"E' stato un caso" di Massimiliano Fuksas, edito da Mondadori, non racconta solo la straordinaria carriera di uno dei più geniali Architetti del nostro tempo, ma parla di strade e città dove Fuksas ha vissuto e lavorato, parla di un uomo la cui vita è stata costellata di incontri incredibili, di un uomo che pensa che "il potere è il più grande nemico che si possa avere..Ti spinge costantemente verso l'ubbidienza e il comando. L'uomo però non è nato per ubbidire o comandare, ma per realizzare a pieno la propria vocazione".
E questo ha fatto Fuksas.
Vissuto a Roma, da bambino a Via Nicola Fabrizi, la strada del famoso quartiere che definisce "Non è ancora Monteverde, non più Trastevere", vicino a Via Carini dove ha abitato Pier Paolo Pasolini, la sua vita è stata scelta dal caso.
Nonna tedesca, padre lituano, sceglie di frequentare la Facoltà di Architettura perchè la madre voleva che si laureasse e, pressato, sceglie la Facoltà di Architettura per caso....
Il racconto di Fuksas affascina da subito.
I personaggi che incontra e che costellano la sua vita diventano amici il poeta Giorgio Caproni, Giorgio De Chirico... Bertolucci, Asor Rosa...perchè una costante di Fuksas è cercare il rapporto con l'altro.
Come le città che diventano il tappeto dove lavora....e fa capolavori..
Fuksas racconta il "sessantotto" , l'occupazione, le cariche della Polizia a Valle Giulia, alle quali partecipò, ma soprattutto racconta l'atmosfera di quegli anni.
L'importanza di incontrarsi, di parlare, di discutere, di cercare qualcosa che era il bene degli altri.
Quell' aspettare che la vita ti accolga perchè alla vita vuoi dare.
Si sceglie di essere, non di avere.
Le pagine del libro, diventano intense....
Fuksas va in Austria, a Parigi, capisce che l'Architettura, per lui, deve far stare meglio gli altri, inventa spazi che vanno oltre l'immaginazione...
Vince concorsi su concorsi..
Torna a Milano e poi di nuovo Austria, Albania, Georgia , Lituania.
"L'Architettura non è stabilità"...ma è ricerca
Cina, Russia, America...
Fuksas non scompone mai l'uomo dall'architetto: " Cerco la musica nell'Architettura".
Viene chiamato da Paolo Baratta che nel 2000 gli affida la Direzione della Biennale di Venezia.
Un altro successo...
Fuksas è ed è stato un pittore: "E' stato il mio primo grande amore e forse la nostra storia non è ancora finita"
Il lettore "affonda" nella creatività di questo geniale Architetto che incontra Shimon Peres e Yasser Arafat per progettare la Casa della Pace.
Il racconto emoziona e commuove.
Un progetto che sembra un sogno visionario, ma che significava andare gli uni versi gli altri, come uomini appartenenti allo stesso pianeta.
Fuksas non teme lo scontro, lo ebbe con Zevi, suo grande amico, con Rutelli che diventò anche lui amico fraterno, con Berlusconi che però non gli fece mancare attestati di stima.
A Fuksas non interessa il potere, interessa fare, creare, interessano gli altri.
"E' stato per caso" coinvolge sempre di più il lettore....
All'Autore interessa la vita, la sua circolarità, cerchi che si devono chiudere perchè tutto abbia un senso.
Fuksas è davvero un cittadino del mondo.
Il libro avvince il lettore che vede o rivede le opere dell'Autore raccontate senza enfasi, ma mettendo sempre in primo piano la sua emozione.
Le cose gli capitano " per caso".
Non è credente, ma quando disegna e realizza la Chiesa di Foligno lo definisce "un edificio tenuto in piedi dalla luce".
Massimiliano Fuksas è diventato un grande Architetto per l'amore verso gli altri.
"Meno estetica più etica" un concetto che lo fulmina e gli fa accettare la Direzione della Biennale, ma forse il filo conduttore della sua vita.
Un gran bel libro!
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