"L'attesa dell'alba" di Francesco Caringella, edito da Mondadori, è un bellissimo viaggio nella giustizia e nella libertà.
Francesco Caringella, già Commissario di polizia e magistrato, Consigliere di Stato dal 1998, oggi Presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato, ha scritto un libro avvincente e appassionante che si legge tutto di un fiato, anche nei passaggi più complicati che riguardano aspetti "tecnici" della giustizia, perchè non perde mai di vista l'essenza della persona umana.
Filippo Santini è un avvocato brillante e coraggioso, la giustizia per lui è : " febbre, voglia, fame" riesce a capovolgere processi che sembrano scontati: ...." Filippo sentiva che la giustizia era qualcosa di più e di diverso dalla legge scritta e dall'ufficialità dei riti...Erano gli uomini, dopotutto a riempire quella struttura farraginosa e impersonale con il loro spirito e la forza...." racconta l'Autore.
Francesco Caringella, con una scrittura brillante e "visiva", permette di entrare nel mondo dell'avvocatura con semplicità : l'avvocato Santini, che "divora" le scale del Palazzo di Giustizia, perchè ha capito come scardinare le accuse del Pubblico Ministero diventa un personaggio umano ed eroico per il quale il lettore fa il tifo.
Ma "L'attesa dell'alba" diventa anche altro, l'Autore entra ben presto nel mondo della sofferenza e dell'eutanasia e lo fa quasi prendendo per mano il lettore perchè l'impatto sia dolce.
Alberto Martinelli, professore di Economia, è immobilizzato in un letto, da cinque anni non funziona più nulla del suo corpo, tranne la voce. E' stato investito a 50 anni da un pirata della strada che lo ha ridotto così. La moglie Sandra, lo cura con l'amore che ha sempre avuto, la figlia Francesca, schiacciata dal dolore cerca di continuare a vivere la sua vita di ventenne.
Alberto vuole morire e lo dichiara alla moglie Sandra: " La vita è un diritto non può essere un obbligo".
Sandra accetta la decisione del marito e quasi casualmente entra nello studio di Filippo in cerca della strada per accontentare il marito.
L'avvocato Santini ha mille dubbi e la sua onestà intellettuale lo porta ad un viaggio fra coscienza e legge. Si documenta, chiede pareri ai suoi Maestri, i dubbi di Filippo diventano i dubbi del lettore:
Accettare la sofferenza, la perdita della propria autonomia?
Accettare anche la sofferenza dei familiari, il loro accudimento senza speranza?
E la libertà?
Dove va a finire la libertà se si è immobilizzati in un letto?
"L'attesa dell'alba" entra nel cuore e nella testa del lettore con il suo ritmo incalzante, le sue mille domande....
"Una libertà che elimina la vita non è libertà" dice Don Annibale ad un sempre più deciso Alberto che risponde:
"Una vita che elimina la libertà non è più vita."
Insieme al suo Maestro Grasso, Filippo Santini rispolvera gli antichi filosofi.
E poi decide.
Il lettore coinvolto dall'intensità della scrittura e dalla capacità di "affondare" nell'animo umano di Francesco Caringella, si appassiona, decide con Filippo.
L'Autore diventa anche poeta quando, parlando di un processo dove Santini sta combattendo un altra battaglia, afferma:
"Deposti il senso d'onnipotenza e la smania di divinità che lo divorano, l'uomo trova preziosa l'unicità di ogni forma di vita...."
Un inno alla vita.
Ed anche l'amore, oltre quello di Sandra e Francesca verso il marito e padre, entra in "L'attesa dell'alba" : delicato, fragile e forte, ed avvince chi legge.
Un libro potente che racconta l'amore per la vita.
Un gran bel libro!
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