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Beatrice Fazi e le "sue " cinque donne

Crocifissa, Raimonda, Libertà, Mia, Nirvana: le " Cinque donne del sud", di Francesca Zanni, interpretate da un'unica, straordinaria attrice, Beatrice Fazi, hanno riempito, a Roma  l'Auditorium di Via della Conciliazione con scroscianti applausi il 27 e il 28 novembre.
Ritratti di donne che partono dalla fine dell'ottocento fino ai giorni nostri, in un crescendo di risate, ma anche di riflessioni sul tema della donna e della maternità.
11 figli, anzi figlie, tutte femmine, ha partorito Crocifissa, nata e cresciuta in un paesello del Sud, Roccadaspide, morta a 36 anni di parto, senza conoscere la figlia Raimonda, chiamata per molti anni Raimondo dal padre che desiderava solo un figlio maschio.
Raimonda si emancipa, diventa femminista e da alla luce Libertà, in onore della Statua della Libertà di New York, dove va a cercare il padre.
Libertà continua il cammino difficile delle donne, spesso più spontaneo e realistico degli uomini, sicuramente più complicato se si va alla ricerca di se stesse e non di etichette "appiccicate" dagli altri.
Un testo serrato, pieno di ironia, battute e riflessioni di Francesca Zanni, rende strepitosa l'interpretazione di Beatrice Fazi che incarna le diverse tipologie di donne in un'ora e mezzo di spettacolo appassionante, con un baule come unica scenografia, dove entra ed esce per cambiarsi d'abito e vestire i panni delle cinque donne.
Sullo sfondo fotografie e filmati che rappresentano le diverse epoche.
E poi Mia, la manager milanese, con il classico "birignao" e Nirvana, la figlia "pop" dei giorni nostri.
Tutte le donne diventano madri quasi senza sapere il perchè, ma accettano di esserlo con naturalezza  ed anche senza il padre, ponendo il dito su un problema feroce dei giorni nostri: la diminuzione della natalità.
Nel 2024 sono nati 10.000 bambini in meno e questo nonostante  il desiderio di molte donne di farsi una famiglia.
Uno Stato che non aiuta....
La difficoltà di coniugare lavoro e famiglia....
Il desiderio di "conoscersi" meglio...
Beatrice Fazi trascina con forza e bravura gli spettatori nel magico mondo femminile, legando le cinque tipologie di donne, uguali e diverse, dal desiderio di affondare le radici nel proprio essere e di difendersi da una cultura che, a volte, guarda troppo dalla parte del maschio.
Da Crocifissa che si muove con i figli attaccati alle gonne ed al petto, a Nirvana affondata nel mondo delle "cuffiette" e dei social l'imperativo della maternità che distrae ma nello stesso tempo regala conoscenza, diventa il filo conduttore del testo di Francesca Zanni, con acutezza e profondità.
La maternità: quasi un bisogno fisico, un prolungamento di se stessi.
L'importanza delle radici, l'essere capaci di mantenere intatto il filo che ci lega al passato per proseguire il cammino è affrontato con leggerezza, ironia, ma con potenza e speciale intensità dal duo Beatrice Fazi/ Francesca Zanni.
L'evento è stato organizzato dalla Fondazione per la Natalità: 
" Cercare di trasformare la natalità da argomento che riguarda solamente i demografi o l'Istat, ad una tematica che tocca la vita di ciascuno, diventando un tema culturale, sociale e popolare...." dice Gianluigi De Palo, Presidente della Fondazione per la Natalità e ideatore degli Stati Generali della Natalità, nell' intervista di Mario Landi a "Leggo".
Beatrice Fazi con la sua incommensurabile bravura, e Francesca Zanni con il suo testo veloce e acuto, ci hanno fatto divertire, appassionare e.....pensare!












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