Il sole è caldo, anche se sono le 10 di mattina ed è novembre.
Santa Maria Maggiore si staglia, maestosa e accarezzata dal sole, come noi che facciamo la fila per entrare passando la Porta Santa.
La fila scorre veloce.
L'emozione del passaggio della Porta Santa si mescola con le meraviglie della Basilica, la sua maestosità non intimidisce, anzi, accoglie.
Subito le parole di Don Alessandro, parroco della Parrocchia dei Santi Protomartiri Romani, che guida con intelligenza, sensibilità e competenza, ti accompagnano in un cammino che diventa di profonda spiritualità.
La Parrocchia ha organizzato l'evento che, condotto da Don Alessandro, diventa subito un nutrimento per l'anima e il cervello.
Racconta dei Giubilei, la loro storia, con un linguaggio che rivela cultura profonda e fede intensa, ma anche capacità rara di spiegare e far riflettere.
La parola poi passa a Giancarlo e Michela, che con competenza descrivono cappelle e mosaici.
Si passa di fronte alla Tomba di Papa Francesco: è luce.
Una luce bianca e intensa.
Bianco il marmo.
Una pianta verde a fianco sembra esaltarne la luminosità.
Don Alessandro parla di Dio:
"Dio ci ama non "nonostante" i nostri peccati, ma "con" i nostri peccati...."
Scandisce le parole.
Una spiegazione limpida ed esemplare della più grande forma d'amore che si possa immaginare.
La Basilica è affollata, ma il flusso di gente sembra attento a non darsi fastidio gli uni con gli altri e scorre quasi silenzioso.
Un silenzio quasi impossibile per un numero di persone così elevato.
La Basilica più antica delle quattro basiliche romane, S. Pietro, S.Paolo, S. Giovanni in Laterano, la sola che abbia mantenuto le strutture paleocristiana, parla un suo linguaggio, racconta di secoli e secoli trascorsi, di cristianità, con le straordinarie opere d'arte, si mischia con la voce di Don Alessandro che con chiarezza racconta....anche con aneddoti che portano al sorriso....
E la storia di Cristo diventa presente ...
La Bibbia diventa una storia viva e forte, sembra più chiara, il Vangelo fonte di sapere...
Non si sa dove posare gli occhi, sui mosaici, sui marmi che adornano le cappelle, sul soffitto straordinario o semplicemente dentro di sè, nella propria anima.
L'organizzazione impeccabile e sorridente di Fabio e Marina ci porta all'uscita.
Fuori c'è la banda.
L'allegria che trasmette con la sua musica sembra il giusto finale ad una mattinata importante sottolineata dal sole e dalla bellezza.
Non posso fare a meno di alzare il viso al calore del sole, la musica mi accompagna mentre mi allontano...

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