Entrando nella splendida Chiesa di Sant'Agnese in Agone, a Piazza Navona, quasi "inciampo" in un ragazzino di circa 12 anni, con i capelli biondi a spazzola, due occhi chiari che mi guardano quasi timorosi per aver causato " l'inciampo", la mano al padre.
"Scusi", mi dice, stimolato dal padre. Non posso fare a meno di sorridere e accarezzargli i cappelli, così soffici da sembrare velluto.
Il padre si aggiunge alle scuse ed io rallento il passo e sento le loro frasi mentre si allontanano.
" Papà che cos'è il martirio? "
Il padre: " Quando si soffre per avere una gioia più grande".
Il bambino sembra pensieroso, ma non replica, forse si accontenta della spiegazione.
Entro nella Chiesa, costruita dove Sant' Agnese avrebbe subito il martirio, a tredici anni, nel 305 d.C. Stranamente sono quasi rasserenata dalle parole secche e concise rivolte dal padre al figlio.
La Chiesa, l'incarico di costruirla fu dato a Carlo Rainaldi, poi a Francesco Borromini e al Bernini, è un vero e proprio scrigno di opere d'arte, che guardo rapidamente, già conoscendole, per poi avviarmi allo spazio dedicato alle " Icone di Speranza".
La mostra, che si terrà fino al 16 febbraio, nell'ambito degli eventi voluti dal Giubileo dedicata alle icone d'Oriente, ha selezionato 18 straordinarie opere, l'unione di queste opere, realizzate con tecniche diverse e ricoperte con metalli e pietre preziosi, manda un messaggio di speranza: l'importanza dello stare insieme del sentirsi protetti da questi dipinti, che molti portavano con sè nei viaggi sta il valore, oltre la preziosità di queste icone.
Mi avvicino alle teche che le contengono: "Arte russa, San Nicola e storie della sua vita, tempera su tavola, riza in argento e filigrana d'oro."
Mi viene in mente il bellissimo Museo dell Filigrana a Campo Ligure, Genova, dove andai a realizzare un servizio per "Uno Mattina", e gli artigiani che andai ad intervistare, come Franca Bongera, chini sul loro tavolo di lavoro attenti a creare vere e proprie opere d'arte.
La filigrana antica nei secoli....eppure miracolosamente viva ai giorni nostri.
"Scuola cretese, Cinque Padri della Chiesa d'Oriente: i Santi Atanasio, Basilio, Crisostomo, Cirillo e Gregorio Nazianzeno" tempera su tavola.... continuo a leggere e ad ammirare.
Le opere spaziano dal XV al XVI, XVII al XVIII secolo, fino arrivare al XX.
Meraviglie sotto i miei occhi...
Arte slavo- macedone, arte greca, arte ucraina, arte rumena, le icone da viaggio creano un'emozione particolare: preziosi oggetti che vuoi portare con te, perchè ti proteggano e ti uniscano al mondo in un abbraccio che supera confini e diversità.
Parla solo la bellezza dell'Arte e della spiritualità.
Esco dalla Chiesa con negli occhi la bellezza delle icone e nel cuore la speranza che l'Arte possa creare unione.
Cerco istintivamente con gli occhi il ragazzino con il padre: lo vedo, in lontananza, in fondo alla Piazza più bella di Roma, con la manina stretta, quasi avvolta, a quella del padre.
Mi chiedo se la risposta del padre sul martirio lo ha soddisfatto.
Ma è difficile spiegare ad un bambino la sofferenza umana ed è difficile per un bambino capirla.
Resta la Speranza.
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