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Fuori

Dentro e Fuori.
Dentro il carcere, fuori dal carcere.
Vita, emozioni, sentimenti raccontati da Mario Martone nel bel film " Fuori", con l'abilità che lo contraddistingue nell'arte del racconto e della regia.
Goliarda Sapienza, interpretata da una grande Valeria Golino, scrittrice, anche attrice, ma soprattutto donna fragile e forte allo stesso tempo si muove con difficoltà nella vita.
Fragile per la sua intensa sensibilità e creatività, forte perchè libera dalle convenzioni.
Il film è tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza : "L'Università di Rebibbia" e racconta quello che è veramente accaduto alla scrittrice.
Siamo negli anni '80.
Una Roma "seppiata" con i taxi gialli, fa da sfondo al Fuori.
Dentro, nel carcere di Rebibbia, dove Sapienza/Golino finisce per aver rubato gioielli ad un'amica e cercato di venderli, c'è, paradossalmente, quello che non si trova fuori. Una solidarietà al femminile, una capacità di esprimere i propri sentimenti e creare un'amicizia forte e leale che si continua a cercare fuori.
Goliarda, Roberta, Barbara.
Roberta un'ottima Matilda De Angelis, Barbara una brava Elodie, le tre donne si cercano una volta fuori da Rebibbia.
Tre mondi che si avvicinano e si uniscono.
Goliarda continua a fare i conti con la sua difficoltà di vivere, uscita dal carcere cerca lavoro, anche come cameriera, per poter continuare a scrivere, la sua passione, l'unica cosa che la rende felice, ma è difficile.
 "L'arte della gioia" il romanzo che dopo la sua morte la consacrerà una delle più grandi scrittrici italiane, viene rifiutato dalle case editrici.
Goliarda cerca Roberta, le due si mettono in contatto con Barbara.
Quello che cercano è quello che hanno trovato in carcere: il sapore e lo spessore della loro Amicizia. 
Un legame che nasce, meno intenso, anche con le altre detenute.
E allora, una volta libere vanno a cantare perchè le compagne rimaste in carcere le sentano e vanno a prendere chi esce di prigione, perché  anche con loro si è formato un microcosmo.
Goliarda e Roberta intrecciano un rapporto stretto, forse il desiderio di una figura materna, Goliarda ha 55 anni, Roberta 30, forse un'attrazione, certo un rapporto forte e leale.
Tutte alla ricerca di quel mondo scoperto in carcere e che sembra proteggerle da una vita che le ha portate alla distruzione: Roberta alla droga, Goliarda a diversi tentativi di suicidio.
" Le persone possono fare ammalare...." la potenza dell'odio.
Cercano anche la giocosità scoperta fra le mura di Rebibbia: Roberta, incontrando Goliarda fuori dal carcere, gira, quasi balla intorno all'Obelisco di Piazza del Popolo urlando la sua gioia : " Mi sono resa conto, quì, che vivo a Roma!!!"
Mario Martone ancora una volta ci appassiona in una storia, sceneggiata con la moglie Ippolita Di Majo,  nella quale le protagoniste cercano se stesse, ma soprattutto quel sentimento straordinario che è l'Amicizia, capace di difendere da un mondo a volte senza pietà.
Bravo anche Corrado Fortuna, nei panni di Angelo amante di Goliarda.
Le musiche di Valerio Vigliar, la fotografia di Paolo Carnera e il montaggio di Jacopo Quadri aggiungono al film bellezza, ritmo e poesia.
In concorso al Festival di Cannes 2025, uscito nelle sale il 22/05 è 3° in classifica al box office con un incasso di 711.540 euro e 103.392 presenze al 25/05.


Un gran bel film!





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