Quando si ama la Natura la si ama nell'unico modo in cui si può amare: viscerale, profondo, assoluto.
E una ferita alla Natura è una ferita alla tua anima: una macchia d'olio in mare, una carta buttata in un prato, un fiore calpestato non per sbaglio, un'industria che inquina aria e cielo.....
La Natura ha una sua voce, un suo modo di chiamarti, e, come un amante appassionato sa ricambiare il tuo amore: ti regala abbracci di mare incomparabili, carezze di vento, profumi "puliti"....
Ed ancora una volta la voce degli Agitatori Culturali Irrequieti Gian Dei Brughi si alza forte e potente contro chi la ferisce organizzando la serata evento " O Natura, o Natura".
Il 13 settembre, alle ore 21.30 a Sussisa, in questo angolino di terra Ligure, nei pressi di Sora, ad un tiro di schioppo da Genova, che sempre di più sta diventando un punto di riferimento culturale per chi ama la cultura e la vita, nell' Anfiprato Counfaunè, ecco un altro Appuntamento Siderale.
La cattiva abitudine, se così si può chiamarla, dell'uomo di sopraffare il suo simile, come non ha mai smesso di ricordarci il grande scrittore Amos Oz, da molti anni l'uomo la sta usando verso la Natura.
"....Oggi abbiamo varcato i confini del non ritorno" ricordano gli Agitatori " Abbiamo sventrato la madre terra, prosciugato i suoi tesori, inariditi i suoi doni....."
Letture di poeti e scrittori: Calvino, Fukuoka, Ceronetti, Giono, Kinsky, ThoreauArminio, Favetto Westermann, accompagneranno la serata.
Andrea Staid, antropologo, docente di Antropologia Cuturale all'Università di Genova, parlerà del suo libro : " Essere Natura" che propone soluzioni ed un "possibile cambio di direzione per salvaguardare l'ambiente in cui viviamo" sottolinea Patrizia Biaghetti.
Il valente antropologo ci aiuterà a capire quale possa essere la strada migliore perchè l'essere umano possa continuare a vivere in questo spettacolare mondo che ci è stato regalato senza distruggerlo e senza esserne sopraffatto.
Perchè l'uomo sembra capace più di distruggere che di costruire?
Forse basterebbe ricordare una parola, che racchiude un grande concetto.
Rispetto.
Una piccola parolina dimenticata dagli uomini.
Rispetto.
Accettare il pensiero dell'altro, capirlo, lasciarlo libero di esprimerlo.
Rispetto.
Non "origliare" attraverso diavolerie tecnologiche, ma parlare guardandosi negli occhi.
Forse questa parolina, se fosse più amata, metterebbe le cose nella giusta visuale.
" Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio" citando questo pensiero di Stanislaw Jerzy Lec, poeta , scrittore, aforista polacco nato a Leopoli nel 1906, morto a Varsavia nel 1966, gli Agitatori ricordano il valore più importante che abbiamo: la libertà.
Il desiderio di piegare la Natura ai nostri desideri, al potere del Dio denaro, all' incapacità di curare la bellezza, di amarla, è talmente preponderante nella natura umana, che impedisce all'uomo le felicità, perchè la Natura si ribella e crea catastrofi e tragedie.
Ma le cose possono ancora cambiare, gli Agitatori Culturali Irrequieti ce lo dicono a voce alta: ci invitano, con la loro intelligenza e cultura e con la profonda capacità di credere nell'uomo, che siamo in grado di capovolgere il male fatto finora.
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