L'arte ha dei poteri immensi.
La bellezza ferma, a volte fa cambiare strada, tocca le più profonde pieghe della nostra anima, spesso senza una spiegazione.
Ho ammirato i Bronzi di Riace in occasione di un servizio che andai a realizzare per "Uno Mattina" Rai1, al Museo di Reggio Calabria.
Fu una trasferta un piuttosto movimentata perchè il Direttore del Museo che dovevo intervistare fu bloccato da un guasto dell'aereo col quale mi doveva raggiungere.
I tempi erano stretti. Dovevo individuare subito, in alternativa, un persona capace di illustrarmi le bellezze del Museo.
Con l'aiuto dell'operatore che mi accompagnava, il bravissimo Gianpiero Capecchi, che in realtà è un talentuoso regista di documentari per la Rai, trovai in Giacomo Oliva, Responsabile allora dell'Educazione e Ricerca del Museo dei Bronzi di Riace, diventato poi Vicedirettore del Museo, una persona competente e capace di raccontarmi le magnificenze del Museo.
Quando mi parlò dei Bronzi si commosse, gli salirono le lacrime agli occhi.
Di fronte ai Bronzi di Riace capì perchè.
Tanta perfezione, tanta bellezza non può che commuovere.
Il ricordo di quell'emozione mi è rimasta viva e guardare le foto che scattai in quell'occasione la rinnova.
Pochi giorni fa parlando con Don Palmiro Prisutto, Arciprete, già Parroco della Chiesa Madre di Augusta, ora Rettore del Santuario dell'Adonai, sempre attento ai problemi della sua amata terra, mi segnalò un articolo sulla " Gazzetta augustana" che riportava un nuovo studio in cui analisi scientifiche tornano alla tesi che i Bronzi di Riace erano in realtà adagiati precedentemente sui fondali di Brucoli, frazione di Augusta, in provincia di Siracusa.
"La cosiddetta "ipotesi siciliana" scrive "La Gazzetta augustana" approda sulle pagine dell' "Italian Journal of Geo Science", la prestigiosa rivista scientifica internazionale della Società geologica italiana....Il lavoro è firmato da 15 studiosi, trai quali accademici di sei università italiane....geologi, archeologi, storici, biologi marini, esperti di leghe metalliche....."
L'ipotesi siciliana sostiene che i Bronzi fossero stati trovati nello Ionio siciliano, recuperati da archeotrafficanti e nascosti nel fondale di Riace.
L'articolo, denso di dettagli e notizie pone in rilievo come le nuove analisi hanno dimostrato che, i materiali di saldatura delle famose Statue, sono fatte da materiale proprio dei fondali siracusani e precisamente di Brucoli.
I risultati concreti di questa interessantissima e approfondita indagine saranno presentati al pubblico il prossimo 12 dicembre.
Dopo 50 anni dal ritrovamento si riparla dei Bronzi di Riace.
Don Palmiro sospira: " nella storia martoriata di Augusta, del triangolo di Siracusa, avvelenato dal Petrolchimico, almeno ci rendessero giustizia sulla storia dei Bronzi di Riace, anche se rimangono al Museo di Reggio Calabria..."
La scienza non si ferma per capire meglio chi siamo, il nostro passato....
Li guardo .....cosa ci vogliono ancora raccontare?
Aspettiamo il 12 dicembre .....

Commenti
Posta un commento