Passa ai contenuti principali

Lì era giovedì......

 Ho avuto, e, vorrei dire,  "ho",  due carissimi e grandi Amici: Claudio G. Fava e sua moglie Elena Pongiglione.
Fava lo conobbi in Rai, giornalista, scrittore,  critico cinematografico, capostruttura di Rai 2, conduttore televisivo, famosissimo, fra gli altri, il suo programma "Cinema di notte" che ha "allevato" generazioni intere avvicinandole al cinema, facendolo conoscere ed amare. Fava se ne è andato nel 2014, a 84 anni, in perfetta lucidità impegnato nello scrivere di cinema e altro fino all'ultimo.
Elena Pongiglione, la Pongi, Artista di rara raffinatezza e talento, pittrice, scrittrice, illustratrice,  se ne è andata da poco, il 3 dicembre 2023. Portava i suoi 89 anni con una lucidità ed acutezza impareggiabili.
Genovesi entrambi, avevano, fra le molte, una qualità rara: l'ironia.
Entrambi sapevano vedere il lato comico nei momenti più drammatici della vita.
Prendevano la vita, sapendo sempre vedere il lato positivo.
Entrambi hanno cancellato il concetto di vecchiaia, perchè finchè si ha la curiosità di conoscere, di apprendere, come era insito nella loro natura, di aprirsi agli altri , l'età viene azzerata.
E loro erano giovani.
Sapevano che una risata può cancellare la disperazione.
Forse questo me li ha resi così profondamente amici.
Perchè chi ha questo dono è sapiente, saggio, ama l'umanità e la vita.
Soprattutto Fava e la Pongi erano capaci di porgere l'ironia con estrema eleganza e rispetto.
L'ironia significava per loro saper insegnare a ridere quando si ha voglia di piangere, far capire che non è poi tutto così drammatico.
L'ironia era il filo che accompagnava le loro giornate rendendole profonde ma leggere.
 Gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi, anche loro genovesi, cogliendo l'importanza dell'ironia , con la solita acuta intelligenza, hanno organizzato un evento "Lì era giovedì", sabato 13 luglio a Sussisa, Prato della strada nuova, alle ore 21.30 , ad un passo da Genova con il sostegno della Proloco di Sori, e del Comitato San Matteo di Sussisa.
Letture ad alta voce : " brani divertenti e profondi che molto ci fanno riflettere e sorridere e che ci danno la carica per affrontare i nostri disastri..." racconta Patrizia Biaghetti
La bellissima frase dello straordinario scrittore lituano, naturalizzato francese Romain Gary, scelta dagli Agitatori e scritta sul manifesto :
 " l'ironia è l'affermazione della superiorità dell'essere umano su quello che gli capita", la dice lunga su come ancora una volta gli Agitatori hanno colpito nel segno proponendo, con rara sensibilità, un argomento che può rendere l'uomo Principe, Padrone del proprio destino.
Sono sicura che anche Fava e la Pongi seguiranno l'evento.
Claudio con il suo elegantissimo cravattino e la sua capacità di far ridere imitando tutti i dialetti ( era Maestro anche in questo) la Pongi disegnando streghe e gatti e mi pare di sentirla quando mi raccomandava di non perdere mai la mia allegria! 
Gli Agitatori Culturali Irrequieti ci faranno divertire con l'eleganza della Cultura.






  

Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov