"Una cosa vorrei dire ai sindaci del famoso quadrilatero della morte: costituitevi parte civile, in un eventuale processo, senza se e senza ma".
Queste le forti parole pronunciate da Don Palmiro Prisutto, nell'intervista al Tg Sicilia di questi giorni, in occasione della "pioggia d'olio" che si è abbattuta su Melilli fino ad arrivare alle porte di Siracusa.
Misteriose goccioline d'olio hanno ricoperto le macchine, portate a lavare, i cittadini si sono accorti che hanno corroso la vernice.
L'episodio è avvenuto alle 5, 35 del 26 agosto.
La pioggia è dovuta ad una fuoriuscita da una valvola di sicurezza dell'impianto Petrolchimico Isab.
Il problema dell'inquinamento tartassa da anni gli abitanti di Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa.
E la voce di Don Palmiro, parroco della Chiesa Madre di Augusta, rimosso dal suo incarico, continua con le sue denunce e le sue messe ogni 28 del mese dal Santuario Adonai.
Da anni, quasi cinquanta, si batte contro l'inquinamento di quella zona e lo strapotere delle industrie Petrolchimiche.
" Finchè avrò vita " mi dice " sentiranno la mia voce".
Purtroppo è ben nota la vicenda del petrolchimico e questo episodio non è che l'ennesimo atto.
La Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta.
La gente è stanca.
Le morti per cancro si susseguono con numeri impressionanti nella zona. L'odore che emana dal Petrolchimico è insopportabile.
Questa pioggia oleosa non è arrivata solo sulle auto corrodendo la vernice, questo è il fenomeno più visibile, ma la pioggia d'olio è caduta sulle piante, sugli animali, sulle persone, i cittadini della zona si chiedono " anche nelle falde acquifere" ?
Quali danni ancora ha provocato la fuoriuscita di idrocarburi su una popolazione stremata?
Don Palmiro è sconsolato, ma non rassegnato.
Nulla è stato fatto in questi anni per arginare un inquinamento che sta distruggendo una delle zone più belle d'Italia.
Mi colpisce come le persone intervistate in questa occasione dal collega Francesco Alai per il Tg Sicilia, hanno lo stesso atteggiamento doloroso e le risposte sono simili a quelle che diedero a me in occasione di un servizio per "Uno Mattina" ad Augusta sulla situazione che il Petrolchimico aveva creato in quella zona.
Preoccupate, sfiduciate, "sottomesse" ad un inquinamento non voluto.
E sto parlando di otto anni fa.
Possibile che niente si muova e la gente continua a morire a grappoli?
La Goy Energy, responsabile dell'impianto ha comunicato che lo "sfiaccolamento " imprevisto/ accidentale si è generato dalla colonna dell'impiantoU100 del sito impianti sud a seguito di un transitorio operativo anomalo dal quale è scaturito il rilascio in quota di prodotto idrocarburico sotto forma di emissione vaporizzata...."
"Imprevisto...accidentale" sono parole che fanno venire i brividi, perchè dietro c'è la salute degli abitanti di Augusta, Melilli, Priolo, Siracusa, c'è un futuro tolto ai giovani che abitano quella zona, c'è la paura che paralizza uomini e donne.
Don Palmiro continua a partecipare a dibattitti, convegni, cerca di farsi sentire dalle Autorità che potrebbero cambiare le cose, continua a denunciare a dire che si possono creare degli impianti sicuri, che non è giusto ricattare gli abitanti del quadrilatero: " o il Petrolchimico o si muore di fame...."
Aspetta che la sua forza si trasformi in vita per i suoi concittadini.
E dal Santuario SS. Maria Mater dell'Adonai continua ogni 28 del mese a dire la messa elencando i morti per cancro.
La sua voce si alza forte e ferma da questo angolo di Paradiso dove la Natura sembra non volersi piegare alla distruttività umana.
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