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Roma: l'Area Sacra di Largo Argentina





Il ponentino non abbandona Roma, anche se fa caldo.
Ed anche i Romani sembrano non aver abbandonato del tutto Roma ai turisti.
Attraverso Largo Argentina e salgo sul gradino che circonda l'Area Sacra, libera, dal mese di giugno, dalla "prigione" dei lavori.
E mi incanto.
Non solo per la bellezza dei resti dei  templi, ma perchè stiamo parlando di costruzioni appartenenti al IV , III,II, secolo a.C. .... quì è stato ucciso Cesare, la storia studiata sui libri di Storia, è lì racchiusa al centro della Piazza, la toga macchiata di sangue di chi aveva voluto  l'intero potere nelle sue mani, il calpestio dei sandali dei complottisti, sembra di vedere e sentire....
E poi alzo gli occhi, il turista accanto mi chiede una foto: "noi non abbiamo queste bellezze... siete fortunati..." "Si lo siamo"  rispondo quasi con impeto, perchè vivere a Roma è una grande fortuna, nonostante possa essere difficile.
E la giornata che tende al caldo, nonostante il venticello, sorride a me che sono a Roma per diversi impegni...regali romani, ma forse solo corrispondenza di "amorosi sensi" perchè Roma sa che la amo.
Mi fermo alla Libreria, sfoglio i libri messi in bella mostra, quasi alla ricerca di qualche segreto del passato, ed anche per proseguire questo viaggio nel tempo, perchè la scrittura è passato e presente.
Cosa saremo senza cultura! 
Niente.
I templi sembrano perfettamente in sintonia con il resto della piazza, con la fermata degli autobus, con le macchine che l'attraversano, con il Teatro Argentina, con la nota libreria " Feltrinelli".
C'è una commistione fra antico e moderno...sembrano vivere fraternamente, forse se sapessimo vivere il passaggio del tempo con meno frenesia saremo più sereni, perchè apparteniamo al presente, ma siamo appartenuti al passato, i nostri avi ci hanno forgiato, siamo pezzi unici, ma legati a chi ci ha forgiato.
Largo Argentina è per me una piazza molto familiare, abitando a Monteverde, quante volte l'ho attraversata correndo per arrivare alla fermata dell'autobus che mi portava alla Rai a Via Teulada dove raggiungevo la redazione di "Uno Mattina", quando non ero in giro per servizi, ed uno sguardo ai templi l'ho sempre buttato, quasi a rassicurarmi che erano lì a raccontarmi la loro storia. 
Continua ad essere la Piazza che attraverso di frequente, e mi piace quel "rumoroso" silenzio.
Esco da "Feltrinelli" e proseguo per il Pantheon .... S. Luigi dei Francesi, Via della Scrofa, continuo.... S.Ivo dei Bretoni,  Vicolo della Campana, nel cuore di Campo Marzio, altro quartiere che odora di antico e moderno.
Sulla sinistra  di S.Ivo dei Bretoni, guardando la facciata della Chiesa, troneggia uno stemma con una scritta: Libertè, egalitè, fraternitè....
Roma è veramente la più bella città del mondo!





















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