inchioda, con la sua potenza, lo spettatore alla sedia catapultandolo in un'epoca storica  ( 1858 1870) e in una storia, quella di Edgardo Mortara, il bambino ebreo rapito alla sua famiglia perchè battezzato in segreto, che inquieta e coinvolge. Il film emoziona, commuove e getta uno sguardo acuto su Papa Pio IX, e sulla Chiesa, sulla sua influenza in quegli anni, gli ultimi del potere temporale dei Papi.
Colpisce l'intatta capacità di Bellocchio nel saper entrare nell'animo umano, nell'abilità di far recitare gli attori al massimo delle loro capacità e, in questo caso, di saper intrecciare il contesto storico con la storia della famiglia Mortara, con una regia insuperabile.
Edgardo Mortara ha sei anni e vive, circondato da sette fratelli e dall'amore dei genitori a Bologna, quando viene prelevato con la forza dallo Stato Pontificio perchè le regole della Chiesa vogliono che sia educato e cresciuto secondo i dettami della Chiesa cattolica essendo stato battezzato segretamente da una donna che accudiva alla casa dei Mortara, interpretata da Anna Morisi, che mischia con bravura i tratti di ingenuità e scaltrezza del personaggio.
La forza del film di Marco Bellocchio è anche nella descrizione dell'eterno conflitto umano: costrizioni e libertà, regole imposte e anelito al più grande valore della vita.
Ed ecco la Chiesa, con la sua forza e le sue regole che impone, che, a volte, nasconde l'amore sotto durezze e dogmi, che obbliga invece di capire, e dall'altra un popolo che si ribella, che si sente schiacciato da una Papa e da una Chiesa che non comprende, fino ad arrivare alla caduta dello Stato Pontificio con la breccia di Porta Pia.
Edgardo Mortara, interpretato da Enea Sala, che commuove e "rapisce" a sua volta lo spettatore per la sua recitazione, verrà portato a Roma e cresciuto sotto la fede cattolica, diventando poi sacerdote,  splendida interpretazione di Leonardo Maltese.
Inutili i tentavi del padre Momolo Mortara, un grande  Fausto Russo Alesi, e della madre Marianna, una bravissima Barbara Ronchi, di riportarlo in famiglia. 
La Santa Inquisizione ha deciso: Edgardo deve essere educato secondo la religione cattolica.
L'intransigenza di padre Pier Gaetano Feletti, perfetto Fabrizio Gifuni  nei panni dell'inquisitore e poi di Papa PioIX, uno strepitoso Paolo Pierobon, non cede di fronte al dolore della famiglia.
Un grande cast : Filippo Timi, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Aurora Carmatti....
Le musiche di Fabio Massimo Capogrosso sottolineano la drammaticità del film,  accompagnando ed esaltando  l'emozione che il film suscita.
E quando Edgardo può scegliere della sua vita quale sarà la sua scelta di libertà?
Torna il conflitto fra libertà e doveri, abitudini, forza o meno di rompere gli schemi.
Bellocchio ci ha regalato un film di straordinario spessore, che entra nell'animo dello spettatore trasformando l'inquietudine in bellezza.

Peccato che non abbia ricevuto un Premio al Festival di Cannes 2023!




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