Passa ai contenuti principali

"Il costruttore"

 "Io a te come tu a me, è la formula per le nostre relazioni le quali mal sopportebbero subordinazione a atteggiamento passivo da parte dell'uno o dell'altra.
Io ti voglio libera compagna, amica di pari iniziativa e indipendenza. E nulla mi ripugna di più di farti da maestro e di frugare nella tua coscienza....."
Queste le parole dedicate a quella che sarà la sua futura moglie, Francesca Romani, da Alcide De Gasperi 
Siamo nel 1922.
Incredibile!
Antonio Polito le riporta nel suo bellissimo ed interessante libro " Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi", edito da Mondadori,  nella collana "Strade blu",  rivelando la grandezza umana che diventerà grandezza politica di uno dei più grandi statisti che l'Italia abbia avuto.
Primo Presidente del Consiglio dell'Italia Repubblicana nel 1945, guiderà il paese per otto anni, fino al 1953 rivelandosi un " costruttore" capace di sollevare l'Italia dalle macerie della guerra, creando un paese che ha potuto raggiungere l'impensabile "boom economico".
Quello che colpisce nel libro di Antonio Polito, giornalista, scrittore, straordinario editorialista ( Corriere della Sera), è la chiarezza con cui racconta le vicende politiche di quegli anni, ma non solo, perchè il libro regala anche la tensione del romanzo tenendo "incollato " il lettore dalla prima all'ultima pagina.
La figura di De Gasperi, uomo gracile, di salute malferma, cresce man mano che si va avanti nella lettura, diventa un gigante, la sua semplicità e la sua forza morale, oltre alla sua capacità politica, riempiono le pagine del libro, ingrandiscono il suo viso, rendono lo sguardo dietro gli occhiali più acuto, vigile, buono, intelligente.
L'Autore, con abile e fluida scrittura, conduce il lettore nella mente e nell'animo  dell'uomo che nel 1942 partecipò al nucleo fondatore della Democrazia Cristiana  " un uomo che faceva della correttezza e dell'onestà un comandamento".
Antonio Polito rende la lettura un viaggio commovente e intenso in quegli anni. De Gasperi ha saputo "costruire", creando un Stato nuovo, portando l'Italia nella Nato.... ha creduto nell'Europa, ha creato la Cassa del Mezzogiorno, ha dato il via alla riforma agraria, espropriando il latifondo, ha spazzato via la miseria a Matera, soprattutto ha creduto nelle istituzioni al di sopra dei partiti.
Forse era anche un santo.
E' in corso un processo di beatificazione che probabilmente lo porterà ad essere "venerabile" nel corso del Giubileo voluto da Papa Francesco.
Polito divide il libro in cinque lezioni .
Prima lezione. Il vero democratico è antifascista e anticomunista allo stesso tempo.
Seconda lezione. La politica estera è sempre la chiave della politica interna.
Terza lezione. Il rigore serve per la crescita, la crescita fornisce le risorse per le riforme sociali.
Quarta lezione. Investire ( bene) nel Sud è utile anche allo sviluppo del Nord.
Quinta lezione. Il leader è forte se sono forti le istituzioni non i partiti.
Come sottolinea Polito, De Gasperi ha soprattutto creduto " nei valori morali di cui l'onestà, la dedizione al proprio lavoro, il senso del dovere, il riserbo, la decenza del costume , la propensione al risparmio, sono multiformi aspetti.."
De Gasperi è morto 70 anni fa, ma queste parole risuonano e aleggiano nell'aria come monito per una buona politica.
Il lettore chiude il libro con l'orgoglio di essere italiano perchè sono esistiti uomini di questo valore che hanno costruito un'Italia migliore e questo è un sentimento difficile da provare oggi.
Antonio Polito ha il merito con "Il costruttore" di aver riportato in luce, dando il giusto spazio, la figura di uno statista, Alcide De Gasperi, forse un pò dimenticata, sicuramente un esempio per i politici odierni.
Un grande politico non può non essere un grande uomo, come lo è stato il Presidente Alcide De Gasperi.

Un gran bel libro!





Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1

Mariella Arnulfo: la cultura in banca

Rivedo la Dott.ssa Mariella Arnulfo in una tiepida mattinata romana a Porta S. Pancrazio. Roma sa regalare un cielo azzurro, un'aria ancora incerta fra la Primavera e qualche residuo di inverno,  rendendo l'incontro ancora più piacevole. La Dott.ssa Arnulfo è stata Direttrice della sede Rai2 di Unicredit e la sua particolarità, ogni volta che entrava qualcuno, era l'accoglienza. Il sorriso aperto, lo sguardo chiaro e diretto rendevano a ciascuno di noi, che usufruivamo della sua competenza, più piacevoli e avvicinabili  i "misteri" bancari.Sembra che in lei ci sia una perfetta fusione di un padre piemontese e una madre siciliana: rigore e solarità. Era, ed è, amica di tutti. Da due anni in pensione ha mantenuto la sua leggerezza che accompagna la profonda carica umana. L'altro per lei è qualcuno da scoprire, al quale attingere, creare un rapporto umano l'attrae più che essere, come è stata, una perfetta e brava Direttrice di banca. I numeri, con i quali ha