La bellezza del libro di Yari Selvetella " Vite mie", edito da Mondadori non è solo nel racconto appassionante, nella scrittura travolgente, ma nella capacità dell'autore di far diventare le "sue vite" le vite di tutti, indipendentemente dalla storia personale di ognuno di noi, perchè i pensieri, i sentimenti, le emozioni di Claudio Prizio, il protagonista sono raccontati con una tale intensità che l'impatto con il lettore è totale e coinvolgente, e ci si riconosce nel protagonista per quello che pensa non per quello che ha e che lo attornia.
Claudio Prizio è un giornalista e autore televisivo, ha 45 anni, è anche padre di quattro figli non imparentati fra di loro da legami di sangue, ma legati dalla convivenza e dall'amore.
Claudio ha avuto una prima compagna che aveva due figli: Carlo e Tiziano, insieme hanno avuto un figlio Nico, ma la donna, che l'autore chiama semplicemente G., si ammala e muore.
Chiamarla G. è forse una forma di rispetto verso la morte di un amore vissuto.
Carlo si innamora di nuovo e con Agata hanno una bambina, Micol.
Il romanzo si dipana nel racconto delle giornate fra corse continue nel portare i bambini a scuola, ascoltarli, parlare con i più grandi, cercare la ricevuta del bollo dell'auto che non si sa più dove si è messa, dimenticanze, spesa, cucinare cose buone, fino all'unica sigaretta della giornata fumata la sera sul balcone e ...pensare...
Si perchè Carlo, pur amando moltissimo la compagna Agata, i figli, " anche la felicità degli altri", sente che qualcosa non va: "ormai tratto i miei amori come scudi umani; non credo sia questo il modo giusto di amare...."
C'è qualcosa che Carlo deve risolvere perchè l'amore riprenda a fluire.
Forse il passato deve essere rivisto più nel profondo, perchè il presente riprenda la sua forza.
Carlo calcola al minuto l'orario del trenino da prendere finita la trasmissione, si divide nelle sue molteplicità , osserva il barista quello " sprucido" e quello gentile e chiacchierone, si muove come ciascuno di noi si muove: quando ha fretta chiede ripetutamente "permesso" alle persone che intralciano il cammino.
Si chiede se non siamo capaci di affrontare la felicità....
Continua a raccontare gli incontri normali e che fanno parte della vita di tutti noi.
Cerca casa e conosce il mondo degli Agenti Immobiliari, li scruta e viene scrutato.
Chi di noi non ha avuto a che fare con il mondo Immobiliare?
Sono fra le pagine più divertenti del libro per l'ironia con le quali Selvetella racconta persone che diventano amiche, altre che non sai se ti vogliono imbrogliare: scorge le diversità e diventa un racconto di sensazioni, capta il "lusso di fallire" di Lukas, uno degli Agenti, e quasi lo invidia...
Ecco la bellezza del libro, il saper cogliere e raccontare la vita con una scrittura veloce e coinvolgente. Carlo cerca le somiglianze in chi incontra, nota le pantofole di panno della vecchia signora che vuole vendere la casa simili alle sue, anzi identiche...La vita è fatta di questo : attenzioni al particolare, similitudine che l'autore sa cogliere e raccontare con eleganza ed uno stile perfetto.
Ma Carlo deve sciogliere quel nodo.
Ed allora compare Roma nella sua bellezza, diventa la protagonista del libro, Carlo avvolgerà piccoli oggetti in diversi pacchetti che nasconderà per Roma, perchè la città più bella del mondo li conservi....
Non sarà più lui a tenerli nel vecchio baule.....
Carlo ora sa che l'unico posto in cui vuole stare è il posto dove vive.
L'amore ha ripreso a scorrere....senza intoppi.
Un gran bel libro!
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