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Palazzina Laf

 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto...... ( art, 4 della Costituzione)

Nei titoli di coda del bel film "Palazzina Laf" di Michele Riondino, che debutta nella regia con bravura e coraggio, viene citato l' articolo 4 della Costituzione: in realtà " risuona" come un ammonimento durante tutto il film.
E' un film che parla di mobbing, una storia realmente accaduta all'Ilva di Taranto.
È il 1997.
Siamo a Taranto, la bellissima città che ha due mari, il Mare Grande e il Mare Piccolo, carica di storia e di bellezze naturali, ma conosciuta soprattutto per i disastri ambientali provocati dall' Ilva.
Caterino Lamanna, interpretato superbamente da Michele Riondino, è un operaio dell'Ilva, lavora nel settore siderurgico, viene chiamato da Giancarlo Basile, dirigente delle Acciaierie, un ottimo Elio Germano, perchè vuole capire cosa stia succedendo fra gli operai incitati dal sindacalista Renato Morra.
Gli chiede, in poche parole, di fare la spia.
Lamanna, il personaggio al quale Riondino in modo magistrale da vita è grottesco e romantico, amante della vita comoda accetta l'incarico ma chiede di essere trasferito alla Palazzina Laf, dove vengono confinati i lavoratori "scomodi" un mobbing all'ennesima potenza dove chi esce viene reclutato in lavori poco adatti. Lamanna lo considera un posto dove può dedicarsi al dolce far niente.
Il film tocca il terribile problema del demansionamento, la frustrazione sul lavoro, il togliere il lavoro come arma di potere da parte di chi comanda.
Il lavoro è un valore.
E privarne il lavoratore significa togliere dignità perchè diventi sottomesso di fronte al potere...
"....Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.... continua l'articolo 4 della Costituzione.
Amare il proprio lavoro è una delle gioie più grandi della vita.
Impedire che questo avvenga è uno dei più gravi delitti che si possa compiere sull'essere umano.
La Palazzina Laf, realmente esistita, diventa un luogo di tormento per i confinati e presto Lamanna lo capisce.
L'ottimo cast, fra i quali spiccano Paolo Pierobon  (Pietro Moretti) che decide  freddamente, con calcolo e privo di qualsiasi umanità chi va nella Palazzina Laf insieme al dirigente Giancarlo Basile, Vanessa Scalera, che interpreta Tiziana Lagioia, una "confinata" della Palazzina Laf, Anna Ferruzzo che da vita ad un incisivo Pubblico Ministero....contribuisce alla riuscita del film.
Le meravigliose musiche di Antonio Deodato sottolineano il dramma umano e professionale dando vita ad un'indimenticabile colonna sonora.
"Palazzina Laf", presentato alla Festa del Cinema di Roma sta avendo un grande successo di pubblico e critica.

Un gran bel film!













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