C'è qualcosa di magico nel Presepe della Chiesa dei Santi Protomartiri Romani, a Roma, a Via Angelo di Pietro, guidata con sapienza ed amore dal Parroco Don Alessandro.
Mi viene in mente una parola: semplicità.
Semplici le figure intagliate di Maria e Giuseppe, semplice il pastore chinato, la donna che esce con la lanterna e il cesto sottobraccio...
Semplici le vesti che cadono regalando alle figure un'eleganza particolare.
E poi la luce.
Particolarmente intensa si diffonde nella capanna e nei dintorni con un effetto estremamente suggestivo.
E quel panno bianco che aspetta....
Aspetta che il bambino venga posato, aspetta la nascita, sotto lo sguardo di Maria e Giuseppe.
L'attesa è perfettamente raffigurata.
Spesso si guarda all'attesa con fastidio, bisogna aspettare, ma attendere è un sentimento di speranza, non di frustrazione.
Il Presepe della Chiesa dei Santi Protomartiri emana gioia.
Esco dalla Chiesa e attraverso la piazza dove un nugolo di bambini festanti si rincorrono in un gioco che conoscono solo loro. Uno, preso dalla foga della corsa, mi "sbatte" contro. Avrà non più di 8 anni, le guance rosse per l'eccitazione del gioco, alza lo sguardo, borbotta un "scusa", timido e imbarazzato.
Per toglierlo di impaccio lo rassicuro " non ti preoccupare...avevi fretta, eri distratto..." gli dico sorridendo.
Rassicurato, sorride...
Raggiunge gli amichetti, il gioco è finito, parlottano fra di loro, non posso fare a meno di rallentare il passo per ascoltarli.
Formano un capannello, le teste, bionde, brune, una anche con i riccioli rossi, si sfiorano, con i giubbotti colorati creano un bel colpo d'occhio..
"Io l'ho già fatto! " dichiara uno dei più grandi tutto soddisfatto..."Io devo finirlo....però il bambinello si aggiunge solo il 24! " aggiunge quasi per scusarsi che il lavoro sia a metà...
Parlano del Presepe.
"Il mio è magico" aggiunge un altro.
Il bambino che mi ha urtato alza lo sguardo, mi vede e sorride: "Anche io devo finire il mio Presepe" gli dico con complicità " devo andare a comprare la neve...."
Gli altri compagni smettono di parlare, guardano interrogativi prima me e poi l'amichetto e lui li rassicura:
" E' una mia amica " dice trionfante.
Anche questo crea il Presepe: un'improvvisa amicizia.

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