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"Una morte senza peso"

 La bravura di Nora Venturini, regista teatrale e sceneggiatrice, oltreché scrittrice, non è solo nella capacità di tenere col fiato sospeso il lettore fino alla fine del giallo : " Una morte senza peso. Una nuova indagine per Debora Camilli", edito da Mondadori, nella collana "Il Giallo Mondadori", ma nel saper disegnare i diversi personaggi con una tale definizione di particolari da renderli "visivi", accompagnandoli con una scrittura veloce ed intrigante.
Ed ecco che prendono forma ed "escono" dal libro le figure che animano il libro.
Debora Camilli, la ormai famosa tassista romana con la passione dell'investigazione, ed il suo taxi, Siena 23,  vive a Ostia con il fratello e la mamma, innamorata di Edoardo Raggio l'abile Commissario, sposato e con un figlio, aiutato, nelle sue indagini, dalle intuizioni sempre felici di Debora.
La storia, questa volta si anima intorno a Delia Longobardi, nutrizionista, che, salendo sul taxi di Debora, sente subito l'odore della pizza che la tassista ha addentato per un attacco di fame poco prima: " Colta in flagranza di reato. O come si dice a Roma col "sorcio in bocca"....scrive la Venturini e da lì nasce una conversazione che porta ad uno scambio di indirizzi, visto il desiderio di Debora di dimagrire.
E poi c'è Jessica col suo piumino di Zara, che cerca di consolare l'amica del cuore dagli anni dell'asilo, dalle sue pene d'amore e di distoglierla da una storia senza sbocco, e capace di ascoltarla sempre. 
Francesco Altissimi il PM, il Magistrato che fa gli interrogatori come se avesse invitato il sospettato a prendere un tè, è grande amico di Edoardo Raggio, che si sente "colpevole" di vivere a metà la sua vita privata divisa fra la moglie e il figlio da una parte e Debora dall'altra, ma appassionato del suo mestiere. L'intercalare napoletano di Raggio, che la Venturini " spruzza" qua e là con giocosità, smussano spesso le tensioni della storia. Per il Commissario Debora è" sbirra nel sangue",  tanto la ragazza è brava nello sbrogliare matasse di delitti complicati.
E ancora la squadra di Raggio:  Marchetti l'odioso marchigiano promosso sovrintendente. Milillo, il vice, che accompagna spesso Raggio anche nelle trattorie romane, Sabrina Zaccari, viceispettrice che riconosce l'acutezza di Debora.
La storia parte dalla morte di Delia Longobardi e quella di Martina Iserni, una ragazza anoressica, che apparentemente non hanno nulla a che vedere tra loro ed invece.....
Un girotondo di genitori disperati, mariti non eccessivamente fedeli, rendono la storia affascinante, anche se a tratti dolorosa.
E' difficile staccarsi dal libro, sia per l'abilità con cui la Venturini "srotola" la trama, dando degli indizi anche al lettore, ma nascondendoli con destrezza, sia per come i personaggi delineati sono capaci di far entrare nel cuore della storia con la loro "naturalezza" di vita. 
Quando la Zaccari propone di sentire la Camilli per essere aiutati a risolvere il caso: " .....Milillo cominciò a contare le macchie di umidità che, con le recenti piogge erano apparse......fingendo di essere così preoccupato per l'intonaco da non aver recepito le parole della collega. A Marchetti invece partì uno spasmo quasi impercettibile  della mandibola, una specie di tic che gli compariva sempre quando Debora metteva piede nell'indagine...." racconta la Venturini.
Anche questa volta Debora Camilli trova il bandolo della matassa, si muove con abilità fra gli indizi, capace di creare un rapporto umano fra i protagonisti della storia che la porta alla verità.
Le sue intuizioni sono infallibili.
La mescolanza fra indagine e vita vera è sicuramente una carta vincente del libro della Venturini, il quinto dopo "L'ora di punta", " Lupo mangia cane", "Buio in sala", " Paesaggio con ombre" sulle indagini di Debora Camilli che pur avendo il pallino delle indagini non lascerebbe mai il suo Siena 23: " Non so se voglio veramente entrare in polizia. A me guidare il taxi alla fine mi piace. Girare per Roma, soprattutto di notte ...Era il lavoro di mio padre. Io sul Taxi ci sono nata. Lasciare Siena 23 sarebbe un pò come tradirlo".
Debora Camilli è in fondo una donna romantica.

Un gran bel libro!






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