Adesso che le giornate sono più lunghe, anche se di poco, adesso che i profumi sono più intensi se cammini in mezzo al verde, adesso che l'aria è più dolce, ti viene incontro in modo prepotente il desiderio del mare.
Forse perchè il primo mare che ho conosciuto è stato l'Atlantico, che quella sensazione dell'acqua sulla pelle, non mi abbandona mai, neanche d'inverno.
Quel rumore dell'onda che affronti scavalcandola con un tuffo, mi è sempre rimasto nell'orecchio, come quella pace quando ti culli galleggiando supina con le braccia allargate in un ideale abbraccio.
Essendo nata casualmente in Brasile, da genitori italiani ( mio padre, ingegnere aveva seguito il nonno Lorenzo, ingegnere anche lui per lavoro) ed avendo goduto per quasi 10 anni della natura, delle spiagge brasiliane, ma soprattutto del mare, quel mare mi è rimasto addosso.
I colori intensi, il mare che diventa blu e poi verde, di nuovo blu, per diventare a volte minaccioso, colorarsi di grigio e sentire le onde diventate più aggressive infrangersi sopra di te, per poi tornare alla pace naturale , ma mai alla calma piatta, quel continuo movimento è diventato, senza neanche che me ne accorgessi, per me, il senso della vita.
Perchè la vita è movimento, sempre e comunque.
Da piccola hai la frenesia dell'infanzia, poi quella adolescenziale delle scoperte, da giovane la volontà di affermarti, da adulta il mantenere le tue affermazioni, da "grande" il sostenere il tuo stupore per la vita, che ti permette di non abbandonarti alle malinconie, ma di vivere il presente.
Le bracciate, una dopo l'altra, che mi insegnò mio padre, la cadenza naturale del nuoto, che , con poca fatica, ti proietta in avanti, quella sensazione dell'acqua che ti scivola sulla pelle, quell'uscire dal mare con le goccioline attaccate, che sembrano piccole perle, quel tuffo a testa giù per superare l'onda sono sensazioni che ho continuato a provare per tutta la vita, anche adesso, e che mi aiutano ad attraversarla, sempre e comunque.
Fra poco è tempo di mare.
Ma il profumo già mi arriva, nell'attesa.
Scorrendo le fotografie nel computer mi è balzato agli occhi questo bel disegno della Pongi, Elena Pongiglione, scrittrice, illustratrice, pittrice, amica carissima, Artista raffinata che ci ha lasciati pochi mesi fa, e quei colori così perfetti mi hanno fatto sentire più vicino il mare, quel pesce così ben disegnato mi hanno ricordato la sensazione dell'acqua sulla pelle, soprattutto mi hanno incitata a continuare a stupirmi della vita. perchè il non conoscere il domani è forse la bellezza del vivere.
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