"Una giornata storica".
Così, Don Palmiro Prisutto, rettore del Santuario dell'Adonai, Arciprete della Chiesa Madre di Augusta, definisce la giornata in cui si è svolto il Pellegrinaggio Comunitario della Parrocchie della Città di Augusta al Santuario dell'Adonai, in occasione del Giubileo 2025.
Le lotte di Don Palmiro, che ha sempre denunciato l'inquinamento industriale del triangolo Priolo, Melilli, Augusta, che ha devastato la zona provocando, inoltre numerosissime morti per cancro, non si sono mai fermate. L'allontanamento dalla Chiesa Madre di Augusta, il voler continuare a voler bonifiche per quel pezzo di Paradiso per fermare le morti, sembrano trovare pace in quel serpentone di 200 fedeli che, il 31 maggio 2025, ha percorso circa un chilometro per arrivare al Santuario dell'Adonai.
Don Palmiro è un uomo coraggioso.
"Esiliato" nel Santuario non si è dato per vinto.
Ha cominciato ad aggiustare porte e finestre di un eremo quasi distrutto, l'ha "ricostruito", ha dato vita ad un orto rigoglioso, soprattutto ha continuato a dire messa, ogni 28 del mese, per i morti di cancro, come faceva nella Chiesa Madre di Augusta.
E il Santuario dell'Adonai è stato scelto dall'Arcivescovo di Siracusa tra le cinque chiese giubilari per l'Anno Santo 2025.
L'Arcivescovo, Monsignor Francesco Lomanto, ha individuato il Santuario secondo le indicazioni di Papa Francesco:
"I pellegrini di speranza non mancheranno di percorrere vie antiche e moderne per vivere intensamente l'esperienza giubilare"
Don Palmiro, all'arrivo dei pellegrini, ha concelebrato la messa giubilare insieme ai confratelli sacerdoti.
"Mai tanti sacerdoti avevano concelebrato in questo Santuario" racconta Don Palmiro con l'emozione di veder arrivare i pellegrini al Santuario Santissima Maria Mater dell'Adonai, percorrendo la strada battuta circondata dal verde che la pioggia ha regalato in questi giorni e, sullo sfondo, un mare blu che "nasconde" il veleno dell'inquinamento.
Don Palmiro ha voluto ricordare anche la storia del Santuario.
"Ho passato notti a leggere manoscritti trovati quì, scritti a mano, messi alla rinfusa ed ho scoperto che il Santuario è stato un luogo di Conversione....come quella di Alessandro nel 253 che martirizzò i santi Alfio, Filadelfo e Cirino...." Tre fratelli, poco più che ventenni, uccisi durante le persecuzioni volute dall'imperatore Decio.
Una giornata straordinaria, che sembra voler dare speranza....
Speranza che, in quella meraviglia che circonda il Santuario dell'Adonai, si fermi la catastrofe che l'uomo sta compiendo, come "urlato" tante volte da Don Palmiro, prete coraggioso e di pace, speranza che la bellezza della natura abbia il sopravvento sulla distruzione che l'uomo riesce a creare affamato solo del "dio denaro".
Il Giubileo delle Parrocchie delle Città di Augusta può essere un'occasione in più per trovare una soluzione al problema che affligge Augusta e i suoi abitanti.
E Don Palmiro guarda il mare dal Santuario Adonai con speranza....
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