Custoditi gelosamente in magazzino ( l'ottimo "Easy box" a Via Aurelia) protetti, eccoli di nuovo che rivedono la luce.
Oggetti che mi hanno accompagnato per una vita e che, per il cambio di casa, mi avevano temporaneamente lasciato. Avevo dovuto affidarli al magazzino.
E' incredibile il loro valore.
Non tanto quello quantificabile, ma quello affettivo.
Ed ecco che il vaso per i fiori antico bianco e oro riacquista la sua luminosità con le spighe che escono come una raggera solare. Il cestino d'argento dove da piccolissima mettevo le caramelle che mi venivano date con parsimonia e come premio per una giornata senza capricci, ma dove spesso la mano di bambina frugava quando l'attenzione dei grandi era altrove....
La goletta di legno che ricordo da sempre nella casa dei miei e che sottolinea la passione del mare dei miei avi....la lanterna regalo di un'amica che ha accompagnato con la luce della candela momenti belli e aperto la mia casa all'ospite......
I libri adorati, amici fedeli e insuperabili.
Quante volte mi è mancato uno che desideravo rileggere o semplicemente sfogliare, sentirne l'odore, ricordare quando lo avevo letto e amato.
Ed eccoli lì a ricordarmi le tante vite vissute con loro.
L'importanza del leggere!
Ad alcuni mobili ho dovuto rinunciare, pazienza, avevano concluso il loro ciclo.
Ed il quadro della Nonna, bellissimo e tanto amato, di nuovo nella posizione d'onore.
E gli altri....l'"Azzurra", la mitica barca disegnata da mio fratello Vittorio Mariani con Andrea Vallicelli e Nicola Sironi. Per la prima volta una barca italiana sfidava, a Newport, l'America's Cup nel 1983, arrivò in semifinale, un successo clamoroso!
Il gatto che mi sorride disegnato per me dalla grande Artista Elena Pongiglione, amica carissima.
Ricordo il tratto sicuro e fermo mentre lo realizzava nel suo studio sotto i miei occhi. Un vuoto incolmabile da quando se ne è andata per me, per gli amici, ma per tutti quelli che sono rimasti orfani della sua Arte ..... pezzetti di vita che si ricompongono e ti avvolgono...
Il tavolino antico dove entrando a casa con la foga dell'adolescenza poggiavo i libri di scuola. Sento ancora la voce di mia madre : " levali da lì che rovini il tavolino!"
L'originale appendi foto, regalo di cari amici di sempre, dove composi un puzzle delle foto più care...
Altri oggetti li avevo portati sempre con me, mi era stato impossibile lasciarli, come il delicato portacandele proveniente da Bologna regalato anche quello da amici cari....
Ma parte della mia casa era rimasta lì, in magazzino, e solo nel rivederli mi sono resa conto di quanto mi fossero mancati.
Come il tintinnio dei bicchieri di cristallo ed i piatti antichi che hanno di nuovo mostrato la loro bellezza nelle prime cene con amici impareggiabili che, con me, hanno condiviso questa felicità.
Anzi questo soffio di felicità, perchè la felicità soffia, ti accarezza, a volte diventa un turbinio, a volte un vento leggero, ma bisogna saperlo cogliere: sempre.
Il soffio di felicità che sprigiona dalle cose che si amano è particolare, perchè ha un profumo intenso che non svanisce mai.
Finalmente a casa.
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