Armando, Nunzio, Salvatore, Davide, Nazareno, Carmelina, Tina, Michelina, Raffaella, Caterina,Vincenzo, Sonia, Grazia, Carlo, Elisa, Maria, Sabrina....
Sono i nomi degli "esposti" , dei " figli della Madonna", i piccoli abbandonati alle suore dell'Annunziata, a Napoli, storie che Franca Della Ratta, docente napoletana racconta con semplicità e bravura, con una scrittura veloce e acuta nel suo bel libro "Come le onde", pubblicato da "Guida editori".
Filo conduttore del libro è Agata, una giovane che, in una meravigliosa giornata come Napoli sa regalare, mentre si gode sole e mare, alla spiaggia di Posillipo, insieme alle amiche Barbara e Chiara, scopre improvvisamente di essere stata adottata precipitando in un'angoscia senza nome.
L'invidia delle "amiche" ha provocato la sua disperazione,
Comincia per lei il calvario di conoscere le sue origini, i suoi veri genitori di sapere...anche attraverso le storie di chi, come lei, è stato abbandonato.
La scrittrice Franca Della Ratta, con delicatezza e perizia ha raccolto le storie di chi è stato accolto in fasce nella ex Real Casa dell'Annunziata a Napoli, cresciuto nel segreto, adottato da famiglie che hanno deciso di mantenere il silenzio o da chi ha deciso di rivelare da subito l'origine al bambino.
Si intrecciano ricordi di chi ha saputo vivere un'infanzia serena nella Real Casa dell'Annunziata, fatta di giochi e piccole felicità che accompagnano la crescita dei bimbi, come Armando, di scherzi fra coetanei, come se la forza della vita superasse la tragedia che li ha colpiti e di chi invece, ad esempio Davide, che reagisce alla rivelazione di chi lo ha adottato con disperazione .
In tutti il desiderio di conoscere i propri genitori " veri", le proprie origini è profondo e radicato.
Sapere " perchè lo ha fatto?" superare la sensazione di "sentirsi nessuno", di guardarsi indietro e vedere un buco nero che disperatamente si cerca di riempire.
Il titolo del libro " Come le onde", racchiude con molta acutezza il sentimento e il percorso al quale viene sottoposto chi è stato abbandonato: come l'onda del mare si ritira nel suo dolore per poi riprendere forza e ricominciare il moto della vita.
Dolore, rabbia, disperazione sentimenti che Franca Della Ratta racconta con attenzione rara, e poi gioia, consapevolezza, a volte felicità del ricongiungimento accompagnano il lettore che si addentra in questo libro carico di storia, non solo di "storie".
La professoressa Della Ratta studiosa del complesso dell' Annunziata, dove c'era la famosa "ruota", chiusa poi nel 1875, dove venivano abbandonati i neonati da chi non poteva tenersi il bambino, e poi accolti dalle suore, è un'istituzione per Napoli e i Napoletani, comprendendo una Basilica ed un Ospedale, ha raccontato con profondità e competenza, la storia di questo Complesso nel suo interessantissimo libro:" Il complesso dell'Annunziata, sette secoli di arte, storia e accoglienza" sempre edizioni Guida.
"Come le onde" aggiunge agli studi della Professoressa la capacità del racconto dei sentimenti di chi non si da pace nel cercare le proprie origini, nel voler colmare la frattura fra genitori "veri" e genitori "adottivi" che spesso hanno cresciuto persone capaci di muoversi con abilità e intelligenza nella vita, ma che non basta a rimarginare la lacerazione dell'abbandono e quella domanda: " perchè lo hai fatto? " è come un tarlo nella mente di chi viene abbandonato, così come la necessità di sapere le proprie origini.
Bellissima la poesia di Antonio Addati che chiude il libro e apre una domanda:
dove è il vero amore?
Un gran bel libro!
Bellissimo libro, scritto con la sensibilità e la vivacità del pensiero che contraddistingue la professoressa Della Ratta. Storie vere e vissute, di cui posso testimoniare conoscendone quasi tutti i protagonisti.
RispondiEliminaRingrazio la giornalista per questa accurata recensione e, nel contempo, le chiedo di non cadere nell’errore che contraddistingue tutti i suoi colleghi e anche la gente comune non partecipe personalmente dell’adozione: non esistono i VERI genitori contrapposti a quelli adottivi. Genitore ( vero) e’ chi il genitore fa. Gli altri sono i genitori biologici, fondamentali perché ci hanno dato la vita.
Grazie! Sono felice che le sia piaciuta la recensione. Storie che non vanno dimenticate e che Franca Della Ratta racconta con garbo e profondità.
RispondiEliminaE' chiaro che l'amore non ha distinguo . Se parlo di genitori " veri" ( come avrà notato fra virgolette) è proprio per arrivare al finale : dove è l'amore vero? Perchè anche chi abbandona ama, anche chi può sembrare una mamma cattiva ama...
Ho evitato la parola biologico perchè mi risulta troppo fredda e poco consona alla parola mamma.
Grazie ancora per il suo interesse e i suoi complimenti!