Attraverso Roma finiti da poco i funerali di Papa Francesco.
Ho negli occhi e nel cuore l' avvenimento grandioso ed intenso, seguito in televisione.
L'emozione è stata grande nel seguire la papa mobile, quasi un carretto, in mezzo alle ali di folla silenziosa, con la bara di Francesco,che sfila per Corso Vittorio, Largo Argentina, Piazza Venezia, i Fori Imperiali, il Colosseo per raggiungere Santa Maria Maggiore.
Roma è veramente Caput Mundi, penso, per la bellezza, la solennità e la commozione che accompagna un Papa così amato, che ha parlato al cuore delle persone.
Il sole è stato il degno compagno dell'ultimo viaggio di Francesco.
Cerca di riempire il vuoto lasciato dal Papa.
Si insinua fra le persone.
Attraverso proprio Largo Argentina, la folla si è sparpagliata, ma le strade sono strapiene.
Ragazzi, tanti, boy scout con le loro divise blu, sono le giornate del Giubileo degli adolescenti, ridono, scherzano, il Papa ha lasciato la gioia dietro di sè.
Qualcuno di loro si butta l'acqua addosso, il gioco preferito dei ragazzi della loro età, qualche goccia mi sfiora.
Subito il viso del ragazzino " colpevole", una faccia piene di lentiggini, più da bambino che da adolescente sotto il cappello con la falda larga che copre il sudore, si fa contrito : " Mi scusi, signora, mi scusi tanto non volevo...."
Non posso fare a meno di ridere: "Un pò d'acqua non ha fatto mai male a nessuno!" gli dico.
E' sollevato e ricambia la risata.
Raggiunge un'amichetta della sua stessa età, 13, 14 anni: " Non si è arrabbiata!" annuncia vittorioso.
Sono una marea, vestiti di azzurro e blu, sembrano un onda.
Si mischiano agli altri turisti e pellegrini, ma hanno qualcosa in più: un guizzo gioso negli occhi.
Glielo ha regalato Papa Francesco.
Quanto è bella Roma....anche così affollata!
Proseguo per il Pantheon.
Strapieno, così non lo avevo visto mai.
Tutti parlano del Papa: " Vorrei tanto un Papa italiano, buono come Francesco" dice una Signora con un largo vestito giallo, un cappello di paglia la ripara dal sole, all'amica che divora un gelato.
C'è questo incrocio di emozione, di commozione, partecipazione che non distoglie dalla gioia della vita.
Forse è questo l'insegnamento di Papa Francesco.
Godersi le piccole cose, vedere il dolore, sentirlo, ma non " affondare" nella tristezza.
Davanti a San Luigi dei Francesi la folla sembra scoppiare, però è silenziosa, non ci sono urla scomposte, sono coloratissimi.
Penso all'immagine mandata più volte dalle televisioni di tutto il mondo: Trump e Zelensky, uno di fronte all'altro, quasi piegati uno verso l'altro, come vecchi amici ......
Si parlano.
Non so se arriverà la pace, lo spero molto, ma quell'immagine ha avuto il potere di cancellare quella orrenda dell'incontro alla Casa Bianca, nella Sala Ovale, fra i due.
E poi l'altra con Macron, il Presidente francese, e Starmer, Primo Ministro del Regno Unito....sembra un abbraccio corale.
Questi dovrebbero essere i potenti della terra: gente che si parla, ma si parla davvero, per cercare la soluzione migliore alla tragedia della guerra.
Percorro Via della Scrofa, arrivo a Vicolo della Campana, dal mitico Paride Matarazzo, amico carissimo e prezioso, immutabile negli anni, parrucchiere raffinato.
Sento l'abbraccio dell'amicizia entrando nel Salone ed incontrando quelli che sono diventati cari e imperdibili amici nel corso degli anni.
Avevo bisogno dei sentire l'amore di quell'abbraccio perchè l'emozione e il vuoto della perdita di Papa Francesco si sciogliesse nel calore.
Roma ancora una volta si dimostra Caput Mundi, Papa Francesco ed il funerale hanno sottolineato la sua grandezza.
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