"Duse" il film di Pietro Marcello, che racconta l'ultima parte della vita della grande attrice Eleonora Duse, lascia senza fiato per l'intensità della figura della "divina", interpretata magnificamente da Valeria Bruni Tedeschi e per l'abilità di Marcello di immergere lo spettatore nelle profondità dell'animo della Duse e del racconto storico : la prima guerra mondiale, Mussolini, la sua ascesa...
Eleonora Duse contrappone la sua Arte alla guerra, alla morte: un soffio vitale che spazza via le mostruosità guerrafondaie.
E' una donna libera, " libera e responsabile" , la libertà richiede responsabilità, la sua Arte è la sua vita : "il teatro è il mare dove voglio nuotare...." dice, il cinema non l'attrae, ama Gabriele D'Annunzio, un intenso Fausto Russo Alesi, con la foga e la completezza del suo essere, si lasciano, lo cerca di nuovo anche se lui dirà: " solo l'insuccesso ti ha riportato a me..." riferendosi all'ultima recita della Duse, costretta a tornare a calcare le scene afflitta da problemi economici.
Ma la "divina" è libera fino alla fine, malata si allontana dalla figlia Enrichetta, una brava Noemie Merlant e dai nipoti con la fedele Desireè, l'ottima Fanni Wrochna, ricca solo della sua Arte.
L'Arte che allontana da un mondo in disfacimento, che soffia vitale, che non smette di consolare.
Musiche potenti e bellissime di Marco Messina, Sacha Ricci, Fabrizio Elvetico, accompagnano il film in un crescendo dall'inizio alla fine, sottolineandone la drammaticità e il pathos.
Il difficile rapporto con la figlia si snoda lungo tutto il film, la continua ricerca di Enrichetta dell'amore di questa madre, che la ama profondamente, ma che non può appartenerle : Eleonora Duse appartiene all'Arte, alla sua Arte.
Pietro Marcello trasporta lo spettatore non solo nella vita della Duse, ma nelle profondità della sua anima, che mantiene sempre pura: i grandi Artisti sono capaci di questa alchimia.
Sarah Bernhardt, rivale e amica della Duse, compare in un breve colloquio fra le due: un incontro fra due anime profonde toccate dall'Arte.
Giordano Bruno Guerri, interpreta con incisività l'attendente di Gabriele D'Annunzio.
Una Venezia sempre bella, anche se venata di malinconia, fa da sfondo al racconto, mischiata con abilità ad immagini di repertorio dell'epoca ( il trasporto della salma del milite ignoto) .
"Duse" è un film che "impegna" lo spettatore e lo solleva perchè l'Arte è così: fa capire e accarezza l'anima.
Presentato in concorso alla 82° Mostra del Cinema di Venezia, uscito il 18 settembre, è 5°in classifica al box office, con un incasso di 127143 euro e 19.764 presenze.
Un gran bel film!
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