Modesta, la protagonista del bel film " L'Arte della Gioia" di Valeria Golino, la gioia la "ruba", come dice lei stessa.
Sì, perchè la vita sembra che le dia solo dolori.
Un'infanzia povera e segnata da violenze accompagnata da una determinazione a non soccombere, a costo di tutto, anche di azioni che oltrepassano la morale e la legalità.
Il film è in realtà una serie tv per Sky, al cinema è diviso in due parti, entrambe intense sottolineate da una gran bella regia della Golino, che aggiunge la giusta tensione alla storia, insieme a Nicolangelo Gelormini.
Modesta, interpretata da una bravissima e bella Tecla Insolia, dopo le tragedie familiari approda in un convento, conosce la vita monacale ed è pronta a diventare suora.
Diventa la novizia prediletta di Madre Leonora, l'ottima Jasmine Trinca, e la venerazione per la suora si mischia all'amore.
La Golino con mano sapiente racconta i turbamenti della giovane novizia.
La vita, poi, porta Modesta a Palazzo della Principessa Brandiforti, una superlativa Valeria Bruni Tedeschi, che da vita ad un personaggio impadronito dalla cattiveria in modo esemplare.
La storia diventa un " feuilletton" dove si mischiano amori, gelosie, interessi e dove la smania di libertà e di conoscenza di Modesta, che la Principessa chiama Modì, con un tocco di civetteria, diventa protagonista.
Modesta vuole la felicità, lotta per conoscerla, per averla.
In una Sicilia dei primi del novecento, dove il patriarcato è vincente la lotta è difficile, ma Modesta non si arrende.
Carmine, un bravo e intenso Guido Caprino, veglia sulle proprietà della Principessa e si occupa del lavoro dei campi, non è indifferente alla bellezza ed al fascino di Modesta, come non lo è Beatrice " Cavallina" Brandiforti, una brava Alma Noce.
Ma bravo tutto il cast Giovanni Bagnasco. Giuseppe Spata.....
La ricerca della felicità, senza la quale la vita è spenta, non ha il colore del mare che Modesta cerca fin da piccola negli occhi azzurri del coetaneo che le suscita i primi turbamenti d'amore e che continua a cercare con testardaggine nel corso della sua vita.
Valeria Golino da un ottima prova di regia e di capacità di raccontare i sentimenti umani anche quelli più " morbosi" con mano profonda e delicata.
La ricerca della felicità può essere dolorosa, ma da il senso alla vita, non la rende una linea piatta.
Il film è tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza, compagna del grande regista Citto Maselli, che ha ottenuto il successo dopo la sua morte con "L'arte della gioia", pubblicato postumo
La seconda parte, uscita ieri 13 giugno, è 5° al box office.
Un gran bel film!
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