Passa ai contenuti principali

Io capitano

 "Io Capitano" di Matteo Garrone lascia senza fiato.
L'emozione, l'intensità delle immagini, della storia, l'interpretazione degli attori alla loro prima esperienza, la magistrale regia, rendono questo film indimenticabile.
Leone d'Argento a Matteo Garrone per la regia all' 80° Mostra del Cinema di Venezia, Premio Mastroianni a Seydou Sarr protagonista del film per la sua interpretazione.
Premio minore, ma non per importanza, il film si aggiudica il Leoncino d'Oro, assegnato dalla Giuria di giovani studenti provenienti da tutta Italia.
Questo da un segnale molto potente: la maturità dei giovani per un problema così fondamentale, l'immigrazione, e la loro passione per il cinema.
Seydou e Moussa  sono due ragazzi senegalesi, vivono a Dakar, una città dove la danza, la musica, i colori dei vestiti, accompagnano la difficoltà della vita di ogni giorno rendendola più lieve, ma è dura.
I due ragazzi sedicenni con la passione della musica, sognano l'Europa, l'Italia per realizzarli e si avventurano nel viaggio che li porterà in Italia.
Garrone è stato Maestro nel saper mischiare le difficoltà del viaggio, la traversata del deserto sotto il sole cocente, i cadaveri abbandonati sulla spiaggia, le terribili prigioni libiche, le torture, con la carica umana che non abbandona i due ragazzi, la loro vitalità e bontà che porta Seydou a non abbandonare mai il cugino, compagno di viaggio, che lo fa fermare nel deserto per soccorrere una donna che non ce la fa a proseguire il cammino.
Il desiderio di un destino migliore renderà Seydou, che non sa neanche nuotare, "capitano" della barca che li porterà in Italia.
I due ragazzi scherzano come i giovani della loro età e per incitarsi a non abbandonare l'impresa, ripetono le parole italiane che hanno imparato: " non c'è problema...", "Mamma mia..." e "c....." strappando la risata al pubblico.
L'innocenza e la purezza dei sentimenti della fanciullezza abbandonata da poco spingerà Seydou a prendersi le responsabilità di una traversata in mare che i "grandi", le "istituzioni" non sono capaci di assumersi.
Diventa Capitano della barca. 
Con perizia, ma anche non abbandonando mai le regole dell'umanità, del cuore porta a termine l'impresa e l'urlo di gioia  che accompagna il finale dell'impresa, rimarrà a lungo dentro di noi.
Mentre scorrono i titoli di coda, gli spettatori sono fermi sulle sedie, non si alzano subito, neanche un piccolo rumore, non una parola, lo sguardo fisso sullo schermo.
Qualcosa di grande è entrato dentro di loro: il male si può vincere con il senso di responsabilità e l'amore per la vita di Seydou e Moussa.
Le musiche di Andrea Farri accompagnano con grande pathos il film.
"Io capitano" si piazza subito al terzo posto del box office incassando 150. 692.00 euro e registrando 23.450 presenze.

Un gran bel film!




Commenti

Post popolari in questo blog

Le canzoni di Augusto Forin

 La musica smuove sentimenti che a volte teniamo quasi nascosti nella nostra anima. Fa tornare a galla emozioni dimenticate, sensazioni sconosciute, lacrime e sorrisi.... Le canzoni di Augusto Forin, fondatore, insieme alla compagna Patrizia Biaghetti del movimento culturale "Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi", hanno un calore speciale. Perchè dietro alla poesia dei testi, alla bellezza della musica, c'è  non solo un musicista, un poeta, ma un uomo speciale. Dovrei dire " c'era", perchè Augusto se ne è andato troppo presto, a 66 anni, alla fine dell'anno scorso. Ma quando nella cassetta della posta ho trovato il CD "Aspirina Metafisica" , un regalo inaspettato, ascoltandolo ho sentito il calore non solo della buona musica, ma di una persona perbene, che guardava alla vita con amore e con la profondità di chi ama gli altri raccontando la vita di ogni giorno. "Amanti distratti" e poi "Scusa"...."Come le bugie

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1

Mariella Arnulfo: la cultura in banca

Rivedo la Dott.ssa Mariella Arnulfo in una tiepida mattinata romana a Porta S. Pancrazio. Roma sa regalare un cielo azzurro, un'aria ancora incerta fra la Primavera e qualche residuo di inverno,  rendendo l'incontro ancora più piacevole. La Dott.ssa Arnulfo è stata Direttrice della sede Rai2 di Unicredit e la sua particolarità, ogni volta che entrava qualcuno, era l'accoglienza. Il sorriso aperto, lo sguardo chiaro e diretto rendevano a ciascuno di noi, che usufruivamo della sua competenza, più piacevoli e avvicinabili  i "misteri" bancari.Sembra che in lei ci sia una perfetta fusione di un padre piemontese e una madre siciliana: rigore e solarità. Era, ed è, amica di tutti. Da due anni in pensione ha mantenuto la sua leggerezza che accompagna la profonda carica umana. L'altro per lei è qualcuno da scoprire, al quale attingere, creare un rapporto umano l'attrae più che essere, come è stata, una perfetta e brava Direttrice di banca. I numeri, con i quali ha