22 Agosto 2022: una nube nera si alza dallo stabilimento Ecomac di Augusta, a Siracusa, per un incendio nell'impresa specializzata nello smaltimento dei rifiuti.
Viene diffusa la voce che a causare l'incendio sia stato un fulmine, come si vuole dimostrare con la foto.
Ma è un evidente fotomontaggio, come racconta Don Palmiro Prisutto, Arciprete di Augusta, Rettore del Santuario dell'Adonai.
5 luglio 2025 incendio nello Stabilimento Ecomac, nuovamente dallo stabilimento di smaltimento di rifiuti si è verificato un incendio di materiale plastico. Come tre anni fa, una grossa nube di fumo nera si è alzata dallo stabilimento.
Il sindaco di Augusta ha firmato un'ordinanza, ritirata tre giorni dopo, di rifugi al chiuso per la tutela della salute. L'Arpa denuncia un alto livello di diossina nell'aria.
Il "Comitato Stop veleni" vuole vederci chiaro.
Chi è responsabile del continuo inquinamento dell'aria di Augusta?
Sono mal funzionanti i sistemi di sicurezza dello stabilimento Ecomac?
Intanto si sconsiglia di mangiare ortaggi del terreno di quella zona...
Intanto la gente ha paura....
Intanto bruciore agli occhi e alla gola vengono rilevati...
Intanto si cerca di non sottolineare la gravità dell'episodio, anzi degli episodi anche se per il primo è stata aperta un inchiesta dalla Procura.
Colpiti, oltre Augusta, Melilli, San Cusmano, Villasmundo
Don Palmiro "grida" il suo sgomento....
"La Diossina è alle stelle e si cerca di insabbiare il tutto...." racconta
Secondo un campionatore installato all'interno dell'area industriale a 150 metri dalla Ecomac, presso lo stabilimento Rigenia, rivela un valore della Diossina di 17.820, 178 volte superiori alla norma.
Questi i dati dell'Arpa Sicilia.
Ma Augusta viene tolta dal report.
Continua lo scempio sulla salute degli Augustani e dintorni.
Divieti di balneazione spariti, valori altissimi di diossina, ma si fa finta di niente....
Don Palmiro è sconsolato.
Anzi arrabbiato.
"Facciamo finta di niente, così il Dio denaro è vincitore e la vita degli Augustani e dintorni no" , ripete Don Palmiro, mentre toglie le radici intorno agli alberi che circondano il Santuario della Madonna dell' Adonai per farli crescere meglio e da dove non smette di far sentire la sua voce ed a leggere ogni 28 del mese la lista dei morti per cancro.
Lo sguardo di Don Palmiro si posa su un mare che nasconde veleni, come racconta nel suo bel libro, "Il mare color veleno", Fabio Lo Verso.
Sembra tutto perfetto, ma non lo è.
Ci vuole così poco a creare stabilimenti sicuri.....forse qualche soldo in più.
Ma ne vale la pena.
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