Passa ai contenuti principali

Il cacciatore

Una signora che entra davanti a me nella sala cinematografica per vedere "Il cacciatore", il capolavoro di Michael Cimino, inciampa leggermente mentre cerca, insieme al marito, il suo posto : " sono così emozionata di rivedere " Il cacciatore", che neanche trovo il mio posto" esclama.
E questo la dice lunga sulla bellezza di rivedere questo gran bel film.
L'unicità con cui il regista Michael Cimino muove la macchina da presa, rendendo il film indimenticabile per la potenza delle immagini, oltre che l'eccellente interpretazione di tutti gli attori e la corposità della storia, fa scendere in sala un silenzio, d'obbligo in tutte le proiezioni, ma in questo caso più intenso, per tutta la durata del film, coronato, alla fine, da un applauso spontaneo del pubblico.
La storia dei tre amici, che lavorano in un'acciaieria e condividono la passione per la caccia, Michael, Steven, Nick interpretati superbamente da Robert De Niro, John Savage, Christopher Walken, circondati da un cast eccezionale, fra i quali spiccano Meryl Streep, John Cazale, George Dzundza , è divisa in quattro "quadri".
Il matrimonio fra Steven e Angela, dove Cimino racconta con rara maestria l'allegria della festa, la caccia, insuperabile per l'intensità del racconto e la bellezza dei luoghi, la guerra in Vietnam, dove l'orrore si mischia alla forza dell'amicizia e Michael, lo straordinario De Niro, non abbandona mai gli amici più fragili, li incita a non darsi per vinti, li protegge fino a che può, il ritorno.
"Il cacciatore" è infatti una straordinaria storia di amicizia.
L'ultimo "quadro", il ritorno a casa, la realtà cambiata, ma non è cambiata l'amicizia, guidata da Michael, il cacciatore, è lui che spiega a Nick durante una battuta di caccia "un colpo solo.....se no la caccia non è leale....", ed è lui che spiega come salvarsi agli amici....
Al ritorno dell'inferno del Vietnam, Michael torna a cacciare e quell' "ok" che lancia al cervo guardandolo negli occhi e alzando il fucile in alto per permettere all'animale di allontanarsi, risuona non solo fra le montagne, ma scoppia nel cuore dello spettatore.
Il film, del 1978, ha vinto 5 Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore non protagonista a Christopher Walken, miglior montaggio, miglior sonoro.
"Il cacciatore" è tornato nelle sale il 22, il 23 ed il 24 gennaio in versione restaurata in 4 K, distribuito dall'ottima Lucky Red, a 45 anni dalla sua uscita e lascia intatta nello spettatore l'emozione, lo stupore davanti alla bravura di un Grande come Michael Cimino, la commozione che suscita il racconto, l'interpretazione di attori superbi.
Il montaggio, Oscar a Peter Zinner, e la straordinaria colonna sonora " impacchettano" il film, posizionandolo, nella lista  dell' American Film Institute, al 53° posto dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.


Un gran bel film!





 

Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...