"Volontè-L'uomo dai mille volti" il documentario di Francesco Zippel, presentato alla 81°Mostra del cinema di Venezia, è un film che incatena lo spettatore allo schermo.
Francesco Zippel ha realizzato un docu-film appassionante e la figura dell'immenso attore, Gian Maria Volontè, attraverso i racconti di colleghi e amici e spezzoni indimenticabili dei suoi film, giganteggia sullo schermo, anche se un velo di malinconia accompagna lo spettatore al pensiero che un attore, ed una persona della sua grandezza, non ci sia più.
Nei brani di interviste che Zippel ha scelto esce un aspetto inedito: un Volontè timido, lui che ha raccontato personaggi forti e determinati, spesso risponde all'intervistatore con un "non so..." perchè, come tutti i grandi, Volontè era un uomo incapace di mettersi su un piedistallo.
Il docu- film racconta l'attore e la persona impegnata nel sociale, ma soprattutto Zippel "ricama" una vita finita troppo presto a 61 anni per un infarto, con una intelligente sensibilità ed una bellissima regia.
Colpisce come ne parlano colleghi, attori, registi, la figlia Giovanna Gravina Volontè, gli amici.
Mai un attimo di esitazione sulla sua bravura, sulla sua persona. Un Maestro che ha dato il via alla "nascita dell'attore moderno", come ricorda Pier Francesco Favino.
"Era un coautore del film senza volerlo essere...." racconta Angelica Ippolito, sua compagna per dieci anni: " spesso il montatore doveva montare secondo il suo modo di recitare...."
E Margarethe Von Trotta :"....non commetteva mai errori...si calava perfettamente nei personaggi...."
Continuano nel ricordo Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Mirko Capozzoli , Gianna Giachetti, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi.
Intervallano il racconto i suoi film immensi: "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", di Elio Preti, "La classe operaia va in Paradiso" sempre di Preti, "Sacco e Vanzetti" di Giuliano Montaldo", "Giordano Bruno", ancora di Giuliano Montaldo "Sbatti il mostro in prima pagina", di Marco Bellocchio, "Porte aperte" di Gianni Amelio.....
Per la prima volta, grazie alla sua interpretazione, due film ex aequo furono premiati al Festival di Cannes, nel 1972: "La classe operaia va in Paradiso" e "Il caso Mattei" di Francesco Rosi, con una menzione speciale a Gian Maria Volontè.
Giovanna Gravina Volontè, con la testa di ricci bianchi e neri simile a quella del padre, come, a volte, il bagliore degli occhi, ricorda la sua nascita, frutto dell'amore fra Carla Gravina e Volontè, che fu uno scandalo all'epoca ( nacque nel 1961 Volontè non poteva riconoscerla perchè già sposato), ed il grande amore del padre per il mare e la barca a vela.
Zippel fa appassionare, commuovere, emozionare perchè le testimonianze che raccoglie e il "puzzle" del racconto sono assolutamente prive di qualsiasi retorica e della freddezza della cronologia, forse perchè Volontè lo impedisce, ma sicuramente per la bravura, la sensibilità e l'acutezza di Francesco Zippel nel tenere sempre alta l' attenzione dello spettatore.
Volontè era soprattutto un uomo libero.
Sceglieva i suoi film: " faccio pochi film, forse uno all'anno...." ricorda lui stesso.
Non volle fare ancora dei film con Bellocchio, neanche con la Von Trotta come ricordano questi grandi registi.
Impegnato nella politica, sempre dalla parte di chi subiva, degli oppressi.
Ma Volontè era soprattutto un "navigante".....e come tutti i naviganti cerca, osserva, tira dritto, vuole la precisione e la perfezione.....
Dice Fabio Ferzetti : " A lui interessava navigare....non il mare, non nuotare...."
Voleva che barca solcasse il mare, e Volontè il mare della vita lo ha attraversato in modo straordinario, come attore e come uomo e Francesco Zippel lo ha mostrato, con originalità e bravura, in tutta la sua grandezza.
Evento speciale, uscito ieri nelle sale, in programmazione solo il 24 e il 25 settembre.
Un gran bel film!
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